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BELOVED ENEMY – CAPITOLO 62

I due uomini non dormirono ma passarono la notte a contare e calcolare i loro oggetti di valore perduti.

Alla fine, GuQingPei realizzò che, oltre al laptop di YuanYang, gli erano stati rubati anche del denaro e degli accessori d’oro. La cassaforte presentava tracce di manomissione ma non era stata aperta. Questo ladro aveva rubato solo cose che erano semplicemente facili da prendere. I suoi gusti non sembravano troppo buoni: dopotutto, le cose veramente preziose non erano state rubate.

Quello che aveva perso GuQingPei non era troppo prezioso, quindi il suo umore era leggermente migliore, anche se la confusione in casa gli aveva fatto venire il mal di testa.

Si voltò a guardare YuanYang e vide che era ancora molto cupo, quindi lo confortò: “Il valore delle cose che sono state rubate ammonta a circa diecimila yuan. La perdita non è troppo grande: non ci pensare troppo.”

L’espressione di YuanYang non si attenuò. A malincuore, si costrinse a sorridere e disse a GuQingPei: “Vai a dormire, pulirò un po’.”

“Non farlo adesso. Presto sarà mattina. Abbiamo trascorso una lunga giornata estenuante, andiamo a dormire e ne parliamo domani.”

YuanYang scosse la testa e tirò fuori una sigaretta dalla tasca, abbassando la testa “Io non riesco a dormire, tu vai avanti.”

“Cosa c’è che non va? C’è qualcosa di importante nel laptop?”

La mano di YuanYang che teneva l’accendino tremava, le fiamme scendevano sulle sue dita e il calore creava una sensazione dolorosa. Ovviamente, questo dolore era minuscolo, ma lo faceva per senso di colpa. Depresso, pronunciò: “Ci sono alcune informazioni lì. Va tutto bene, vai a dormire. Parleremo dopo che avrò pulito.”

GuQingPei sospirò “Allora vado a dormire per primo. Anche tu vieni a riposarti presto.” GuQingPei si tolse il cappotto e lo appese allo stendibiancheria. Quindi si voltò per andare in camera da letto.

YuanYang improvvisamente lo afferrò per un braccio e lo abbracciò da dietro.

GuQingPei si girò a guardarlo “Cosa c’è che non va?”

YuanYang seppellì il viso sulla sua spalla e soffocò: “Senza di me, saresti in grado di dormire?”

GuQingPei sogghignò “Quanti anni pensi che io abbia?”

YuanYang rimase in silenzio. Poi improvvisamente sbottò: “Quello che ti ho fatto quella prima volta (riferendosi allo stupro)… me ne pento molto. Scusami.”

GuQingPei rimase sbalordito “Tu …”

Conosceva YuanYang da oltre sei mesi e questa era la prima volta che sentiva delle scuse che uscivano dalla bocca di quella persona. GuQingPei sentì il cuore battere forte.

Il ricordo di quella notte era pieno di vergogna e imbarazzo. Anche se era un uomo e non se l’era presa a cuore, c’era sempre stato un nodo tra loro, come quello di una bomba a orologeria, che poteva esplodere in qualsiasi momento solo con una scintilla. Le poche parole beffarde che PengFang aveva detto l’ultima volta ne erano il miglior esempio. Anche adesso, non poteva dimenticare l’angoscia, la vergogna e il risentimento che sentiva seduto di fronte al laptop a chiacchierare con PengFang che era a distanza, in un posto dove GuQingPei non riusciva nemmeno a vedere la sua faccia, mentre PengFang parlava di lui in modo così provocatorio.

Per questa faccenda, YuanYang gli doveva davvero delle scuse. Ma GuQingPei non si sarebbe mai aspettato che si scusasse perché non era di certo il tipo di persona propensa a scusarsi.

Ma l’aveva detto davvero.

Non importa quale fosse la ragione o che fosse successo tutto questo casino in casa loro, l’aveva detto davvero.

GuQingPei non sapeva come descrivere il suo stato d’animo attuale … un po’ contento ma anche un po’ arrabbiato per le tanto attese scuse. Poteva solo abbassare la testa e dire: “Ah, è bello che tu sappia che hai fatto un errore.”

YuanYang gli strinse le braccia attorno alla vita e gli baciò dolcemente il collo “Vai a dormire. Lasciami gestire tutto questo. Non pensare a niente.”

“Okay, vado a dormire.” GuQingPei non si voltò mentre entrava nella stanza.

Si fece una doccia e si sdraiò sul letto. Nella stanza c’era un silenzio pacifico, poteva sentire i suoni sottili dei passi e delle cose che venivano riordinate nel soggiorno.

Al pensiero che YuanYang fosse appena fuori dalla porta, anche se la casa era appena stata svaligiata, non si sentiva nemmeno un po’ turbato, si sentiva, invece, pieno di sicurezza.

Perché YuanYang era lì fuori.

Le scuse di YuanYang dissiparono il risentimento e allentarono tremendamente il nodo nel suo cuore. Poteva quasi vedere il progresso di questo ragazzino in ogni fase, poteva vedere la piantina che coltivava, lentamente crescere e germogliare. La bellezza di vederlo diventare maturo, sembrare più decente, era indescrivibile.

GuQingPei si girò sul letto, sdraiato sulla schiena, allungò la mano e toccò abitualmente l’altro lato.

Era vuoto …

Senza di me, saresti in grado di dormire?

GuQingPei sorrise dolcemente, sembrava che non ci fosse davvero abituato.

Poiché non si era addormentato prima delle 4 del mattino, GuQingPei dormi fino a mezzogiorno. Fortunatamente, il giorno dopo era sabato e non aveva avuto bisogno di andare al lavoro.

Verso mezzogiorno, YuanYang andò nella stanza per svegliarlo per lavarsi e mangiare.

GuQingPei socchiuse gli occhi “Non hai dormito affatto ieri sera?”

YuanYang scosse la testa “Va bene, non riesco a dormire se non finisco di riordinare questo posto.”

GuQingPei sospirò e lo tirò sul letto, “Sbrigati e fai una pausa.”

YuanYang gli abbracciò la vita e si girò sul letto una volta, poi gli diede una pacca sul sedere “Parliamo dopo aver mangiato. Sbrigati a mangiare.”

GuQingPei si alzò per vestirsi e lavarsi, quindi si sedette per fare una colazione calda e abbondante. L’intera casa era stata pulita e riordinata. Fondamentalmente non c’era traccia che la casa fosse stata svaligiata. A GuQingPei venne il dubbio di aver bevuto troppo la notte precedente e di esserselo immaginato.

Ma poi, vide le occhiaie sotto gli occhi di YuanYang e seppe che il ricordo di ieri sera non era un sogno. Toccò teneramente il viso di YuanYang e sorrise dolcemente “Hai lavorato duramente.”

“Sto bene.” rispose vagamente YuanYang mentre continuava ad abbassare la testa per mangiare.

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