MIDDLEMAN’S LOVE – SPECIALE 5

Ti porterò a Loi Krathong* 

*(N/T: Per comprendere meglio questa festività, consigliamo di leggere questo breve articolo https://noveldisagio.altervista.org/loi-krathong/ )

Ogni volta che penso a novembre, penso sempre a una famosa festa thailandese che è stata ereditata dai vecchi tempi e di solito si svolge nel giorno di luna piena del dodicesimo mese lunare, che è…

«P’King, hai qualcuno con cui uscire durante il Loi Krathong Day?»

Stavo lavorando al layout di un nuovo banner per il sito Web della nostra azienda quando Gun avviò la conversazione. King guardò lo schermo pieno di codici che sembravano una lingua aliena e rispose: «Cosa? Se non ho qualcuno, ti offrirai volontario?»

«Ero solo curioso, amico.»

«Ficcanaso è il modo migliore per dirlo.»

«Sì, giusto. E allora? Immagino che tu abbia sicuramente un appuntamento.» disse il ragazzo dai capelli scompigliati.

«Nessuno quest’anno. Ne sto cercando uno adesso.» King rese confuso un migliore amico di vent’anni come me. 

Sin dai tempi del liceo, King non perdeva mai un appuntamento in giorni come questo. San Valentino, Loi Krathong, Songkran o qualunque dannata cosa: usciva sempre con la sua bambina. Ma quest’anno ne cercava una?

Sono abbastanza sicuro che stia scherzando.

«Vuoi venire con me, King?» chiese Fai e fece l’occhiolino a King che aveva reclamato il trono di single più bello del nostro ufficio, solo perché il mio ragazzo non era più lì.

«Non credo. Loi Krathong è sempre affollato: potresti farti male alle ginocchia e potresti svenire. Voglio dire, stai invecchiando.» King negò subito con una risposta irritante.

«Ti preoccupi solo per me, vero? Sei sicuro di non insultarmi?»

«Niente affatto. Stai pensando troppo. Ti rispetto e ci tengo molto a te.» disse con voce dolce. Quando vide che lei non era arrabbiata con lui, alzò le sopracciglia verso Gun.

«Big Sis, King ha appena fatto un sorrisetto!» le dissi.

«King!!!»

«Jade ha problemi di vista. Non ho sorriso né fatto niente.» disse dolcemente il mio migliore amico. Si avvicinò alla mia scrivania e mi schiaffeggiò la testa. Lo guardai arrabbiato mentre mi sistemavo i capelli.

«Non fare il ficcanaso. Hai finito con il tuo lavoro? Non puoi restare per gli straordinari oggi. Mai sta aspettando.»

«Lo so. Ormai ho quasi finito.»

Salvai il file con attenzione. Credevo che quasi tutti avessero un lavoro quasi finito che dimenticavano di salvare e dovevano rifare dall’inizio. 

Non permetterò che accada a me oggi!

«Bene, bene. Allora dove ti porterà tuo marito a far galleggiare il krathong?» chiese King.

Gli mostrai una recensione del posto sul mio telefono.

«Qui.»

L’ultima volta che ero andato al festival Loi Krathong era stato probabilmente quando ero uno studente del quarto anno. Ciò significava che ero quasi cinque o sei anni che non andavo al cosiddetto festival delle coppie. King e Uea uscivano sempre con i loro ex e sarebbe stato troppo solo per me andare da solo, quindi rimanevo a casa.

Ma ora che avevo qualcuno che veniva con me. Ero abbastanza emozionato. Dopo aver guardato i piccioncini per così tanti anni, finalmente riuscivo a unirmi alla cerimonia di adorazione della dea del fiume con il mio ragazzo. 

Il tempo di Jade è arrivato!

Mai mi aveva lasciato scegliere dove volevo andare, quindi avevo esaminato recensioni su Internet. Avevo deciso di andare in un’università che si trovava nel centro di Bangkok e ogni anno accoglieva gli estranei che si univano al festival. Anche il trasporto era comodo poiché nelle vicinanze c’era una stazione del treno sopraelevato. Inoltre, c’erano molti venditori, attività, concorsi e cibo.

Non ci vado solo per il cibo, ma cosa succede se uno di noi ha fame? Non è affatto divertente.

«Oh, ecco. Ci ho portato un ex una volta. È stato fantastico.»

«Il luogo?» chiese Gun.

«No, la studentessa universitaria. Molto sexy.»

La risposta di King non si discostava molto dalle mie aspettative. Uea probabilmente provava lo stesso, perché lo sentii ridere beffardamente e premere più forte il mouse.

Se non avessi saputo prima che Uea odiava i playboy, avrei pensato che si sentisse possessivo nei confronti di King.

«Le ragazze lì sono molto calde. Tieni d’occhio Mai, Jade.» mi avvertì King.

Tirai subito indietro il mio amico. Questo cattivo amico stava cercando di incastrare il mio ragazzo per qualcosa che non avrebbe fatto.

«Mai non è come te.» dissi con sicurezza.

Era passato un anno da quando ci eravamo messi insieme e Mai non aveva mai provato a tradirmi. C’erano solo le signore in ufficio che cercavano di rimorchiare con lui. Era comprensibile. Il mio ragazzo era troppo sexy per essere gestito.

All’inizio avevo paura che qualcun altro entrasse nella nostra relazione, ma Mai diceva sempre alle donne che aveva già una relazione e loro lo rispettavano. Quindi non avevamo molto di cui preoccuparci.

A pensarci bene, la nostra vita sentimentale stava andando molto bene.

«E tu? Dove vai stasera?»

«Non lo so. Uea, tu dove vai?» chiese King e diede una pacca sulla spalla a Uea. 

Uea gli lanciò uno sguardo intimidatorio e si tolse la mano di King di dosso, ma il mio migliore amico dell’infanzia si comportò come se non lo sapesse. 

Alla fine, Uea emise un lungo respiro e rispose: «Non vado da nessuna parte.»

«Ma non ho nessuno con cui andare. Vieni con me.»

«Ho detto che non ci vado.»

Adesso era un po’ infastidito, ma King stava ancora facendo del suo meglio per convincere Uea. Mi sembrava che ultimamente fossero più vicini, King prendeva in giro Uea (un po’) meno e anche Uea era infastidito (anche un po’) meno.

Probabilmente si stavano stancando di litigare con il passare degli anni.

Tutti gli altri nel dipartimento iniziarono a raccogliere le loro cose quando l’orario di lavoro stava per finire. Anch’io mi affrettai. King, che alla fine aveva smesso di infastidire Uea, spostò la sua attenzione su di me mentre chiudevo la cerniera della borsa.

«Jade, andrai al festival di Loi Krathong e celebrerai un festival personale anche nella tua camera da letto?»

«Cosa? Perché devo celebrare una festa nella mia camera da letto?» chiesi curioso.

«Davvero non lo sai?» disse King con una voce acuta che suonava ovviamente finta. Socchiusi cautamente gli occhi mentre si avvicinava, poi sussurrò: «Loi Krathong è il giorno in cui perderai la tua verg– Ahi!!»

King venne preso a calci in una gamba, ma invece di urlarmi contro, si girò verso Uea che gli stava pizzicando la vita.

«AHHH- Lasciami andare. Lasciami andare, Uea. Fa male!»

«Voglio che faccia male. Prendi sempre in giro gli altri. Sei uno psicopatico?» disse prima di lasciarlo finalmente andare.

Sorrisi felice. 

Uea è sempre il mio angelo custode. E per quel fottuto King, hai perso!! Haaaaa. 

«Ora vado. Ho detto a Mai che sarei arrivato alle sei e mezza. Non voglio fare tardi.» dissi, ma King mi tirò indietro.

«Jade.»

«Adesso cooosa?»

«Fidati di me. È il Loi Krathong, faresti meglio a divertirti. Prova nella vasca da bagno, è molto bello.» sussurrò mentre il mio cervello ingrato iniziava a immaginarselo.

Il calore andò dal viso al collo. Non riuscivo nemmeno a gridargli contro con tutte le balbuzie. King rise divertito dopo aver risposto con successo a me: «Ti piace l’idea? Posso chiamare Mai e fargli sapere–«

«No!» Lo spinsi e corsi fuori dal dipartimento. La sua risata mi perseguitò fino al corridoio da dovermi coprirmi le orecchie.

Questo ragazzo deve essere uno psicopatico. Più conosce i punti deboli di qualcuno, più vuole prenderlo in giro. Chi lo prende come marito è così sfortunato. Posso chiedere scusa in anticipo?

*******

L’ufficio di Mai era a Ekamal. Il suo orario di lavoro era anticipato di oltre mezz’ora rispetto al mio. Sapevo che oggi sarebbe stato un giorno speciale e il traffico sarebbe stato terribile, quindi avevo detto a Mai di andarci per primo, mentre io prendevo uno sky train per raggiungerlo. Probabilmente saremmo arrivati lì nello stesso momento.

«Mai, ci sono quasi. Dove sei?» Quando mi avvicinai alla stazione destinata, chiamai il mio ragazzo.

[Sto aspettando all’ingresso dell’università.]

«Va bene. Ti raggiungo presto.»

Chiusi la chiamata e camminai tra la folla. Sembravano avere avuto la stessa idea di venire qui. Ecco perché la stazione del treno sopraelevato era affollata.

Dopo aver lasciato la stazione. Mi diressi verso l’ingresso dell’università, guardando a destra e a sinistra per cercare il mio amato. Ed ecco Mai in camicia blu e pantaloni. Camminai più velocemente verso di lui.

«Da quanto tempo stai aspettando?» chiesi e cercai dei fazzoletti nella mia borsa dopo aver visto il sudore sulla sua fronte. Lui ricambiò il sorriso.

«Circa dieci minuti. Ho parcheggiato la macchina in un centro commerciale, poi ho preso uno sky train fin qui, perché non c’è assolutamente nessun posto dove parcheggiare.»

«Sì, è completamente affollato.» dissi mentre prendevo il fazzoletto. 

Gli occhi fissi dei passanti mi fecero un po’ esitare se dover asciugargli il sudore o lasciarglielo fare. Alla fine, decisi di asciugare il sudore del mio ragazzo. Mai si fermò per lasciarmi finire prima di prendermi la mano.

«Mi terrai la mano? Ci sono molte persone che stanno guardando.» dissi dopo aver notato altri occhi che ci fissavano, non sapendo se era perché Mai era sexy o per la vista di due ragazzi che si tenevano per mano.

«Certo, devo tenerti per mano. Ci sono così tante persone. Non voglio che ci perdiamo.» Strinse la presa.

Mai era sempre così. Non gli importava mai che le persone ci fissassero quando ci toccavamo in pubblico. Sentivo che quel ragazzo era così figo.

«Hai fame? Vuoi trovare qualcosa da mangiare?» chiese.

Il mio stomaco brontolante rispose a mio nome. Annuii rapidamente e poi trascinai Mai in una bancarella vicina di pollo arrosto.

Ordinai del pollo su riso con maionese mentre Mai ordinò del pollo teriyaki. Vidi uno studente universitario che faceva il venditore che mi sorrideva, quindi sorrisi anch’io.

I bambini di questi tempi sono molto amichevoli.

«Dannazione. Mi hai dato un sacco di pollo. Ne avrai abbastanza per gli altri clienti?» dissi dopo aver visto quanto cibo avevo in una piccola scatola.

Il venditore mi fece un sorriso e disse: «Voglio che i miei clienti siano felici. Ho aggiunto qualcosa in più per te.»

«Aww, grazie mille. Non è così generoso?» chiesi a Mai.

Lui ricambiò il sorriso, ma era così freddo.

«Troviamo un posto tranquillo dove mangiare.» disse Maì dopo aver pagato, poi mi afferrò per la vita e mi accompagnò fuori.

«Cosa c’è che non va? Non vuoi mangiare il pollo?» chiesi quando uscimmo dalla zona ristorazione.

Mai mi portò a una panchina, mi diede la scatola e disse in tono monotono: «No. Sono geloso.»

«Eh?» Lo guardai e sbattei le palpebre molte volte. «Gelosa di cosa?»

«Geloso del venditore. Era interessato a te.»

«Assolutamente no. Era solo amichevole.»

«Conosco lo sguardo nei suoi occhi.» sostenne.

Ripensai alla situazione nella mia testa e mi sentii confuso. Quel ragazzo era solo gentile. In più ero un cliente, aveva senso per lui essere amichevole.

«Non mi sono nemmeno accorto di niente.» Mi misi il cibo in bocca e Mai sorrise dolcemente.

«Sei piuttosto lento su questi argomenti.»

«Beh, immagino di sì, altrimenti non avrei pensato che ti piacesse Uea per così tanti mesi.»

Guardai Mai che sembrava un cucciolo triste, ma dopo avermi sentito, rise. Ripensarci adesso era un po’ divertente, ma allora… non così tanto.

Quando pensavo di avere il cuore spezzato, ero davvero triste.

Mangiammo e condividemmo conversazioni, soprattutto su oggi. 

‘Com’è andato il lavoro di oggi? Siamo stati sgridati dal capo?’

Non sapevo se altre coppie fossero interessate all’esperienza quotidiana dell’altro come noi, ma volevo sapere com’era la giornata di Mai e lui voleva conoscere la mia. Condividere le storie con qualcuno che voleva ascoltare era un senso di cura. Ti aiutava a sollevare il peso da te.

«Compriamo il krathong.» disse Mai.

Buttammo le scatole nel cestino. Mai mi prese per mano e mi portò nell’area del negozio Krathong.

Il cielo stava diventando buio e il posto stava diventando sempre più affollato. Camminavamo nel fiume di persone e guardavamo le graziose luci decorative intorno al luogo. Mai mi strinse più forte la mano per evitare che ci perdessimo, mentre io guardavo i negozi di krathong, impressionato.

Tutti i Krathong qui erano realizzati con materiali naturali. Molti di loro erano fatti di foglie di banano come li facevano i vecchietti. Poi c’erano alcuni tipi che erano fatti di fiori di banano, alcuni di chicchi croccanti dai colori vivaci a forma di personaggio dei cartoni animati, e altri erano persino fatti di ghiaccio con fiori all’interno. Alla fine scelsi quello fatto di fiori di banana per cinquanta baht, come il modo in cui consigliavano di acquistare solo un krathong per famiglia per salvare l’ambiente.

Mai mi portò per mano a uno stagno di fronte all’università. Dopo aver acceso l’incenso e una candela, iniziammo a pregare. Chiusi gli occhi e pregai la dea dell’acqua, chiedendo che il mio lavoro e il mio amore rimanessero così lisci e felici.

Vorrei avere Mai al mio fianco per molto tempo.

Poi passai il krathong a Mai. Pregò prima di portarmi vicino allo stagno, poi ci abbassammo, pronti a farlo galleggiare.

«Facciamolo galleggiare insieme.» disse.

Le nostre mani toccarono il krathong, poi lo mettemmo sulla superficie dell’acqua. Lo osservavamo mentre scivolava via. La luce delle candele tremolava nella notte ventosa; la guardammo, sperando che non si spegnesse. Dicevano che portava sfortuna agli innamorati se la fiamma si esaurisse in fretta: la nostra no.

«Per cosa hai pregato?» chiese.

«Per lavoro, e perché tu stia con me per molto, molto tempo.» dissi mentre guardavo il krathong che galleggia ulteriormente nel mezzo dello stagno. Sentivo il suo braccio avvolgermi le spalle. Guardai il mio amato e sorridemmo. I suoi occhi marroni riflettevano la luce della candela; sembravano ancora più dolci.

«Non ce n’era bisogno. Resterò comunque con te.»

«Sadhu.» dissi il nostro Amen buddista.

Mai rise e guardò nell’acqua. Il nostro Krathong galleggiava nel mezzo dello stagno: la luce della candela era ancora bella come quando l’avevamo lasciata andare.

Sorrisi, pensando che Mai dovesse vederlo. Ma quando mi guardai indietro, vidi il mio ragazzo che teneva in mano il telefono da lontano, che mi scattava una foto.

«Mi stai facendo una foto?» Guardai nel suo telefono. 

Perché non sembro per niente figo?

«Eliminala. Non ero nemmeno in posa. Sembro stupido.»

«Sembri adorabile.»

Mai sorrise e mise via il cellulare prima che potessi prenderlo per cancellare io stesso la foto. Si avvicinò e mi avvolse tra le braccia, poi si voltò verso il palco dove stavano tenendo un evento.

«Andiamo laggiù.»

«Stanno organizzando un concorso. Perché? Vuoi vedere le belle ragazze?» chiesi.

«Se ti rende geloso, allora si.»

«Ah, allora andiamo. Voglio vedere così tanto anche io le belle ragazze.»

«Allora non importa. Cerchiamo qualcosa da mangiare.» Mai cambiò subito idea e io risi.

Vuole farmi ingelosire, ma poi si ingelosisce lui stesso. Che ragazzino.

Tornammo alla zona ristorazione. Avevo ancora un po’ di spazio nella pancia per i dolci, quindi comprammo del gelato. Non mangiavo molto, ma il mio ragazzo era ancora giovane, e un bambino doveva mangiare… mangiare anche molto. Comprammo molti snack e prima che io lo sapessi, le mani di Mai erano piene di sacchetti di snack. Dopo aver finito il mio gelato, lo portai allo stand delle freccette con i palloncini.

«Non li ho beccati nemmeno una volta. Mai…»

Stavo per lamentarmi, ma poi Mai ricevette un grosso pupazzo di Stitch dal proprietario dello stand.

«Li hai colpiti tutti?»

«Sì.» Sorrideva da un orecchio all’altro.

Dio è così di parte! È bravo anche a giocare a freccette? Non puoi essere così perfetto!

Quindi, alla fine, il grande pupazzo di Stitch fu dato a una bambina di circa dieci anni che stava guardando Mai, dato che eravamo entrambi due ragazzi adulti e non vedevamo il motivo di avere un pupazzo nel nostro appartamento. Poi Mai mi portò a fare tanti altri giochi, finché il tempo non passò e furono le 20. Tornammo a guardare lo stagno prima di tornare a casa.

«Dovremmo tornare a casa adesso?» chiese Mai dopo aver finito di scattare una foto del panorama davanti a noi e qualche nostro selfie, così annuii. Mi tenne di nuovo la mano e mi condusse verso l’uscita.

Guardai indietro le luci colorate che dipingevano il cielo, scacciando la solitudine. La grande luna piena era sospesa nel cielo sopra di noi, risplendendo della luce che rendeva speciale quella festa. Il caldo tocco della mano di Mai mi fece alzare lo sguardo verso il mio amato che stava guardando avanti. Il più tenero sorriso di felicità apparve sul mio viso.

Il festival Loi Krathong di quest’anno è migliore di tutti gli anni precedenti. No… In realtà, penso che ovunque, in qualsiasi momento, qualsiasi cosa può essere speciale quando abbiamo qualcuno che amiamo al nostro fianco.

FINE
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