INVISIBLE MOON – CAPITOLO 16

La luna sorridente

«La luna che sorrideva nel cielo, era spettacolare e sbalorditiva.»

#WINisWIND

«Win.»

P’In chiamò il mio nome con una voce così gentile che quasi mi tolse il fiato.

«Si?» risposi un po’ tremante.

Non era la prima volta che P’In chiamava il mio nome, ma ancora non capivo perché più lo faceva e più sentivo di starmi innamorando di lui. In quel momento non potevo nemmeno guardarlo direttamente negli occhi.

Si avvicinò a me mentre me ne stavo nervosamente in piedi.

Dopo che la selezione per la Luna della facoltà era terminata, ero uscito dall’aula con Boss e avevamo raggiunto la mensa. A quel punto, Boss mi aveva salutato e anche io avevo intenzione di tornare a casa, ma P’In mi aveva fermato.

In quel momento in mensa c’erano solo poche persone e nessuno si accorse di P’In. Probabilmente la sua invisibilità era già attiva.

Non sapevo perché, ma il fatto che P’In fosse proprio di fronte a me, mi rendeva molto emozionato. Quella sensazione era diventata più intensa di prima, non riuscivo davvero a capirmi.

«Sei libero?» chiese brevemente.

«Uh…non ho niente da fare in questo momento. Hai bisogno del mio aiuto per qualcosa?»

«Riguarda la gara della Luna.» disse P’In.

«Oh giusto.» annuii.

Il signor Chana aveva già detto che P’In avrebbe aiutato il selezionato per un addestramento speciale.

Quando capii che avrei avuto maggiori possibilità di essere più vicino a P’In, il mio cuore iniziò a battere forte, molto veloce.

«Seguimi.» disse, facendomi strada.

Sbattei le palpebre, confuso. Tuttavia, lo seguii senza nemmeno sapere dove stavamo andando.

P’In uscì dall’edificio della facoltà. Lo seguivo senza stargli troppo vicino, c’erano circa 3 metri di distanza tra di noi. Era sorprendente che molti studenti mi guardassero, ma nessuno notava P’In.

Rimasi stupito da come lo faceva. Io, che ero stato invisibile per tutta la mia vita ma ora ero nella situazione di essere ‘visibile’, non sapevo nemmeno come avrei potuto tornare ad essere una persona invisibile.

P’In fece strada fino a quando non arrivammo all’edificio del comitato studentesco. In genere, solo gli studenti che facevano parte del comitato potevano accedervi. P’In era la Luna universitaria, quindi poteva farlo.

Comunque, ormai era sera.

Il personale dell’edificio dovrebbe aver finito di lavorare. Come faremo ad entrare?

«P’In. L’edificio deve essere chiuso a quest’ora.» lo avvertii. Nemmeno io ero ancora sicuro del perché fosse ​​venuto qui.

«Ho la chiave.» P’In mostrò una chiave, senza nemmeno voltarsi verso di me.

«Ah… Hai già chiesto il permesso per l’utilizzo fuori orario della sala?»

Avevo sentito che se qualche studente voleva accedere alla stanza durante l’orario non ufficiale, doveva chiedere il permesso per ottenere la chiave.

«Sì.» rispose portandomi al secondo piano.

Così lo seguii in silenzio finché non si fermò davanti alla grande stanza. Mentre P’In stava aprendo la stanza, mi chiesi a cosa servisse quella stanza. Poi, quando P’In accese la luce, sgranai gli occhi stupito.

Era una grande sala prove per le esibizioni. C’erano diversi tipi di strumenti musicali: pianoforte, violino, batteria, chitarra, tromba, trombone e anche molti strumenti musicali thailandesi tradizionali e tipi di attrezzature per esibizioni artistiche come danza, balletto, boxe thailandese, danza artistica thailandese e così via.

Questa deve essere la stanza per allenare i candidati Luna e Stella!

Ma… P’In mi ha portato qui… potrebbe essere che…

«Cosa sai suonare?» P’In si voltò per chiedermelo.

«Uh…» Non avevo idea di come rispondere. Non ero bravo nello sport, né nella musica, né in alcun tipo di esibizione.

«In passato ho studiato pianoforte per un mese…» La mia voce tremava perché mi sentivo un po’ imbarazzato.

In quel periodo mia sorella studiava pianoforte, quindi volli provare e alla fine scoprii che non avevo alcun dono: non riuscivo a controllare bene le mie dita, quindi non avevo altra scelta che arrendermi.

«Un mese…» P’In sembrava dubbioso, come se si stesse chiedendo se un mese di apprendimento del pianoforte sarebbe stato abbastanza buono per esibirsi sul palco o no… assolutamente no, era certo.

«Uh… ho imparato khim* per un anno.» dissi sottovoce. Quella volta, avevo visto che mia sorella era così brava con gli strumenti musicali occidentali, che non importava quanto impegno ci avrei messo, non sarei stato bravo come P’Wun, quindi ero passato allo strumento musicale thailandese. Pensavo che il khim fosse più facile del pianoforte per me: niente più dita aggrovigliate. Tuttavia, alla fine mi ero reso conto che non avevo alcun talento musicale, non ero in grado di controllare le mie mani così velocemente, quindi era difficile suonare canzoni avanzate.

*(N/T: Il khim o dulcimer thailandese è uno strumento musicale tradizionale a corde thailandese, abbastanza simile al salterio a percussione o cimbalom.)

«Proviamo.» disse P’In mentre mi conduceva dall’altra parte della stanza.

In realtà, quella stanza era molto silenziosa. In quel momento non c’era nessuno nell’edificio tranne me e P’In. Probabilmente erano già tutti tornati a casa. Quindi, mentre camminavo lì, circondato da molti tipi di strumenti musicali thailandesi, l’atmosfera era un po’ mistica.

«Oh… P’In?» Ero confuso perché P’In aveva camminato intorno per nascondersi dietro di me.

Non l’avevo ancora chiesto, quando P’In improvvisamente…

«Bam…»

P’In si mosse verso di me, alzando le mani. Si stava comportando come se stesse cercando di spaventarmi, con una faccia senza emozioni. Solo il suono ‘Bam’ era stato un po’ più forte, fermo, monotono.

«P’In?» Lo guardai confuso.

P’In inclinò la testa stupito, poi abbassò le mani.

«Non hai paura dei fantasmi?» chiese.

«Eh?» sbattei le palpebre.

«Se fossi stato Wayu, saresti scioccato.» P’In continuò.

Rimasi confuso per un po’. All’inizio non riuscivo a capire cosa stesse cercando di insinuare, ma poi alla fine capii.

Beh, quest’area sembra piuttosto mistica, con qualche sensazione spettrale.

Inoltre, quella stanza era troppo silenziosa. Se fossi rimasto solo, avrei avuto paura, e se qualcuno avesse gridato improvvisamente ‘Bam!’, mi sarei spaventato.

Se P’Wayu l’avesse sperimentato, non c’era da stupirsi che sarebbe rimasto scioccato, dato che P’In era invisibile per lui.

Allora, perché non sono scioccato? Ah, ovvio, P’In non è invisibile per me.

Tuttavia, se P’In fosse semplicemente scomparso dalla mia vista e improvvisamente avesse detto ‘Bam…’ anch’io sarei potuto rimanere molto scioccato.

«Tu mi puoi vedere. Non è divertente prenderti in giro.» P’In mormorò, così divenni di nuovo confuso.

Che cosa? P’In aveva intenzione di prendermi in giro? Ora sono davvero scioccato. Una persona come P’In… vuole stuzzicare qualcuno? Davvero?! Ma… come può stuzzicare qualcuno con quella faccia da poker?

«Suona. Ti ascolterò.» P’In probabilmente mi vide immobile, così aprì la copertura in legno del khim per me.

Deglutii a fatica, poi mi sedetti sul pavimento. Presi le bacchette di khim, alzando le mani in segno di rispetto come voleva la tradizione. In effetti, non suonavo il khim da molto tempo, stavo avendo difficoltà anche solo a tenere i bastoncini correttamente.

Ma il problema più grande era…

«P’In… ho dimenticato gli accordi.» confessai.

P’In mi fissò per un momento.

«Riproduci qualsiasi canzone.» disse.

«Ma… ho dimenticato ogni canzone.» Mi sentivo in colpa. Dato che non suonavo da molto tempo, e di solito non ascoltavo canzoni tradizionali thailandesi, non c’era niente nella mia testa, né note né melodie.

P’In rimase in silenzio per un po’. Mi sentivo così male con me stesso, perché P’In mi aveva scelto per essere la Luna, ma ero inutile, lo avrei solo deluso.

Ero preoccupato, quindi spostai il mio sguardo su P’In. Tuttavia, non sembrava deluso, sembrava pensieroso su qualcosa.

Dopo di che, P’In si diresse al ranat ek* sul lato opposto. Si sedette lentamente, alzando le mani in segno di rispetto, poi afferrò le bacchette del ranat e iniziò a suonare attentamente una canzone.

*(N/T: Ranat Ek o xilofono thailandese è uno strumento musicale tradizionale thailandese della famiglia delle percussioni.)

P’In suonerà il ranat? Spalancai gli occhi.

La sua postura era morbida ed elegante. Sebbene indossasse un’uniforme universitaria, in quel momento P’In era così magnifico da sembrare un angelo.

Non riuscivo a staccare gli occhi da lui. Normalmente non ero molto interessato alla musica tradizionale thailandese, tuttavia ne ero molto attratto mentre P’In suonava. Come se fosse una sorta di magia bella e potente, il ritmo, il gesto e il suono, tutto era armonico. Era davvero la canzone thailandese più sinfonica che avessi mai ascoltato.

La mia mente sembrava fluire insieme alla melodia di P’In che suonava fino alla fine. Poi posò lentamente le bacchette ed io tornai nel mondo reale.

«L’hai riconosciuta?» P’In si voltò per chiedermi della canzone che aveva appena suonato.

«Che cosa?» Mi sentivo come se mi fossi svegliato da un sogno, ero ancora stordito.

La canzone che P’In ha appena suonato… Non è troppo difficile. Mi sembra familiare… Potrebbe essere la prima canzone che ho imparato. Ah!

Mi ricordai. La canzone era stata pensata per l’amore tormentato per una donna, composta dal principe Benbadhanabongse, figlio del re Rama V di Thailandia.

Il testo partiva da…

♪Oh mia cara, mia amata luna, vengo a dirti che ti amo…

«P’In, la canzone che hai suonato è ‘Lao Duang Duan*’ giusto?»

*(N/T: Duang duan in thailandese significa ‘luna’, nella canzone ‘Lao Duang Duan’, ‘Duang duan’ è implicito per una donna amata.)

Ero abbastanza fiducioso. Anche se non ero bravo a suonare, mi piaceva studiare la storia delle canzoni che avevo imparato.

«Sì.» Lui annuì: «Sai suonarla?»

«Mh, ci proverò.» Poi presi le bacchette. Era come se ci fosse una melodia fluttuante nella mia testa. Avevo ricordato molte note dimenticate.

Misi dolcemente le bacchette sulle corde del khim, poi iniziai a suonare.

Il suono del khim suonava insieme alle note nella mia testa con cui P’In aveva suonato col Ranat. Era la prima volta che suonavo una canzone thailandese con una emozione interiore.

Mi lasciai andare al ritmo, le mie mani si muovevano dolcemente seguendo la melodia del khim. Me ne resi conto di nuovo quando finii di suonare e mi resi conto solo il quel momento che stavo suonando il khim davanti a P’In.

Gli lanciai un’occhiata, nervosamente, perché era la prima volta che suonavo di fronte ad altre persone oltre al mio insegnante e ad altri studenti.

P’In stava riflettendo su qualcosa.

«La Luna delle Arti Comunicative suona il violino thailandese.» P’In disse appena, ma io capii subito.

Al concorso per la Luna dell’università di quest’anno c’era il candidato della facoltà di arti della comunicazione che avrebbe suonato il violino thailandese, uno strumento musicale a corda tipicamente tailandese. Doveva suonare in modo estremamente talentuoso, altrimenti P’In non l’avrebbe mai menzionato.

Anche se P’In non l’aveva detto direttamente, potevo capire i suoi pensieri. Forse pensava che la canzone ‘Lao Duang Duan’ o ‘The Moon Serenade’ non sarebbe stata abbastanza speciale da essere proposta sul palco.

«Che ne dici di questa canzone?» P’In afferrò di nuovo le bacchette e scelse una nuova canzone per me. Ero così interessato.

Quando P’In iniziò a suonare, questa volta la velocità di movimento era più del doppio. Rimasi sbalordito. Era così veloce che se io avessi suonato così, mi sarei potuto rompere le mani.

Questa canzone aveva un tono diverso rispetto a Lao Duang Duan, come se fosse piena di energia. Era una canzone divertente.

«Oh!»

Quando P’In stava suonando nella sezione a tempo lungo, finalmente riconobbi la canzone.

‘The Prelude of Chinese Hammered Wood’, la leggendaria canzone del film thailandese chiamato ‘The Overture’.

Giusto!

Mi ricordai che in quel film c’era il rivale del protagonista principale e la sua abilità col ranat era estremamente talentuosa, era anche chiamato sir ‘Khun In’ e anche l’abilità di P’In era estremamente buona.

Oh! Quell’uomo era ‘Khun In’, ma quest’uomo è ‘Moon In’. Interessante.

La melodia che P’In aveva suonato dall’inizio alla fine era così potente.

Battevo le mani ripetutamente, inconsciamente.

Mentre ammiravo l’abilità di P’In con tutto il cuore, improvvisamente mi chiese: «Puoi suonare questa canzone?»

Quasi lasciai cadere le bacchette: «Eh?!» esclamai.

Solo la canzone di base, quasi non riuscivo a riprodurla, non c’era nemmeno bisogno di menzionare quella canzone leggendaria.

«Puoi?» chiese di nuovo P’In.

«Beh…» deglutii. Volevo essere onesto, non potevo farlo, ma P’In mi stava chiedendo di farlo: «Ci proverò.»

Quindi corsi il rischio. Le mie mani tremavano mentre mettevo le bacchette sulle corde del khim.

Non riuscivo a ricordare le note esatte. La mia insegnante era solita insegnare e lasciare che gli studenti provassero, ma era troppo difficile. L’avevo suonata solo poche volte poi avevo rinunciato. Tuttavia, sentivo ancora familiarità con alcune note e la melodia di P’In suonava nella mia testa.

Probabilmente potrei suonarla, forse, potrebbe essere…

Cominciai a suonare. Ero un po’ imbarazzato perché il suono era piuttosto distorto, non era così melodico come quando aveva suonato P’In, ma lo spettacolo doveva continuare. Avevo già iniziato a suonare in modo casuale, ma avrei dovuto farlo fino alla fine.

Mi morsi il labbro e mi sentivo sudato. Quella canzone era davvero difficile. Stavo cercando di suonare il ritmo lungo-veloce come aveva fatto P’In, ma le mie braccia erano tese e dolorose.

Oh no! Questa sezione è troppo lunga, quasi piansi. Stavo facendo del mio meglio battendo le bacchette con le mie mani, velocemente. Forse, non lo avevo fatto correttamente o probabilmente avevo colpito troppo forte. A quel punto…

«Wah!» urlai e mi ritirai in fretta.

Le corde del Khim si erano rotte improvvisamente e spalancai gli occhi, ero allo stesso tempo scioccato e imbarazzato.

Quando capii cosa avevo fatto, pensai che P’In dovesse sentirsi in colpa per me.

Però…

Sentii una risata e mi voltai a guardare: Incredibile.

Non riuscivo a staccare gli occhi da P’In. Ero così stordito che lasciai cadere le bacchette.

Era la prima volta che vedevo P’In ridere. Sebbene non fosse così rumoroso, era raro vederlo con un’espressione sorridente oltre a quella senza emozioni. Quando rideva, i suoi occhi sembravano sorridere insieme. La sua espressione in quel momento era così brillante.

Alcuni anni prima, c’era stato il fenomeno celeste: la luna sorridente nel cielo. La luna crescente di colore tenue era in una forma sorridente, insieme alle due stelle lucenti come se fossero i suoi begli occhi.

Ero rimasto impressionato da quanto fosse brillante quel fenomeno, ma in quel momento scoprii la vera luna brillante, P’In. Avevo dovuto cambiare idea.

Anche la luna sorridente nel cielo, non poteva essere paragonata alla sua luna sorridente.

P’In aveva davvero un sorriso così attraente che poteva attirarmi in esso.

P’In sembrò rendersi conto che lo stavo fissando, così smise di ridere. La sua espressione era tornata alla normalità, tuttavia, era ovvio che stava cercando di trattenere la sua risata.

«P’In. Mi dispiace davvero di aver rotto le corde, penso che suonare non mi si addica.» Fui onesto con lui.

«Va bene.» rispose, poi andò al cassetto e prese le corde di scorta e l’attrezzatura per l’accordatore.

P’In si sedette di fronte a me, usando una pinza per tagliare le corde rotte.

«Hai intenzione di aggiustare le corde?» Non potei fare a meno di chiedere.

«Sì.» disse mentre tirava fuori la corda dal rotolo, poi la sostituì con quella nel khim.

«Sai aggiustare il khim!» Ero sorpreso.

P’In non era solo il maestro della musica thailandese, ma anche il riparatore!

«Mio nonno era un insegnante di musica thailandese.» P’In rispose e tese la mano verso di me.

«Sì?» sbattei le palpebre.

Cosa vuole fare P’In? Ma quando seguii la sua vista, notai che stava guardando la bacchetta, quindi gliela passai.

La prese e usò la sua punta per strimpellare le corde per il test del suono, oltre a regolare i perni del khim con lo strumento accordatore.

«Ah… Tuo nonno era un insegnante di musica thailandese, quindi hai imparato da lui, giusto?» capii quello che aveva detto.

«Le basi.» disse, ancora testando il suono del khim.

Ero dubbioso. Ha imparato le basi della musica thailandese solo da suo nonno?

«Quindi il resto… ti sei allenato da solo?» chiesi.

Forse, la mia capacità di interpretazione del ‘linguaggio P’In’ stava migliorando.

«Sì.» Annuì e finì di riparare il khim. Suonò solo un po’ per il test e finì.

Stavo pensando ad un argomento con cui continuare la conversazione, ma poi P’In cambiò espressione e mi parlò.

«Sono passati dieci anni da quando mio nonno è morto.»

Rimasi scioccato e dissi in fretta: «Mi dispiace. Non lo sapevo…» Mi sentivo in colpa, non avrei dovuto menzionare quell’argomento.

Tuttavia, P’In non si preoccupò di questo, chinò la testa e continuò.

«Mia nonna adorava quando il nonno suonava il ranat.»

Sebbene la sua voce fosse monotona, potevo sentire un po’ di tristezza.

Lo capii subito senza troppe spiegazioni.

P’In aveva detto che aveva imparato le basi da suo nonno, quindi era stato in grado di suonare alcune canzoni di musica thailandese; quando suo nonno era morto, la nonna di P’In doveva essere addolorata.

Avevo sentito che la musica era come una cura. P’In doveva aver continuato a far pratica col ranat, così difficile da suonare, per sua nonna.

«Immagino che tua nonna ami vederti suonare col ranat.» dissi.

«Sì.» P’In annuì e rimise a posto l’attrezzatura del khim.

«La nonna ha detto che si ricorda di nonno ogni volta che suono.»

Rimasi senza parole dopo le sue parole. La nonna di P’In doveva essere molto felice. Sebbene il suo amato marito fosse andato via da questo mondo, aveva ancora un nipote grato che aveva continuato a far pratica col ranat fino a quando non era riuscito a padroneggiarlo solo per lei.

P’In deve amare così tanto sua nonna. Ah giusto, i genitori di P’In sono morti quando lui era piccolo, e anche suo nonno. Deve sentirsi solo… Quindi, sua nonna è tutto per lui nel suo mondo.

Mentre ci pensavo, sentii che le mie lacrime sarebbero fuoriuscite.

Mi guardò, riflettendo: «Stai bene?»

«Oh… sì! Sto bene!» divenni cosciente e mi ricomposi.

«P’In…» decisi di cambiare argomento: «Il concorso della Luna dell’università si terrà presto. Penso che non importa quanto mi alleno, non farò in tempo per esibirmi sul palco. La musica deve essere troppo difficile per me. Allora, in cosa dovrei esibirmi per il concorso?»

«Hai ragione.» P’In sembrava pensieroso e mi fissò: «Hai fame?»

«Eh?» Divenni confuso quando P’In improvvisamente parlò di qualcos’altro.

«Ah… un po’.» risposi: «Ma non ho ancora idea di cosa dovrei eseguire.»

«Pensaci dopo.» P’In guardò l’orologio sul muro: «È tardi. Mangiamo.»

Avevo bisogno di mettere in ordine i miei pensieri per un po’ perché P’In aveva appena inserito il cibo nella discussione.

«Va bene, vuoi tornare a casa adesso, vero?» pensavo che P’In fosse affamato.

«Cosa vuoi mangiare?» chiese a sua volta.

«Cosa?» Ero confuso.

«Voglio offrire io.»

«Eh? Perché mi vuoi offrire la cena?» Era così premuroso, non solo mi stava aiutando per la gara della Luna, ma si era anche preso cura della mia dieta.

«Per il codice amico.» disse P’In: «La ricompensa di quel giorno.»

«Oh!» capii immediatamente. Quel giorno in cui io e P’In avevamo mangiato il suki insieme, aveva anche detto che voleva compensare offrendomi di nuovo un pasto.

«Cosa vuoi mangiare?» chiese di nuovo.

All’inizio, stavo per rispondere che per me andava bene qualsiasi cosa. Tuttavia, mi tornò in mente il programma televisivo ‘Luna in cucina’ che avevo visto di recente su Twitter.

Nel programma televisivo, P’In insegnava a cucinare cibo thailandese. Di solito diceva di aver imparato una ricetta di cucina thailandese da sua nonna, ecco perché i suoi piatti erano davvero autentici piatti thailandesi in stile locale.

In quel programma televisivo, P’In era lo chef principale e P’Wayu era l’assistente. In effetti, P’Wayu non era proprio un buon assistente dato che aveva sempre un’opinione falsa su tutto. Sembrava che il dovere di P’Wayu fosse solo quello di ‘mangiare’, perché era il migliore di tutti i membri degli Unistar a saper esprimere un’espressione così appetitosa e persuasiva quando mangiava cibo delizioso. Solo guardando P’Wayu in volto, ogni pubblico doveva sentirsi affamato. Non c’era da stupirsi che P’Wayu fosse stato selezionato come ambasciatore del marchio centrale per i prodotti alimentari.

Avevo visto alcuni episodi e mi ero reso conto che P’In era un cuoco delicato. Dalla preparazione degli ingredienti, al trito, al mescolamento, fino alla decorazione dei piatti. Ogni DomKati era d’accordo sul fatto di ‘voler P’In come proprio chef personale’.

Quando pensai alla sua cucina, iniziai ad avere fame.

«P’In.» Stavo fissando intensamente P’In pieno di speranza mentre lui stava aspettando.

«Se non ti dispiace, vorrei mangiare qualcosa fatto da te.»

Dopo aver parlato, mi sentii un po’ timido. Non ero sicuro se fosse troppo diretto o meno, perché P’In era un Unistar. Ero solo il suo fratello di codice. Mi aveva solo offerto un pasto, era stato abbastanza gentile. Come avevo osato chiedere ad un senior di cucinare per me?

P’In rifletté un momento, poi rispose.

«Seguimi.»

«Eh?» Ero confuso quando P’In fece strada: «Dove stiamo andando?»

«Al dormitorio.» disse.

«Eh? Il tuo dormitorio?»

«Esatto.» Lui annuì.

«Ed io…» indicai me stesso, esitante: «Posso venire?»

«Vuoi venire?» Si rivolse a me.

«Beh… sono un po’ preoccupato per la tua privacy.» fui onesto con lui.

P’In non mi aveva solo offerto un pasto, mi aveva anche dato il suo numero di cellulare personale e ora mi aveva permesso di visitare il suo dormitorio.

Se qualche DomKati lo sapesse, mi ucciderebbe?

«Se non vieni, niente cena.» disse P’In, senza emozioni.

Sbattei le palpebre, due volte, e allora…

«Va bene! Verrò con te!» Non esitai più, non mi importava di essere così spudorato.

P’In mi sta invitando! Come posso rifiutare?

Dopo di che, P’In mi portò fuori dalla stanza, eravamo gli ultimi studenti, quindi spensi la luce. Tuttavia, quando uscii nel corridoio fuori, non riuscii a trovare P’In, non c’era alcun segno di lui.

«Cosa? Dov’è andato P’In?» borbottai.

Sapevo che P’In era la Luna invisibile, ma normalmente non lo era per me.

Cosa sta succedendo? O P’In sta solo scherzando sul cucinare per me ed è già scappato nel suo dormitorio?

Mentre ero infelice con la mia immaginazione.

«Bam…» Improvvisamente, qualcuno sbucò fuori da dietro la porta.

«Papà! Mamma! Aiuto!» Mi ero spaventato a morte, come se la mia anima avesse potuto lasciare il mio corpo.

Quando tornai in me, vidi che P’In era proprio di fronte a me. Senza emozioni come sempre, ma diversamente dal solito, era in posizione sul gradino, con entrambe le mani alzate.

«P’In…» dissi il suo nome con sollievo.

Era solo P’In. Ero quasi scioccato.

«Ho avuto successo.» disse, monotono.

«Cosa? Hai avuto successo in cosa?» Ero stordito.

«Spaventarti, ho avuto successo.» spiegò brevemente P’In.

Sussultai a lungo prima di rendermi conto che tutto era così chiaro.

P’In non solo poteva fare qualcosa di divertente con la sua faccia da poker, ma poteva anche stuzzicare le altre persone. Non avevo mai pensato che P’In fosse un tale tipo di persona.

«È stato divertente.» disse P’In guardandomi.

Così spalancai di nuovo gli occhi.

In quel momento c’era una felicità sul suo viso che raramente si poteva vedere. Il suo labbro si sollevò un po’, insieme a quegli occhi sorridenti, così facendo il mio cuore quasi smise di battere.

Perché la Luna sorridente come P’In poteva essere così affascinante.

Il mio cuore iniziò a suonare spensieratamente la canzone Moon Serenade: ‘Lao Duang Duan – version Win in the air’.

♪Oh mia cara, mia amata luna,

Per favore, non sorridere così,

Il mio cuore si innamorerà di te.

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