ECLIPSE – APERTURA EPISODIO 1

Il sole pomeridiano proiettava la sua lunga ombra a terra mentre Akk camminava dall’edificio verso la recinzione della Suphalo School. A quell’ora, l’ombra non era alta quanto lui, il ragazzo più alto della classe 4/1. L’unica cosa che somigliava a quella persona era che la figura era così sottile da sembrare traballante.

Il vento leggero gli fece raggiungere un mormorio da dietro, non c’era bisogno di girarsi verso quelli del terzo anno, bastava solo immaginarli. Doveva essere il team di protesta che andava verso l’auto parcheggiata davanti l’edificio scolastico. 

Il più giovane del gruppo aveva solo un anno meno di lui. Erano soliti partecipare al movimento di boicottaggio degli insegnanti, contro i regolamenti della scuola, causando grattacapi all’amministrazione scolastica perché sempre più difficili da gestire. Il mondo era sottosopra e facendo qualcosa di sconsiderato, anche la scuola sarebbe finita per esserlo e quei mocciosi avrebbero condannato tutto il paese o il mondo intero.

Si diceva che gli studenti stessero progettando di creare una manifestazione vicino a Laem Thaen con i ragazzi di una scuola rivale per protestare contro un insegnante apparso in una clip pubblicata su Internet mentre tagliava i capelli a uno studente. La scuola aveva mediato privatamente chiedendo ai genitori di perdonare le due parti (docente e istituzione). Ma agli estranei non importava molto, lottando per affrontare questioni legali, anche i senior di Akk erano felici di unirsi a loro!

Per diversi giorni avevano usato le pause e il tempo libero dopo la scuola per realizzare i manifesti di protesta che avrebbero usato quel fine settimana, quindi in quel momento stavano andando via per partecipare all’evento. Adulti e insegnanti avevano osservato durante quel periodo e avevano raccomandato di non interferire negli affari degli altri, prima di voltare le spalle. “Chissà, un giorno la questione dei capelli degli studenti e delle clip potrebbe arrivare nella nostra scuola. Meglio troncarlo prima che accada!”

Che diavolo! La Suphalo School ha mai costretto i suoi studenti a tagliarsi i capelli o vestirsi di bianco?

La scuola di Akk era una scuola privata d’élite per soli ragazzi. Agli studenti era permesso avere i capelli più lunghi del solito, avere acconciature alla moda, e le uniformi erano così belle da non doversi preoccupare di prendere parte alle proteste chiedendo di indossare altro.

Anche così, vogliono comunque protestare!

Un’ombra gli passò sopra. Il ragazzo guardò il terreno e poi il cielo, pensando al fenomeno dell’eclissi associato alla leggenda della misteriosa maledizione di Suphalo, ma in realtà una grande e densa nube si stava diffondendo sopra l’edificio scolastico. Akk alzò gli occhi e poi guardò indietro.

Allo stesso tempo, un’auto si spostò dal pendio sotto l’edificio scolastico e si schiantò contro un’altra auto parcheggiata di fronte all’edificio, dove i mocciosi testardi stavano portando i cartelli di protesta nel retro del loro pick-up.

«Ehi! Fate attenzione!»

Quando il suo urlo e la punta del suo dito indice li fecero girare, uno di loro fu stordito per un momento. Per fortuna era saltato fuori appena in tempo mentre l’auto si precipitò in discesa e si schiantò contro il loro pick-up.

Una voce parlò nella folla. «*Zio Sitt non è sull’auto!» Sitt era l’autista della scuola.

*(N/T: In questo caso “Zio” non è inteso come una vera e propria parentela, ma un modo più affettuoso per rivolgersi ad una persona più grande.)

«Ha dimenticato di cambiare marcia dopo aver parcheggiato?»

Mentre quei bastardi prima urlavano e poi parlavano tremanti tra di loro, Akk si era rivolto al responsabile del veicolo appena sceso.

«Sono quasi rimasto schiacciato a morte, bastardo!»

Quella frase riportò la sua mente a quello che aveva pensato prima.

Quasi schiacciato a morte, un’eclissi solare… La maledizione!

Era determinato a camminare verso di loro, ma vide che nessuno si era fatto nulla e tutti erano meschini come prima. I più grandi deglutirono e si voltarono per uscire dal cancello della scuola e tornare a casa.

Improvvisamente, il giovane vide, con la coda dell’occhio, la figura sottile di qualcuno in piedi dall’altra parte della strada. Quando si accorse che lo stava guardando, si voltò rapidamente verso quella persona, che all’improvviso si girò e se ne andò in fretta e furia.
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