DANGEROUS ROMANCE – INTRODUZIONE

Il rumore di passi sulla porta d’ingresso attirò l’attenzione di luminosi occhi neri, il cui sguardo si spostò dal libro di testo di revisione all’orologio sul muro.

Le lancette indicavano che erano passate le 23, in altre parole, dopo un’ora sarebbe stato  un nuovo giorno.

Dopo che la porta fu aperta, entrò un uomo alto, con una faccia felice come se fosse successo qualcosa di bello. Anche se quella faccia poteva sembrare stanca, tutti sapevano che essere un infermiere che si prendeva cura di pazienti anziani, rispetto ad altri lavori, richiedeva più impegno, premura, responsabilità e dedizione. Socchiuse gli occhi, sospettoso.

Prima di chiarire tutti i suoi dubbi, l’uomo alto tirò fuori dalla tasca un oggetto. Il fratello minore rimase seduto in silenzio a guardarlo per alcuni secondi, poi chiese con voce più aspra del solito: «Di chi è quel telefono?»

«Se lo tengo io… allora è decisamente mio.»

«Ma tu non usi questo modello.»

«Solo perché non lo uso non significa che non posso usarlo.»

«Non girarci intorno. Dimmi solo da dove proviene.»

Sailom guardò con rabbia suo fratello che teneva in mano un telefono dal valore di decine di migliaia di baht che aveva visto in una pubblicità.

Anche se non era insolito che le persone che andavano al lavoro cambiassero i loro telefoni, in casa loro, anche l’acquisto di cibo un po’ più costoso doveva essere ponderato molte volte, figuriamoci acquistare nuovi prodotti, qualcosa che andava oltre il loro reddito mensile.

«Ehi, non mi dire…»

«Ho solo detto al paziente che il mio vecchio cellulare era rotto, quindi non potevo rispondere alle sue chiamate, lui era preoccupato di non potermi contattare, quindi mi ha comprato un nuovo telefono.»

«Non è una questione di comunicazione, hai ingannato qualcuno.»

«E allora?»

«Non senti niente?»

«Cosa c’è che non va, Sailom? Sono così stanco dal lavoro, torno a casa e devo ancora discutere con te?»

Sailom fissò il viso di suo fratello, che lo stava guardando stranito. Si erano ritrovati a discutere di nuovo della stessa cosa e scoprendo che tutto si stava ancora ripetendo, la situazione lo lasciava un po’ sconcertato.

Quando aveva saputo che un assistente infermiere qualificato come Saifah, guadagnava grazie a uno stretto rapporto con pazienti anziani, a cui mancavano le cure dei propri figli e nipoti, lo aveva subito rimproverato. Con la voce dolce fingeva di preoccuparsi per guadagnare fiducia che, accompagnata da una prestazione pietosa, faceva sì che Saifah ottenesse tutto ciò che voleva con una sola supplica.

«Quello che fai non è diverso da un ladro.»

«Quindi vuoi che io sia come te. Essere un pulitore d’auto significa essere considerato una persona virtuosa?»

Sebbene Sailom fosse un bravo studente e potesse guadagnare entrate extra come tutor part-time, come studente delle superiori non era così convincente per i genitori in confronto a uno studente universitario.

Dato che praticamente non aveva altra scelta, Sailom era dovuto andare in un’officina a cinque fermate di autobus da casa sua e fare domanda per un lavoro.

Dopo le lezioni e il lavoro in officina nei fine settimana, anche se il reddito da quel lavoro non era molto, lui era comunque felice di poter aiutare Saifah a ridurre il peso, nonostante sembrasse che suo fratello non la pensasse allo stesso modo.

«Ti chiedo… chinando la testa e lavorando tanto come te, quando avremo i soldi per pagare i nostri debiti?»

Sailom rimase in silenzio per un po’, i due fratelli erano in debito da cinque anni da quando i loro genitori erano rimasti vittime in un incendio. I due lavoravano come guardie di sicurezza e governanti nei casinò a mezzanotte. Da lì avevano imparato a vivere una vita più intensa degli altri.

Anche il loro background familiare iniziale non era benestante, il loro reddito era precario e si poteva anche definire povero. Ma con il reddito dei genitori per sostenere la famiglia, lui e Saifah avevano potuto andare a scuola come la maggior parte degli altri bambini. Ma quando i genitori erano morti, il creditore era andato al funerale e aveva fatto loro sapere che il padre era indebitato al gioco d’azzardo al casinò, ed erano caduti in un vero disastro. Forse per alcune famiglie, 800.000 baht non erano un grosso problema, ma per uno studente delle superiori e uno studente delle medie, quello che era successo fu come un incubo in cui dovevano lottare nella disperazione più assoluta e non potevano uscirne.

A quel tempo, Saifah aveva dovuto abbandonare la scuola e trovare un lavoro in modo da poter sostenere il fratello minore a continuare i suoi studi. Nonostante la differenza di età, i due fratelli erano legati come amici e condividevano tutto, oltre ai sacrifici che il fratello maggiore doveva affrontare a causa di quella svolta nella vita. Sailom amava moltissimo suo fratello, e proprio a causa di questo amore, non voleva che l’unica persona a lui cara, Saifah, facesse quelle azioni malvagie.

«Ti prego, potresti smettere di fare queste cose? Ora troverò un altro lavoro part-time per aumentare le entrate e aiutare a saldare il debito.»

Quando vide che le azioni affettuose erano inutili, Sailom scelse di parlare in modo razionale.

«800.000 baht. In quanti anni pensi che possiamo ripagarlo? Quello che stiamo pagando ogni mese sono solo gli interessi, e non abbiamo ancora ripagato il capitale.»

Saifah aveva ragione. I tassi di interesse sui prestiti erano superiori rispetto a quelli convenzionali, portando a un accumulo di debiti. Ma le persone come loro non avevano modo di negoziare con i creditori gangster che tutti temevano.

«Ma se continuiamo ad aiutarci a vicenda, un giorno potremo ripagare tutto. Quando mi laureerò, troverò un lavoro migliore con uno stipendio più alto. In pochi anni potremo saldare tutto il debito.»

«Il mondo non è così bello come pensi.»

Saifah indicò verso l’esterno della casa e in quel momento si sentì la voce di una coppia lì vicino che stava litigando così forte che li sentirono entrambi discutere sullo stesso problema.

La donna stava rimproverando l’uomo dicendo che lui sapeva solo bere e non sapeva come guadagnarsi da vivere, ma cose del genere erano considerate normali per i vicini del quartiere, che li conoscevano da tempo. Quella casa in affitto delle dimensioni di una gabbia per gatti si trovava in una baraccopoli affollata, pieno di rumori, con il suono di tosse e starnuti che si sentivano chiaramente, così come tutte le chiacchiere dei vicini nel vicolo. Anche se non volevano trovarsi in quella situazione, potevano solo usare il poco denaro che potevano permettersi per avere in cambio di una vita del genere.

«Ovunque è pieno di persone che non si preoccupano degli altri e cercano solo di guadagnare soldi per se stessi. Se anche io sono uno di loro, cosa c’è di male?»

«Devi farlo per forza?» Sailom guardò deluso suo fratello maggiore.

«È un must se vuoi sopravvivere in questa società.»

«Ma…» Sailom cercò di obiettare, ma Saifah alzò la mano per fermarlo.

«Concentrati sui tuoi studi, non dovrai sostenere l’esame di ammissione all’università l’anno prossimo?»

«Vuoi che io studi seriamente mentre tu ti rovini la vita?»

«Lascia stare la mia vita, basta che tu viva bene.»

«Ma… cavolo…»

«Devi solo assumerti la responsabilità di continuare a studiare, ai soldi ci penso io.»

Quando vide lo sguardo ferito di suo fratello, Sailom rimase senza parole. Sebbene non gli piacesse il modo di fare soldi di Saifah, non avrebbe mai negato che Saifah sarebbe stato per sempre l’unico fratello che rispettava.

Se solo potesse guadagnare un po’ di più…

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Chiara

Adoravo il personaggio di Sailom, dopo aver letto questo lo amo e basta ❤️

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