INVISIBLE MOON – CAPITOLO 28

L’aria sotto la pioggia

«L’aria potrebbe inzupparsi quando cade la pioggia.»

#WINisWIND

Il cielo era molto cupo, non c’era più il sole.

La sua luce era nascosta dietro le nuvole.

Quella atmosfera rifletteva come mi sentivo in quel momento.

Continuavo a camminare senza meta. Tutto sembrava essere infinito. Lasciai che il dolore mi stringesse il cuore e che la tristezza mi appesantisse, ancora e ancora. Continuavo ad avere in testa i brutti ricordi, le dure parole degli altri continuavano a risuonare nella mia testa. Ero perso nell’oscurità. Non riuscivo a tirarmi fuori da quel ciclo infinito di pensieri deprimenti.

Prima, mi ero sentito come se avessi finalmente trovato la luce della mia vita.

Ma avevo scoperto che la luce era stata rovinata da me.

Se quella luce fosse andata da qualche altra parte invece che dall’aria come me, non sarebbe finita in quel modo.

Potevo solo incolpare me stesso.

Mi fermai un momento e guardai il cielo. I tuoni erano molto forti. Il cielo era grigio. Il mio cuore si sentiva ancora più pesante.

All’improvviso iniziò a piovere.

Anche il cielo mi stava prendendo in giro.

Stavo solo in piedi sotto la pioggia. Il mio corpo era fradicio, ma continuavo a camminare senza vita.

Non riuscivo nemmeno a ricordare quale fosse il mio obiettivo, non sapevo nemmeno cosa dovevo fare.

Mi chiedevo se avessi scelto la strada giusta. Allora perché non è un bel percorso? Perché questo percorso ha causato dolore agli altri? Cos’ho fatto di sbagliato? Oppure dovrei semplicemente tornare ad essere l’aria invisibile che ero prima. Vivere in un posto dove nessuno mi noterebbe. Almeno, non farei del male a nessuno.

Ero così immerso nei miei pensieri che quando mi ripresi ero già in piedi vicino al lago. Improvvisamente, ricordai il primo giorno in cui incontrai P’In proprio lì. Era come la luce della mia vita. Mi aveva fatto apprezzare me stesso. Mi aveva fatto stare orgogliosamente sotto i riflettori.

Poi, piansi per rilasciare quella tensione nel mio petto.

Forse, se non avessi incontrato P’In, se non ci fossimo conosciuti, tutto sarebbe andato meglio.

Non sarebbe importato se fossi stato l’unico a farsi male, ma involontariamente avevo ferito P’In che era stato così buono con me. Non potevo perdonare me stesso.

«Questo… è il peggio…» Potevo solamente piangere da solo.

Le mie lacrime cadevano insieme alla pioggia.

Il suono dei miei singhiozzi fu soffocato dai tuoni.

Abbassai la testa, lasciando che le lacrime e la pioggia liberassero tutto il dolore nel mio cuore.

Non sapevo per quanto tempo piansi. Avevo mal di testa e i miei occhi erano doloranti. Avevo pianto finché non aveva smesso di piovere.

No… non fu così. Potevo ancora sentire il rumore della pioggia, ma non mi cadeva più addosso.

Quindi, alzai lo sguardo. Stava ancora piovendo, ma in qualche modo…

Un ombrello? Qualcuno teneva un ombrello su di me. Quando me ne accorsi, spalancai gli occhi e mi voltai.

Era P’In.
0
Commentix

«P’In…» Fui sorpreso di vederlo. Come è arrivato qui?

Notai una macchia di vernice bianca sulle sue mani, probabilmente per aver cancellato quegli insulti dipinti contro di me.

Quando ci pensai, mi vergognai tanto. Gli avevo creato tanti problemi, ma era ancora al mio fianco.

«P’In…» Quando lo vidi, non potei fare a meno di piangere ancora di più.

Potevo solo incolpare me stesso. Non volevo piangere davanti a lui, ma mi sentivo così depresso.

P’In non disse una parola. Semplicemente si avvicinò, in piedi accanto a me. Adesso eravamo entrambi sotto lo stesso ombrello.

«P’In… Mi dispiace.» Non riuscivo a pensare a nessun’altra parola se non ‘scusa’, e di certo non mi aspettavo che mi perdonasse.

Non rispose, ma tirò fuori solo un auricolare e me lo mise nell’orecchio.

Sussultai un po’.

«Non sono bravo a parlare.» Disse P’In, poi continuò: «Quindi voglio che tu ascolti.»

P’In stava selezionando una canzone sul cellulare. Non riuscivo a capire cosa stesse cercando di fare. Voleva solo che ascoltassi una canzone?

Mi concentrai sulla canzone.

♫…Continuavo a chiedermi, dove troverò la felicità?

Un uomo mi passò accanto,

Chiese un ombrello, ma ne aveva già uno.

Rimasi sorpreso, sotto la pioggia…♫

Il tono delicato della canzone si adattava alla pioggia.

♫…Poi mi chiese se volevo sentirmi felice,

Pieghiamo l’ombrello per un po’.

E guardiamo in alto, senti la goccia di pioggia che cade negli occhi.

Sei ancora bagnato? O ha smesso di piovere?♫

Guardavo inconsciamente il cielo, la pioggia sembrava cessare lentamente.

♫…Nel cielo, nulla è certo se guardi da quaggiù.

A volte è buio, a volte è luminoso.

La pioggia potrebbe essere un temporale o semplicemente una leggera brezza…♫

È vero. Pensai

La nostra vita era come il cielo, incerta. Perché dovevamo preoccuparci così tanto?

♫…La felicità che stavi cercando,

Non era lontana, ma proprio davanti a te…♫

Lasciai che la melodia alleggerisse la mia tensione, proprio come il cielo che cominciava a schiarirsi.

Guardai P’In, poi un’altra sensazione traboccò, sostituita dalla tristezza.

♫…Non trattenerti, lascia perdere, allora non sarai triste.

Nessuno può evitare il cambiamento mentre si cresce.

La felicità è solo il modo in cui la guardi…♫

La canzone implicava che tutta la felicità può essere trovata ovunque. Non importa cosa stai affrontando, cambia semplicemente il tuo punto di vista e lascia perdere così non ne saremo più infelici.

Proprio come la pioggia, se aprissimo un ombrello per evitare di bagnarci, potremmo non volerlo piegare. Tuttavia, una volta piegato l’ombrello, forse, la pioggia non sarà così forte come ci aspettavamo. Forse, la pioggia battente che pensavamo è solo una goccia di pioggia, niente di più.

Anche il problema che stavo attualmente affrontando non era altro che critiche sconsiderate da parte di persone che non mi conoscevano nemmeno. Niente di più.

«La pioggia ha smesso.» Disse P’In, piegando l’ombrello.

Guardai il cielo, dopo la pioggia era così azzurro e bellissimo. La pioggia aveva lasciato una sensazione rinfrescante sugli alberi circostanti. Le leggere gocce d’acqua suonavano così calmanti.

«Quando sei infelice, guarda solo qualcos’altro che ti rende felice.» Disse P’In, anche lui guardando il cielo.
0
Commentix

Capii cosa intendeva. Non avrei dovuto mettere la mia felicità nelle mani degli altri, né legarla alla fama e alle critiche che ricevevo, perché non avrei potuto controllarla e mi avrebbe reso infelice.

Allora, cosa può rendermi felice esattamente? Mi chiesi.

Guardai P’In. Era luminoso come la luce del sole dopo la pioggia.

«La verità è la verità, non cambierà.» P’In disse concisamente, ma aveva un significato profondo.

Sapevamo entrambi la verità. Non avevo fatto nulla perché P’In mi scegliesse come Luna. P’In aveva solo riconosciuto il mio talento nascosto e aveva scelto me. Anche il signor Chana aveva fatto lo stesso.

Ero diventato la Luna dell’Università ed ero entrato nella fase finale del concorso UNISTAR grazie al mio talento, grazie a tutti quelli che mi avevano sostenuto. Non era quello di cui quelle persone mi accusavano. Avevo il diritto di essere orgoglioso di me stesso. Forse era questo che P’In stava cercando di dirmi: la verità è sempre la verità.

Ma… qual era la mia felicità? Se diventare la Luna non mi rendeva felice, allora cos’era?

♫…Ti sei mai chiesto come ci siamo conosciuti?…♫

Quando il brano ‘Ombrello Grigio’ terminò, la playlist di P’In riprodusse automaticamente il brano successivo. P’In non sembrava esserne preoccupato, ma non volevo togliere l’auricolare, quindi continuai ad ascoltare.

♫…Tra centinaia di persone, migliaia e decine di migliaia

Chi ti ha destinato a incontrarmi?…♫

I miei pensieri scorrevano insieme alla canzone. Questo mondo ci sono così tante persone, come ho fatto a conoscere qualcuno come P’In? Come può una persona indistinta come me incontrare la Luna Invisibile come lui?

♫…La risposta all’amore che stavamo cercando

Siamo io e te…♫

La mia vita era stata così senza scopo fino a quando non avevo incontrato P’In. Era come se avessi incontrato la luce. Aveva cambiato me e il modo in cui mi guardavo.

♫…Forse i cieli ti hanno portato qui

L’ho capito a prima vista, quando i nostri occhi si sono incontrati.

Tu sei quello che stavo aspettando…♫

E se non fosse solo una coincidenza? E se fossimo destinati a incontrarci? Era stato P’In a darmi la motivazione per cambiare in senso positivo.

♫…Ero io, che non ero sicuro

Poi più ti vedo, più ti amo…♫

Quando guardai di nuovo P’In, sembrò che le nuvole fossero improvvisamente svanite. Tutto era così chiaro in quel momento.

P’In non era solo la mia ispirazione, ma era molto di più.

♫…Con questo, sapevo,

Il paradiso ci ha portato ad amare…♫

Amore? Spalancai gli occhi.

Giusto, pensavo di ammirare P’In, ero semplicemente felice di stare con lui.

Ma ora, me lo chiesi di nuovo.

Non ero sicuro da quando la risposta era diventata ‘NO’, non era una semplice ammirazione per un senior. Io… mi aspettavo molto di più.

Come se ci fossero un milione di farfalle che svolazzavano nel mio cuore.

Ancora di più quando i nostri occhi si incontravano.

Tuttavia, quel sentimento arrivò con il senso di colpa.

«P’In…» Tolsi gli auricolari, la mia voce tremava. Ricordai per cosa mi incolpavano i suoi fan.

Mi chiamavano Luna Gay. Mi avevano insultato, dicendo che mi ero avvicinato a P’In con cattive intenzioni, avevano detto che stavo cercando di flirtare con lui. Ero vittima di bullismo perché pensavano che avessi venduto il mio corpo per vincere il concorso.

Anche se non era affatto vero, non potevo negarlo.

Volevo essere la Luna, ma perché volevo stare con P’In.

Ma P’In insisteva ancora sul fatto che la verità era la verità. Si fidava di me con tutto il cuore. Mi aveva dato tanto aiuto. Ma ora, ero io a non essere onesto con lui.

P’In stava aspettando che dicessi qualcosa.

«E se… quello che hanno detto… fosse la verità?»

P’In sembrava confuso.

«Quale?»

«La cosa su…» Non osavo affrontarlo.

«Riguardo noi due… ero quasi come quello che dicevano.»

Ero così spudorato.

«…Non sono stato onesto con te…»

P’In rimase in silenzio e io continuai a dire…

«P’In, quello che hanno detto è la verità.»

Mi rimisi in sesto e lo guardai.

E se fossi davvero la Luna Gay come mi hanno accusato?

E se volessi solo P’In come hanno detto?

E se non volessi che sia solo il mio anziano?

Quindi cosa dovrei fare?

«Tra me e te… sento che c’è di più…»

Anche se mi vergognavo così tanto di quello che stavo dicendo, non potevo sopportare il senso di colpa di nasconderglielo.

Una volta detto cosa provavo veramente, la sua espressione calma cambiò. Anche P’In spalancò gli occhi per la sorpresa.

«P’In… Cosa devo fare?»

Finalmente capii.

Nel profondo del mio cuore, non volevo essere la Luna. Volevo solo stare con P’In.

La felicità che stavo cercando era proprio qui, davanti a me.

Non volevo essere riconosciuto da tutti. Volevo solo essere una persona importante per P’In.

Comunque… ero anche io la felicità di P’In o no?

Mi ero già innamorato di P’In.

Cosa dovrei fare?
1
Commentix

☽————☽
Ma possono essere così dolci? 😭😭

Subscribe
Notificami
guest

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

2 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Dany
Cosa dovrei fare?" Leggi il resto »

Amoreeee,che belli❤❤❤

Nanà

Dei delle novel, per favore… fateli stare assieme per l’amor del cielo! Sono due specie da proteggere 😭😭😭

Facebook
Twitter
Pinterest



Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.