BED FRIEND – SPECIALE 5

Sorpresa

POV di King

In passato, quando qualcuno menzionava il nome Khunakorn Sutthikul, la prima cosa a cui i miei amici dell’università o i miei colleghi pensavano erano probabilmente le donne. Anche se in realtà non avevo solo partner femminili. Non ero particolarmente attento al genere del mio partner. Se avessi incontrato qualcuno che mi fosse piaciuto e con cui avessi potuto fare un accordo, sarei uscito con quella persona e via dicendo. Avevo vissuto così per molti anni dai tempi del college fino a quando una notte mi ero ubriacato così tanto da non riuscire a controllarmi e accidentalmente ero andato a letto con uno dei miei colleghi.

La mia vita era cambiata per sempre da allora.

«King, svegliati.»

La dolce voce che mi chiamava per nome mi fece aprire gli occhi con difficoltà come se fossi in un dolce sogno. La luce del sole che filtrava dall’esterno attraverso la porta di vetro trasparente che si apriva sul balcone della mia camera da letto mi fece socchiudere gli occhi. Sbattei le palpebre per liberarmi della vista sfocata e riaprii gli occhi. La prima immagine che vidi fu il viso piuttosto bello di un uomo. I suoi bellissimi occhi rotondi, da cervo, mi fissavano luminosi.

«Non ti alzi? Sono già le dieci passate. Oggi hai un impegno con un tuo amico, no? Se ti svegli tardi, non farai in tempo.»

Il mio ragazzo parlò di nuovo quando mi vide sdraiato immobile e fissarlo senza battere ciglio. Era strano che anche se era il viso che vedevo quasi tutti i giorni, volevo ancora continuare a osservarlo.

«Tirami su.» Rinunciai alla sensazione di voler continuare a dormire e allungai le braccia davanti a me. Sentii il suono di uno sbuffo prima che i morbidi palmi delle sue mani venissero posati sulle mie e mi tirassero su per mettermi a sedere.

«Ehi, King!» urlò forte non appena la persona che era in piedi divenne quella che era stata trascinata sul letto. Mi girai e mi misi a cavalcioni sul corpo dell’uomo più piccolo, premendo un bacio pesante sui pallidi petali della sua bocca. Uea contrasse il suo corpo come se cercasse di divincolarsi per un momento prima di alzare le sue due braccia e avvolgerle intorno al mio collo per aprire la bocca e ricevere un dolce bacio che intendevo dare senza opporre resistenza.

«Buongiorno.» sussurrai sopra le labbra della persona che stava ansimando leggermente dopo che il suo respiro era stato preso da me per molto tempo.

Uea arricciò il naso mentre la sua bocca mormorava: «Buongiorno il cazzo. Sono già le dieci.»

«È ancora mattina per me.»

Sorrisi e avvicinai il naso per baciare di nuovo la guancia bianca delle persone sotto il mio corpo. Ad essere onesti, ero totalmente pazzo del mio ragazzo. Già solo l’aspetto di Uea era esattamente il mio tipo – la vita sottile e la pelle bianca – per non parlare della sua personalità era quella che piaceva a me. Ogni volta che vedevo la sua faccia, mi veniva voglia di prenderlo in giro e abbracciarlo per poterci sbaciucchiare. Inoltre, anche la sua reazione quando veniva preso in giro da me era molto carina.

Sì, ero davvero innamorato del mio ragazzo.

«Entra nella doccia.» Uea mi spinse via dalle spalle. Dopo essermi goduto abbastanza il bacio con il gatto bianco, accettai di allontanarmi dal corpo dell’altro, mi alzai, andai a prendere l’asciugamano e scomparii in bagno.

La nostra routine durante le vacanze non era nulla di particolare: se non uscivamo insieme, restavamo nel mio condominio. Al mattino, quando ci svegliavamo, andavamo a cercare qualcosa da mangiare al mercato nelle vicinanze, oppure cucinavamo qualcosa di semplice per colazione. Era Uea a cucinare perché io non sapevo farlo, quindi dovevo essere il suo assistente ad aiutarlo a tagliare le cose e prepararle. Circa un’ora dopo, andavamo in palestra e poi tornavamo a casa mia per sdraiarci e guardare le serie TV. Era stato così per la maggior parte dell’anno in cui eravamo stati insieme. In realtà, non era molto diverso dal periodo in cui ero da solo, ma ciò che era diverso erano i sentimenti. Avere Uea al mio fianco rendeva più speciali tutte le semplici routine della mia vita.

Feci una doccia e indossai una camicia e dei jeans per prepararmi ad uscire. Dopo essermi preso cura di me stesso, entrai nel soggiorno e chiesi al mio ragazzo, che era seduto sul divano a giocare con il telefono: «Cosa mangiamo per colazione?»

«Uova strapazzate con condimenti. Sono nella dispensa.» Uea rispose senza distogliere lo sguardo dal telefono in mano.

Mi avvicinai per aprire la dispensa e presi il piatto di cibo che Uea aveva preparato per me. Poi mi sedetti accanto a lui. Mentre mangiavo, lanciavo di nascosto uno sguardo al volto della persona accanto a me.

Era già gennaio. Il mese prossimo sarebbe stato un anno da quando Uea aveva accettato di essere il mio ragazzo il giorno di San Valentino dell’anno scorso. Era il terzo San Valentino per me e Uea da quando avevamo iniziato la nostra relazione. Nel primo anno, eravamo solo amici con benefici, quindi niente di speciale. Nel secondo anno, era il primo giorno in cui eravamo amanti. E questo era il terzo anno, quindi avevo l’intenzione di renderlo più speciale di tutti gli anni precedenti.

«Cosa c’è che non va? È da un po’ che sei accigliato.» chiesi quando vidi l’espressione di disagio sul volto del mio amato.

Uea sospirò sonoramente, premette il pulsante per bloccare lo schermo del telefono e lo posò sul tavolo.

«Mia madre mi ha mandato un messaggio.»

Il tono della sua voce era indifferente come ogni volta che parlava della sua famiglia. Uea non tornava a casa da più di un anno. Capivo bene i suoi sentimenti. Chi vorrebbe tornare dalla persona che ci ha ferito ripetutamente? Anche se quella persona è un genitore.

«Cosa ha detto?»

«Non lo so. Non l’ho ancora letto.» Uea rispose in tono sommesso, appoggiandosi allo schienale del divano mentre chiudeva gli occhi. «Probabilmente è la solita cosa. Mia madre pensa a me solo quando pensa ai soldi.»

«E le hai trasferito altro denaro?» chiesi.

Il mese scorso non sapevo dove la madre di Uea avesse preso il mio numero, ma mi aveva chiamato per dirmi che aveva un problema finanziario. Sapeva che uscivo con suo figlio e voleva che dicessi a Uea di rispondere al telefono quando lei chiamava. Glielo avevo raccontato, ma non mi ero intromesso nella sua decisione su se richiamarla o meno.

«No. Ho solo trasferito la stessa somma del suo assegno mensile. Altrimenti, lo perderebbe giocando d’azzardo.» disse Uea con gli occhi ancora chiusi. «Probabilmente non è niente. Se ci fosse stato qualcosa, Tonkhao mi avrebbe chiamato.»

«Se dici che non c’è niente, allora puoi smettere di stressarti. Altrimenti, ti verranno le rughe molto presto.»

Gli misi il pollice tra le sopracciglia aggrovigliate e gli feci un massaggio. Sembrava che il mio interlocutore fosse d’accordo con me perché cambiò argomento nella domanda successiva.

«A che ora hai preso appuntamento con il tuo amico?»

«Mezzogiorno. Potrei tornare un po’ tardi. Passerò anche a casa dei miei genitori per cena.» risposi mentre bevevo un bicchiere d’acqua dopo aver mangiato tutte le uova in padella nel piatto.  Avevo detto a Uea che oggi sarei uscito perché avevo un incontro con un amico, ma non gli stavo dicendo tutto.

C’era qualcos’altro che non potevo ancora dire a Uea.

«Allora porta con te la tessera magnetica.»

«Non è necessario. Probabilmente tornerò per le nove.» dissi mentre mi alzavo per lavare i piatti e tornavo a controllare il mio aspetto davanti allo specchio, preparandomi per uscire.

«Uea, sono bello adesso?»

«Sì.» annuì.

Mi avvicinai e diedi un altro grande bacio alla guancia morbida come saluto. Poi presi le chiavi dell’auto e uscii dalla stanza, dirigendomi verso il luogo d’incontro.

******

Nel centro della città, quasi a mezzogiorno di sabato, il traffico non era molto congestionato. Non mi ci volle molto per raggiungere la zona di Asoke. Quando fermai l’auto ad un semaforo rosso, chiamai la persona con cui avevo preso appuntamento.

«Mai, sto quasi arrivando.» pronunciai quando l’altro capo della linea rispose al telefono. Il fatto che avessi detto a Uea che avevo un appuntamento con un amico era vero. Mai era un mio amico più giovane, ma non gli avevo detto di cosa si trattava.

«Sono già qui. Sto aspettando al café.»

«Va bene.» Riagganciai il telefono e schiacciai l’acceleratore quando il semaforo divenne verde.

Entrai con l’auto in un grande magazzino nell’area di Asoke. Dopo aver parcheggiato il veicolo, mi avviai verso un famoso café dove l’amico più alto e molto più giovane di me stava seduto ad aspettare.

«Come va?»

«Ciao, Phi King.»

«Sì, ciao.» risposi mentre mi sedevo dalla parte opposta. L’ex stagista della mia azienda di qualche anno prima, che ora era il fidanzato del mio migliore amico, mi sorrise educatamente come faceva ogni volta che ci incontravamo.

«Non hai detto a Jade che sei qui per vedermi, vero?»

«No. Gli ho solo detto che dovevo incontrare un amico.» La voce dolce e dal tono basso rise mentre rispondeva, facendomi sentire sollevato in una certa misura.

«Quindi vuoi fare la proposta a Phi Uea, giusto?» Lui lanciò una domanda, che era il principale motivo dell’incontro di oggi.

Qualche giorno prima, avevo mandato un messaggio a Mai, dicendogli che volevo discutere i piani per una sorpresa per Uea e fissare un appuntamento con il ragazzo più giovane per parlare. Tra i miei conoscenti, probabilmente Mai sarebbe stato il miglior consulente. Quanto a Jade, era così stupido da non riuscire a mantenere un segreto.  Se glielo avessi detto, prima o poi gli sarebbe accidentalmente sfuggito di bocca e il mio piano sarebbe stato rovinato. Pertanto, avevo pensato che sarebbe stato meglio consultare qualcuno di fiducia come Mai, perché questo ragazzo sicuramente non lo avrebbe mai detto a nessuno.

«No, non ancora. Sto pensando di aspettare ancora un anno. In questo momento sto lavorando e risparmiando, ma volevo legarlo a me.» sorseggiai l’Americano che avevo in mano mentre rispondevo. Sorrisi lievemente quando pensai alla sorpresa per San Valentino.

Onestamente, non avrei mai pensato che ci sarebbe stato un momento simile nella mia vita. Prima di questo, non potevo immaginare di sposare qualcuno, ma ora volevo sposarmi. Quest’anno avrei compiuto trent’anni. Avrei dovuto essere in grado di sistemarmi. La mia famiglia aveva già accettato Uea anche se, all’inizio, mia madre era un po’ prevenuta perché era un uomo. Tuttavia, dopo che l’avevo portato spesso a casa e mia madre aveva visto che il mio ragazzo era educato e gentile con gli adulti, il suo pregiudizio era scomparso. Si era scoperto che ora mia madre lo amava quasi più di me.

Per quanto riguardava l’andare a cena con la mia famiglia quella sera, era per raccontarglielo. Anche se la Thailandia non aveva una legge per legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso, volevo comunque fare tutto nel modo giusto. Almeno, volevo un ricevimento per far sapere agli altri che avrei passato la mia vita con questa persona, che era ancora un progetto per il futuro.

«Sto pensando di trovare un negozio che vende diamanti per fare l’anello di fidanzamento. Ho sentito dire da Jade che conosci un negozio, vero?»

«Sì, un mio amico ha una gioielleria. Se ti fa comodo oggi, possiamo andarci.» rispose con gioia.

I suoi occhi sottili si inarcarono mentre dispiegava un sorriso. Lo guardai in faccia e pensai a come Jade diceva spesso che Mai era come un cucciolone. Non aveva torto perché non importava come lo guardavi, sembrava davvero un gentiluomo molto bello, pulito e innocuo. Tuttavia, sotto il viso innocente di questo ragazzo, c’era la stessa furbizia che c’era in me. 

«Allora, andiamo. Dammi anche qualche consiglio. Non cospirare con il tuo amico per prendere i miei soldi.»

«Ha-ha-ha. No, non lo farò. Puoi fidarti di me.» Il ragazzo più giovane sorrise.

Prima facemmo una pausa per pranzo, poi ci dirigemmo nel negozio dell’amico di Mai, vicino a Phayathai.

******

«Ecco il posto. Il proprietario del negozio è un mio compagno della stessa facoltà dell’università che lo ha rilevato dai suoi genitori. Questo negozio esiste ormai da trent’anni.» disse Mai mentre entravamo in un maestoso negozio di diamanti. Andò a salutare il suo amico, che era un giovane thailandese-cinese di bell’aspetto, prima che il proprietario portasse me e Mai in giro per il negozio per mostrarci i vari anelli che erano allineati in una vetrinetta.

«Esistono diverse classi di diamanti. Ci sono molti tipi di materiali utilizzati per creare le montature. Per un anello di fidanzamento o di una fede nuziale, è preferibile il platino.»

Ascoltai la fluente spiegazione dell’amico di Mai mentre guardavo i diversi anelli. Per quanto avevo notato, a Uea non piaceva niente che sembrasse troppo elaborato: di solito indossava abiti semplici e non indossava mai gioielli, tranne un orologio.

«Scusi, posso dare un’occhiata a quei due?» Indicai due semplici anelli con piccoli diamanti incastonati nella montatura. Il negoziante li prese e li posò sul bancone come richiesto.

«Questo anello ha un diamante da 0,12 carati, con una gradazione di colore F. La montatura è in platino 18 carati. La banda più piccola che hai in mano è da 0,14 carati, con la stessa montatura in platino. Il design è adatto per l’uso quotidiano o per coloro che non amano indossare anelli fantasia. Anche questi sono popolari tra molte persone.»

«È bello in modo minimalista.» commentò Mai mentre valutavo l’anello che avevo in mano. Se me lo avessero chiesto, anche a me piaceva il design semplice come questo, e anche a Uea sarebbe dovuto piacere.

«Puoi averlo anche su ordinazione, cambiando il materiale della montatura o la dimensione del diamante. Se passi all’oro o all’oro rosa, il prezzo è sempre lo stesso.»

«Quanto tempo ci vuole per averlo fatto su ordinazione?»

«Circa due settimane.»

La risposta che ricevetti mi diede la certezza che, qualunque cosa fosse accaduta, sarebbe arrivato in tempo. Alla fine,  decisi di ordinare un paio di anelli personalizzati abbinati. Questa volta, il prezzo non era molto alto poiché si trattava solo di anelli di fidanzamento. Per quanto riguardava la prossima volta, quando avrei ordinato gli anelli di matrimonio, avrei scelto una migliore qualità di diamante e avrei portato Uea con me per farlo scegliere da solo.

«Mai, e tu? Quando chiederai a Jade di sposarti?» chiesi quando vidi la persona che mi aveva portato lì stare in piedi e continuare a fissare gli anelli di diamanti nella vetrina.

«Non ci vorrà molto ormai.» Gli occhi sottili brillavano dolcemente mentre parlava di questa faccenda. Mai continuava a prendersi cura di Jade allo stesso modo in cui aveva fatto all’inizio. Era una fortuna che il mio amico avesse incontrato una persona così buona.

«Non dire niente al tuo ragazzo riguardo a oggi.» istruii con fermezza.

Mai rise leggermente e promise di non dire nulla a Jade di quello che era successo oggi. Lo ringraziai per avermi dato pareri e consigli prima di separarci.

*****

Al calare della sera, feci una sosta a casa mia per cena con la mia famiglia. Raccontai ai miei genitori del fidanzamento con Uea. I miei genitori erano d’accordo sul mio piano. Non avevano problemi al riguardo, quindi potevo tornare al mio appartamento con la mente tranquilla.

«Perché sei tornato così presto?» chiese il mio ragazzo con tono sorpreso mentre spingevo la porta nella stanza. Uea indossava una maglietta e pantaloni lunghi, che era il suo normale pigiama. I suoi occhi tondi guizzarono verso l’orologio sul muro che segnava solo le 19.

«Volevo tornare presto dal mio maritino.» Sorrisi dolcemente, mi avvicinai per abbracciare la persona più piccola da dietro e posai un bacio sul lato del collo profumato. «Hai cenato?»

«Sì, già fatto. Com’è stato incontrare il tuo amico?»

«È andato bene. Quando sono tornato a casa, mia madre mi ha chiesto perché non ti avevo portato lì per cenare insieme.» Cambiai argomento passando alla cena con la mia famiglia per evitare che Uea mi chiedesse del mio incontro con l’amico durante il giorno. Anche se ero sicuro di poter dire bugie credibili, non volevo comunque mentirgli.

«Allora immagino che dovrò fermarmi qualche volta.» mormorò la voce sommessa.

Sorrisi leggermente, guardando con affetto il mio amato. Anche se non eravamo stati molto accettati quando avevamo iniziato a frequentarci, a Uea importava ancora dei miei genitori. Questo, quindi, aveva fatto sì che la mia famiglia si aprisse facilmente.

«Prima vado a farmi una doccia. E poi potremmo…» Interruppi la frase e fissai maliziosamente il volto dell’altro. La persona che veniva fissata inclinò leggermente il collo. Quelle labbra carnose si distesero in un sorriso seducente.

«Sei appena tornato. Devi essere stanco. Vuoi che ti aiuti sotto la doccia?»

Dannazione! Amo davvero troppo il mio ragazzo!

«Sarebbe carino.» risposi a quell’offerta senza esitazione, fissando il gatto bianco che si dirigeva verso il bagno con un sorriso gioioso.

Intuii che saremmo andati di nuovo a dormire tardi quella notte.

********

Il tempo continuò a scorrere inarrestabilmente. Improvvisamente, San Valentino era di nuovo arrivato. Due settimane prima mi ero fermato a ritirare gli anelli personalizzati dal negozio e li avevo nascosti con cura. Per oggi avevo prenotato un tavolo in un ristorante fusion vicino all’ufficio, che piaceva a Uea, per la nostra cena di San Valentino. Per quanto riguardava gli anelli, avevo intenzione di fargli una sorpresa quando saremmo tornati a casa mia. A Uea non piacevano le cose appariscenti, quindi il mio appartamento sarebbe stato il posto perfetto per chiedergli di fidanzarsi.

«Prima che tu te ne accorga, è di nuovo San Valentino. Il tempo vola così dannatamente in fretta.» disse Jade con voce smorzata perché stava masticando degli snack con la bocca piena mentre era seduto nella stanza del dipartimento in attesa che iniziasse l’orario di lavoro pomeridiano. Mai aveva mantenuto la promessa che mi aveva fatto di non dire nulla a Jade perché, nell’ultimo mese, non era venuto affatto a interrogarmi al riguardo.

«Voi due vi frequentate da un anno oggi, vero?»

«Sì.» Fu Uea a borbottare la risposta mentre fissava lo schermo del suo telefono mentre scorreva per guardare video di cani e gatti.

«E quando vi sposerete? Adesso avete trent’anni.»

«Parli come se non avessi anche tu trent’anni.» gli risposi scherzosamente.

«Sono l’unico che ha trent’anni. Mai ne ha solo ventiquattro. C’è un sacco di tempo.» Jade diede una scusa. «Ma quest’anno avete entrambi trent’anni. Immagino che possiate già sposarvi, no?»

«Dobbiamo per forza fare un matrimonio?» Gli occhi rotondi dell’uomo che stava parlando si voltarono per incontrare i miei per un istante prima di parlare con voce tranquilla. «È già bello così. Non è necessario organizzare alcuna cerimonia o festa.»

«Beh, dipende da voi due.» Jade distolse la sua attenzione da noi non appena sentì il telefono squillare a causa di una chiamata in arrivo. Rispose alla chiamata di Mai mentre io gettavo uno sguardo al viso del mio ragazzo, che sembrava indifferente.

Riguardo al matrimonio, avrei dovuto parlarne nuovamente con lui. Non ne avevamo mai parlato seriamente. Se Uea non avesse voluto davvero organizzare un matrimonio, non avrei voluto costringerlo, ma almeno volevo che avessimo degli anelli abbinati da indossare per far sapere a tutti che non era più disponibile.

E li avremmo indossati quella stessa sera.

«Andate a casa sani e salvi. Buon San Valentino, ragazzi.»

«Sì.»

Guardai il mio migliore amico salutarmi con un cenno prima di dirigersi frettolosamente verso la BMW nera del suo ragazzo che stava aspettando davanti all’edificio. Quanto a Uea e me, ci dirigemmo al ristorante dove avevo fatto una prenotazione per cenare insieme. Ordinai una bottiglia di vino rosso a basso contenuto alcolico da bere perché avevo paura che Uea si ubriacasse così tanto da non avere la possibilità di parlare tra di noi. Sia il cibo che le bevande erano eccellenti. Il mio ragazzo sembrava di buon umore. Oggi sarebbe davvero stata la giornata perfetta.

«Fammi fare una doccia prima.» dissi quando tornammo a casa mia.

Uea annuì e si diresse ad accendere la TV per guardare qualcosa mentre io andavo a lavarmi. Quando fu il turno di Uea di fare la doccia, presi la scatola dell’anello nascosta nel cassetto e la misi nella tasca dei pantaloni della tuta. Poi mi sedetti sul letto a giocare al telefono, aspettando.

«Stai giocando?» mi chiese la persona che era appena uscita dal bagno con una maglietta a maniche lunghe e pantaloni lunghi come il suo pigiama mentre si sedeva sulla sedia davanti alla toletta. Prese l’asciugacapelli, lo accese e iniziò ad asciugarsi i capelli umidi.

«Ecco. Lascia fare a me.» Mi alzai, mi avvicinai stando dietro al mio ragazzo e asciugai delicatamente i capelli del cliente importante.

«Perché mi stai accontentando così tanto oggi all’improvviso? C’è qualcosa che non va?» Uea alzò la testa per guardarmi, facendo scorrere i suoi occhi su di me come se stesse cercando di scoprire cosa stessi nascondendo.

Devo fargli i miei complimenti. Che percezione accurata.

«Voglio servire il mio maritino? Oggi è San Valentino.» risposi con un’espressione normale sul viso, che sembrava dissipare alcuni dei dubbi dell’ascoltatore. La figura snella si girò per guardare allo specchio, permettendomi di stare in piedi e asciugare i suoi capelli fino a quando non furono completamente asciutti.

«Ecco fatto, signore.»

«Grazie mille.» Uea si alzò in piedi. Posò entrambe le mani sulle mie spalle e si alzò per darmi un bacio sulla guancia come ringraziamento.

«Vieni qui. Ho qualcosa per te.» dissi mentre avvolgevo il mio braccio intorno alla sua vita e camminavo verso il letto.

«Cosa c’è?» chiese l’altra persona.

Usai le mie due braccia per tirare la figura più piccola sulle mie ginocchia, poggiando il mio mento sulla sua spalla e sussurrando nell’orecchio: «Un regalo per San Valentino.»

«Sì?»

«Ecco.»

Presi la scatola dell’anello dalla tasca dei pantaloni e la aprii. Due anelli di diamanti erano posati uno accanto all’altro. I loro bagliori riflettevano le luci al neon nella camera da letto.

«Buon San Valentino, Buon Primo Anniversario e… Vorrei riservarti per me in anticipo. L’anno prossimo, sposiamoci.»

Il lungo silenzio fu la risposta che ottenni. Uea restò seduto lì irrigidito come se gli fosse stata lanciata una maledizione. La coppia di begli occhi tondi guardava in bianco gli anelli nella mia mano mentre li estraevo dalla scatola. La mia bocca sussurrò interrogativamente: «Ti piacciono?»

«Non era necessario… comprarli.» Era passato quasi un minuto prima che la persona sulle mie ginocchia parlasse a voce bassa.

«Volevo renderlo ufficiale.» Presi la sua mano sinistra e infilai l’anello al suo dito anulare. Quando lo vidi sulla mano di Uea, le mie labbra si piegarono inesorabilmente in un sorriso.

«Me lo puoi mettere al dito?» Posai l’altro anello, più grande del precedente, sul palmo della persona che avevo in grembo. Le sue mani tremavano leggermente, ma mi afferrò la mano sinistra e mi mise l’anello all’anulare.

«Sorpreso?» chiesi. Uea guardò in basso, senza rispondere alla domanda finché non cominciai a preoccuparmi. «Uea, non ti piace?»

«Non è quello…» disse Uea con voce bassa e tremante. Vidi Uea battere rapidamente le palpebre. Il suo viso sembrava sul punto di piangere.

«Perché? Cosa c’è che non va?»

«Non ho mai pensato che… qualcuno avrebbe fatto una cosa del genere per me.» Il mio ragazzo sorrise debolmente. I suoi occhi, che erano pieni di acqua limpida che cercava di trattenere, sembravano molto felici.

Sospirai di sollievo. Le mie due braccia si avvolsero attorno alla vita del mio amato più strettamente di prima.

«Non hai mai pensato che qualcuno ti avrebbe fatto la proposta?»

«Mai. Trovare qualcuno sincero era già abbastanza difficile, quindi non ho osato pensare a…»

«Te l’ho detto. Non sono come quei ragazzi.»

Baciai affettuosamente la persona nel mio abbraccio sulla guancia. Capivo che aveva sofferto molto per l’amore, che fosse amore romantico o amore familiare. Non era strano che non avesse osato immaginare il giorno in cui gli sarebbe stata fatta una proposta di matrimonio.

«Quando hai comprato di nascosto gli anelli?»

«Il mese scorso. Li ho presi dal negozio di un amico di Mai.»

«E come fai a sapere la misura del mio dito?»

«L’ho misurato segretamente mentre dormivi.» dissi.

Rimase seduto in silenzio per un momento, girando silenziosamente la mano per guardare l’anello al dito come un bambino che aveva appena ricevuto un nuovo giocattolo.

«Uea, ti piacerebbe organizzare un matrimonio?»

«Ah?»

«Voglio solo che tutti lo sappiano, ma se non sei d’accordo, ti farò fare le cose a modo tuo. Potremmo semplicemente uscire a mangiare con le nostre famiglie e alcuni amici per un po’.»

Posai il mento sulle spalle curve. Anche se volevo ufficializzare la cosa per farlo sapere agli altri, il comfort di Uea era la mia priorità. Se non si sentiva bene riguardo al matrimonio, non lo avremmo fatto.

«Non è un grosso problema per me.» disse la voce dolce mentre girava il viso per guardarmi e sorrideva debolmente. «Come vuoi tu, che si tratti di organizzare il matrimonio o meno, va bene lo stesso. Finché siamo insieme così, sono felice.»

«Giusto.» Sorrisi ampiamente.

Proprio come aveva detto Uea, bastava stare insieme. Da quel momento in poi, avrei continuato a lavorare sodo e a risparmiare denaro. Avrei potuto spenderli per comprare un pezzo di terra in campagna e costruire una casa per la pensione.

«Ne riparleremo più tardi.» dissi mentre mettevo la mano sotto la morbida maglia a maniche lunghe e cominciavo ad accarezzarne la vita sottile per risvegliare gli istinti sopiti. «Che ne dici di festeggiare San Valentino adesso?»

«Mmm.»

L’uomo sulle mie ginocchia sorrise maliziosamente. Così, spinsi l’altro a farlo sdraiare sul materasso e gli gettai addosso il mio corpo. Iniziammo le attività di celebrazione notturna senza ulteriori indugi.

*******

Due ore dopo, il piccolo si era addormentato dopo la fine della nostra appassionata attività amorosa. Mi alzai e andai a spegnere le luci nella stanza prima di tornare a letto. Mi sdraiai su un fianco, guardando il profilo del mio amato mentre teneva gli occhi chiusi nella fioca luce arancione della lampada da comodino.

Ci sono voluti un totale di undici anni per passare dall’essere amici di un amico all’essere amici con benefici, per poi stare insieme, ora essere fidanzati e presto diventeremo compagni di vita.

Gli angoli della mia bocca si inarcarono in un sorriso. Mi avvicinai, tirai la figura esile, la abbracciai al mio petto e chiusi gli occhi per addormentarmi come la persona tra le mie braccia.

Avere questa persona al mio fianco è la cosa più fortunata per me.

Fine

Subscribe
Notificami
guest

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

2 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Lina

❤️

Cicci71

Che bella novel!! Grazie per averla tradotta!! ❤🥰

Facebook
Twitter
Pinterest



Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.