ECLIPSE – EP. 6 CAPITOLO 6

M&M

L’aula amministrativa dopo le lezioni era molto deprimente. Quello era il momento in cui il personale non amava rimanere a causa degli studenti che erano soliti andare a discutere di questioni che non lasciavano spazio per altro. Se si svolgeva qualche attività in quella stanza, solitamente riguardava casi che la professoressa Sani o il professore Chadok avrebbero poi dovuto giudicare.

Trattare con studenti provenienti da famiglie ricche o con genitori potenti era un compito delicato. Nessuno sapeva se la vita e il futuro di quei ragazzi sarebbero stati al sicuro o se sarebbero stati condannati. La maggior parte degli insegnanti avrebbe detto: «La Suphalo è famosa per essere severa ed è qualcosa che ogni famiglia deve essere in grado di accettare dal momento in cui fanno domanda per la scuola.» Tuttavia, la nuova generazione di studenti stava diventando sempre più difficile da gestire e le regole obsolete sembravano spingerli a metterli in discussione. Cercare di applicare le stesse regole non era diverso dal far volare un albero in mezzo ad acque turbolente.

La professoressa, però, non li considerava come pedine tra le sue mani come gli altri professori. 

Sarebbe saltata in acqua e avrebbe usato un bastone per sostenerli!

Il professore Chadok una volta aveva consigliato che le norme corrette e gli standard equi potevano aiutare a ridurre i problemi. Tuttavia, anche lei, costretta a far rispettare le regole, a volte non poteva fare a meno di chiedersi se fosse “corretto” o meno dal momento che il mondo stava cambiando.

Agli studenti è vietato portare i telefoni cellulari in classe… Anche quando sono spenti.

Il corpo degli studenti deve essere pulito. Anche se ci sono piccoli tatuaggi sotto l’uniforme, sono considerati una sfida all’autorità.

Il Wai Kru* è un bellissimo simbolo di stima e rispetto, non uno spazio per dichiarare le intenzioni della nuova generazione.

Eccetera.

*(N/T: Il Wai Kru è una cerimonia thailandese in cui gli studenti rendono omaggio ai propri insegnanti per esprimere la loro gratitudine e formalizzare il rapporto studente-insegnante.)

Ecco perché, a volte, quando l’insegnante Chadok non era nella stanza, la professoressa Sani spesso sceglieva di essere più rilassata, dicendo agli studenti: «è per il tuo futuro.», ma aggiungeva tra sé: Ma anche per il nostro futuro.

La professoressa non sapeva se quella storia fosse mai arrivata alle orecchie del maestro Chadok o meno, e ogni volta che si immaginava la sua reazione se l’avesse saputo, le veniva un formicolio in gola. Allo stesso tempo, sperava segretamente che un collega più grande come lui fosse stato in grado di vedere la sua vera natura e che avesse scelto di metterla in quella posizione perché in realtà voleva che desse una mano ad alleviare il conflitto che cominciava a scoppiare tutt’intorno.

Ma i suoi occhi erano freddi. Il mistero dietro le lenti degli occhiali del professore Chadok era difficile da indovinare.

Così, dopo la scuola, la professoressa Sani tendeva ad affrettarsi a finire il suo lavoro più in fretta che poteva per restare nella stanza con lui il minor tempo possibile. Il professore Chadok era un insegnante di matematica e la giovane donna non era sicura se alla fine della giornata avesse lezioni oppure no. Una volta aveva cercato di nascosto un orario delle lezioni sulla sua scrivania ma non era riuscita a trovarlo. Ogni pomeriggio spariva dalla stanza e quando riappariva, era passata almeno un’ora dalla fine dell’ultima lezione. Quindi immaginava che il professore sprecasse il suo tempo ispezionando con meticolosità vari angoli e fessure della scuola.

La situazione a scuola in quei giorni non era molto buona: gli studenti e persino gli insegnanti stavano diffondendo voci sulle disgrazie capitate agli studenti più ribelli.. Gli adulti credevano che fosse a causa dell’antica maledizione di Suphalo. Ultimamente si diceva anche che il catalizzatore fosse un’eclissi solare, che si sarebbe verificata in pochi mesi. Questa convinzione si stava diffondendo ancora più velocemente.

Non dovrebbe esserci altro oltre a questo…

La professoressa non aveva alcuna opinione su quell’argomento. Mettersi in mezzo era difficile, qualunque cosa avesse detto. Quindi la donna non ne aveva parlato. E se non fosse stata stimolata, avrebbe cercato di non pensarci. 

A casa ho già abbastanza mal di testa. Papà vuole soldi per riparare la casa. Quanto a mia sorella, ha bisogno di soldi perché senza lavoro e vuole diventare un’insegnante. 

Quella sera era felice di essere riuscita a controllare rapidamente il lavoro degli studenti. Dispose i quaderni in modo ordinato e stava per spingere la tracolla della borsa sulla spalla quando proprio in quel momento sentii il rumore della porta della stanza che veniva aperta.

Il suo cuore ebbe un sussulto. L’uomo con il corpo di taglia media per lo standard maschile tailandese entrò con la faccia rigida mentre lei stava per andarsene.

La mano che stava toccando la tracolla si liberò rapidamente, come un bambino che aveva paura di sbagliare, ma si strinse nelle spalle e la bocca si distese in un sorriso abbastanza naturale. «Professore…»

«Dov’è andato quel ragazzino testardo?» La domanda fu posta rapidamente con il rumore delle scarpe di cuoio che colpivano rumorosamente il pavimento

«S… sì?» 

Come sempre, solo una piccola area sul volto di quella persona si muoveva. Sembrava che fosse di cattivo umore. Questa volta era solo il movimento della pelle intorno agli occhi. Probabilmente la luce nella stanza era di intensità troppo diversa da quella esterna e doveva ancora adattarsi.

Il libro che il professore Chadok aveva in mano fu posto sul tavolo. Anche se il suono era completamente sommesso, dava una sensazione terrificante anche se non era stato sbattuto giù con forza.

«Quegli studenti a cui piace andare alle proteste.» La descrizione era ancora breve. L’esplicatore si voltò e la guardò direttamente. «Il gruppo che ha detto di essere vittime di bullismo.»

La donna provò a superare la paura e cercò le informazioni nella sua testa, provando ad essere più veloce del solito.

I ragazzi che sono stati quasi investiti da un’auto… Poi due settimane fa hanno denunciato un furto…

«Ho… Ho lasciato che gli ufficiali e i prefetti… dessero un’occhiata.» Cercò di trattenere la bocca dal tremare, ma non ci riuscì: «Ma… ma ancora, non c’è alcun rapporto sui progressi.»

«Eh?» Le sopracciglia alzate sembravano ancora più di malumore.

«Ma… ma ora Chamnan è venuto ad informarmi che la relazione è stata restituita.»

«Che cosa significa?»

«La relazione per cui era venuto qui e aveva detto che era stata rubata.» Parlò sottovoce in modo che l’altra parte capisse la situazione. In quel momento, anche lui era nella stanza e ha scambiato qualche parola con Chamran stesso.

«Ha prove o testimoni che la relazione sia stata effettivamente rubata dal suo zaino?»

Poi…

«…E riguardo al bullismo, l’amministrazione ha già invitato la sua insegnante per discuterne con i suoi compagni di classe. Ad essere onesti, non mi sorprende che all’improvviso pensi di avere un nemico che si comporta in modo così prepotente.»

L’altro interlocutore intanto annuì, dichiarando di non essersi dimenticato di quella conversazione. Ma le sopracciglia continuavano a premere più in profondità, era ancora più insoddisfatto!

La professoressa Sani continuò a parlare: «La questione dell’auto potrebbe essere stata una coincidenza. Quanto ai documenti smarriti, sono stati restituiti…» Forse perché Chamnan l’ha messo via e se ne è dimenticato e quando l’ha trovato non ha osato ammetterlo direttamente.

La frase che stava pensando fu interrotta da un suono di rimprovero. «Il ladro potrebbe iniziare a rendersi conto di essere indagato.»

«C…cosa?»

Ciò significa che il professore crede a ciò che ha detto lo studente?

«Comunque tieni gli occhi aperti. La sicurezza degli studenti è un altro aspetto a cui le scuole devono prestare attenzione. Non è solo una regola.» Sospirò, fissandola dritto negli occhi. «Probabilmente ti starai chiedendo perché ne sto parlando proprio adesso. Ho appena sentito delle notizie non proprio buone sulla Phrarot High School. L’insegnante ha permesso alla polizia di entrare a scuola e indagare sugli studenti a cui piace protestare.»

«Perché devono fare così?» Anche se era sempre stata di buon cuore e seguiva sempre le regole, questa volta non riusciva a capire. La scuola non aveva il dovere di proteggere gli studenti da tutto? Qualcuno diceva persino che che le uniformi scolastiche erano come dei talismani per scongiurare il pericolo.

«Sono legati alla politica.» rispose l’uomo.

Sani sapeva anche che un gruppo di ragazzi radicali che avevano organizzato una protesta contro gli insegnanti nelle scuole era lo stesso gruppo che si opponeva al governo e a chi sosteneva il potere del paese. Ultimamente le autorità stavano cercando di gestire questi studenti, ma non era facile. La situazione nel paese era monitorata da vicino e la Phrarot School non era una scuola pubblica che permetteva loro di essere facilmente coinvolti in qualsiasi cosa.

Il fatto che la polizia possa entrare così facilmente a scuola deve aver insospettito tutti.

«La scuola intende dare una mano in politica per mettere a tacere i ragazzi?»

Lo sguardo sotto gli occhiali dell’altro era come un avvertimento per lei di stare più attenta con le sue parole.

Sani rimase in silenzio, anche se non c’era motivo di avere paura.

Il professore Chadok continuò, dicendo: «Se succedesse di nuovo qualcosa, anche gli studenti ribelli della nostra scuola si potrebbero unire a loro. Questa volta, chiunque fosse la persona che stava deliberatamente cercando guai potrebbe avere una possibilità. Ecco perché voglio che tu lo tenga d’occhio.»

La giovane donna annuì in segno di assenso, senza osare dire se l’insegnante stesse pensando troppo oppure no. O sta semplicemente “recitando”  il suo ruolo?

Ancora una volta, lo sguardo sotto occhiali bassi e squadrati era affilato come un coltello. La voce della persona che parlava sembrava essere ferma sul posto.

«Credo che tu possa farlo. Questa sarà una buona performance per la valutazione entro la fine dell’anno.»

Con questo stava sottolineando che doveva prestare attenzione.

Il professore Chadok sapeva che la sua famiglia aveva problemi finanziari.

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