INVISIBLE MOON – CAPITOLO 10

 L’aria condensata

«Anche l’aria può condensarsi e diventare una gocciolina, 

E se anche la mia invisibilità potesse cambiare?» 

#WINisWIND 

Essendo stata una persona invisibile per tutta la mia vita, mi chiedevo come sarebbe stato se fossi diventato una persona popolare. Tuttavia, quel sogno era quasi irrealizzabile per me, fino a quel momento potevo solo desiderare di avere qualcuno che si prendeva cura di me, qualcuno che non mi trattava come qualcuno di invisibile. Se ciò si fosse avverato, sarebbe stato più che sufficiente. 

«Ti riaccompagno.» 

Già la breve frase di P’In, «Ti riaccompagno.», era oltre le mie aspettative. 

P’In era la prima persona a non trattarmi come l’aria. Nonostante facesse parte del suo ruolo di compagno di codice senior, ero comunque soddisfatto. 

Stavo camminando al suo fianco per tornare al dormitorio, mentre lui teneva in mano una bottiglia di succo di giuggiola, che gli aveva dato il vecchietto dopo che gli avevamo restituito la pentola di terracotta. 

Stavamo camminando in silenzio, ma mi sentivo felice. Forse, la sensazione di essere il conoscente di qualcuno, che sapeva che ero lì, anche senza alcuna conversazione, era comunque così confortevole. 

Mentre P’In mi camminava abbastanza vicino, l’odore del suo profumo unico mi invase il naso. Non era un profumo di lusso costoso, ma un profumo naturale,  mi sembrava quello di cocco. Probabilmente perché amava mangiare e cucinare cibo thailandese con latte di cocco. 

Inoltre, notai che P’In guardava sempre la natura che ci circondava. Amava guardare gli alberi, l’erba, gli uccelli in volo, anche una nuvola fluttuante nel cielo. 

Anche a me piaceva guardare P’In, di nascosto. Vorrei che la distanza dal dormitorio fosse maggiore. E vorrei che il tempo con P’In fosse più lungo. Sarei così felice di camminare con lui un po’ di più. 

«È questo il dormitorio?» chiese. 

Quando arrivammo, capii che la magia, il piacevole momento con P’In, era già finito. Sarei tornato ad essere l’aria come sempre. 

«P’In, dove abiti?» 

Le mie parole mi sfuggirono e mi coprii subito la bocca. 

Sono troppo invadente? Poiché P’In è un Unistar, la mia domanda è suonata come una di quei fan-stalker. 

«Là.» P’In, tuttavia, indicò appena il dormitorio adiacente. 

Non lontano. Apparentemente. Avevo sentito che quel dormitorio era per studenti dell’ultimo anno. Questa università aveva sistemato i dormitori in base al sesso degli studenti, maschio e femmina, e anno di studio dello studente, matricole e senior. Dato che a volte il dormitorio delle matricole organizzava le attività di studio o le riunioni delle matricole, ciò poteva disturbare gli studenti degli altri anni. 

Quasi gli chiesi il numero della sua stanza, ma mi fermai appena in tempo. Quindi dissi solo: 

«Grazie, P’In. Arrivederci.» alzai le mani in segno di rispetto. 

Lui, di rimando, alzò le mani per ricevere il mio rispetto e salutò con la mano. Allora tornò al suo dormitorio. 

Feci finta di entrare, ma sbirciai fino a quando non scomparve nell’edificio. Così smisi di guardare ed entrai. 

Il momento in cui non ero più invisibile era stato davvero bello. 

**********

La mattina seguente avevo intenzione di svegliarmi presto per vedere P’In. Comunque, arrivai troppo tardi. P’In e i suoi fan erano già partiti. Tuttavia, potei fare l’elemosina al monaco.

Pensavo che P’In potesse andare a trovare il vecchio senzatetto, ma quel vecchio non era lì. Non avevo idea di dove fosse andato. Quindi, andai al fiume sperando che P’In potesse andare a dare da mangiare ai cani. Quando arrivai, però, i cani stavano mangiando, ma non c’era alcun segno di P’In. Non era neanche dove aveva dato da mangiare ai pesci. 

Forse oggi sono arrivato troppo tardi. La prossima volta, devo svegliarmi prima. 

«Oh…» sussultai, sentendo qualcosa che mi batteva sulla gamba. Era il cane bianco cieco. 

«Sei tu, Khao.» Esitai un po’, poi gli diedi una leggera pacca sulla testa. Il cane mi annusò per un po’ e scodinzolò. 

«Così carino.» Sorrisi inconsciamente, accarezzandolo con affetto. 

All’improvviso mi venne un’idea. Scattai una foto a Khao e agli altri cani e le postai sul mio Twitter. Di solito twittavo cose a caso e non avevo follower. 

“Il vento è l’aria @archawin_d
Questi cani non hanno un proprietario, ma sembrano felici, non muoiono mai di fame. #LunaInvisibile #UNISTAR”

Allegai la foto dei cani che mangiavano felicemente e anche la foto della cassetta delle donazioni del tempio per il cibo dei cani. 

Dopodiché, andai in riva al fiume. C’era la stessa vecchietta che vendeva ancora il cibo per pesci, ma il pane era esaurito, rimanevano solo i mangimi in pellet. Così ne comprai due confezioni e diedi da mangiare ai pesci. Se P’In li avesse già nutriti, i pesci non avrebbero dovuto essere così affamati, ma comunque si affollarono per mangiare, avidi. 

Quando finirono di mangiare, corsi in aula poiché la mia lezione iniziava alle 8:00. La lezione era matematica per gli affari. Il professore suggerì molti libri di testo necessari per il corso. Alcuni di loro li avremmo dovuti prendere in prestito dai senior, sentii i miei amici dire che avremmo potuto chiedere ai nostri compagni di codice senior. Quindi stavo pensando se chiedere a P’In. 

Durante la pausa pranzo, decisi di chiamare P’In, ma non rispose. Esitante, inviai invece un messaggio. 

-P’In, hai libri di testo per il corso di matematica per affari? Se li hai e non li usi più, potresti prestarmeli per un po’, per favore? Grazie mille, Win.-

«Lo sai? Gli Unistar lanceranno una nuova campagna.» disse Parn, una delle amiche di Boss. Era una grande fan degli Unistar e il suo bias era P’Leo. 

«Oh giusto! Ho visto che il gruppo MW sta aprendo nuovi ristoranti in franchising di hotpot thailandese.» 

«Davvero? E chi sarà il centrale?» chiese Boss. Sebbene fosse un ragazzo, sembrava essere piuttosto interessato al progetto Unistar. Il suo membro preferito era P’In. 

«Questa volta PD Kwang ha scelto P’Wayu. Penso che gli si addica.» 

«Wow! P’Wayu~ Non vedo l’ora.» 

«Ma sono campagne di ristoranti, come possono presentarle? La sfilata di moda non dovrebbe funzionare, giusto?» 

«Ho sentito che faranno un video musicale, hanno anche una coreografia.» 

«Oh, davvero? Così P’In sarà occupato come lo saranno anche tutti gli Unistars.» 

«I membri sono stati sempre impegnati. Hanno un sacco di eventi e progetti.» 

Annuii d’accordo. Nessuna meraviglia che P’In non abbia risposto alla mia chiamata. Deve essere molto impegnato ogni giorno. Così doveva essere la vita da idol. 

Inaspettatamente, il mio cellulare suonò: avevo ricevuto un nuovo messaggio. Il nome del mittente mi rese troppo eccitato. 

-P’In: Nel tuo armadietto.- 

Solo un breve messaggio, ma mi fece molto piacere. 

Li ha già messi nel mio armadietto? Corsi fuori a controllare. I miei amici non avevano ancora finito di mangiare, eppure, con la mia caratteristica invisibilità, nessuno si accorse che ero andato via.

Aprii il mio armadietto e trovai tre libri di testo inseriti all’interno. Li presi con eccitazione. Sulla copertina c’era scritto -Intrakorn Dechapraphas-, il suo nome. P’In aveva evidenziato alcuni testi, prendendo solo pochi appunti, e brevi, molto brevi, brevi come il suo stile, incomprensibile. 

Mi guardai intorno, ma P’In non c’era più. 

-Win: Ho capito. Grazie mille, P’In.- 

Quindi potevo solo inviargli un messaggio di ringraziamento, al quale non rispose. 

A mezzogiorno, alcune matricole fecero buon uso del tempo raccogliendo le firme dei senior. Soprattutto Boss, che le chiese a quasi tutti i senior che incontrava. Poiché Boss era un ragazzo attraente, anche molto popolare tra i senior, in particolare tra le ragazze più grandi, a chiunque chiedesse, la otteneva. Il libro delle firme di Boss doveva essere quello con più firme tra le matricole al momento. 

Al contrario di me, che ovunque andassi, nessuno mi vedeva. A chiunque chiamassi, nessuno mi sentiva.

Come al solito, la sera, ci fu l’attività delle matricole, a cui mi unii. 

Il P’Cheer ci insegnò l’inno della nostra facoltà. Più tardi, ci mettemmo a correre per il campus mentre cantavamo la canzone. Alla fine dell’attività ci diedero il permesso di raccogliere la firma dei senior. 

Mi guardai intorno per cercare un senior che fosse lontano dalla folla, così che potessi andare a chiedergli la firma, dal momento che sarei potuto essere più visibile. Almeno temporaneamente. 

Quando scoprì che P’Tong era da solo mentre beveva dell’acqua, mi precipitai da lui. 

«P’Tong, posso avere la tua firma per favore?» andai e gridai forte. 

Così P’Tong si rivolse a me. 

«Oh! Sei tu! Nong…» Sembrò riconoscermi, ma dimenticò il mio nome. 

«Com’è stato il pranzo offerto dal tuo compagno di codice, ieri?» chiese P’Tong. Immaginai che si ricordasse comunque del mio problema con il codice amico. 

«È stato fantastico. Molto bello.» risposi timidamente e lui annuì. 

«In è un idol. A volte può essere impegnato. Se hai bisogno di aiuto, non esitare a chiedermelo.» 

Quindi, P’Tong firmò il mio libro senza chiedermi di fare nulla in cambio. Forse provava pietà per me con la questione del codice amico. 

«Vediamo. Dove sei arrivato finora.» P’Tong stava controllando il mio libro. 

Mi congelai. Oggi non è ancora la scadenza. Vuole davvero contarle? È un vero peccato! Ho solo due firme per ora. 

«Aspetta! La firma di In?» P’Tong rimase sbalordito quando vide la prima pagina. 

«Come hai fatto a ottenerlo?!» 

La sua domanda mi fece sbattere le palpebre ripetutamente. 

«Beh, P’In ha semplicemente firmato…» 

«Davvero? Oh! Perché tu sei la sua famiglia di codice, giusto? Comunque è incredibile.» 

La sua eccitazione attirò l’attenzione di altri senior del terzo anno. 

«Che succede? Tong?» 

«Questa matricola è arrivata per firmare.» 

P’Tong stava mostrando il mio libro delle firme ai suoi amici. Sembravano tutti sorpresi. Alcune ragazze iniziarono persino a urlare. 

«Ahhh la firma di In! Ho appena visto quella vera!» 

«Dio! L’ho visto solo in foto.» 

«Di chi è il libro? Come mai?» 

«Mio Dio! Ho fatto un progetto scolastico con lui molte volte. Sfortunatamente, se n’era andato ogni volta che stavo per chiederglielo.» 

Io, con la mia invisibilità, cominciavo a sentirsi a disagio ad essere al centro dell’attenzione. O precisamente, la firma di P’In era al centro dell’attenzione. A nessuno importava di me comunque. 

«Nong, lo venderai? Posso comprare il tuo libro delle firme?» chiese una ragazza del terzo anno. 

«Nong, vuoi completare tutte le firme. Posso aiutarti, solo uno scambio per la firma di In, eheheh.» 

«Aspetta, aspetta. Sei tu? Sei la famiglia del codice amico di In? Ahhh! Puoi aiutarmi a farlo firmare?» 

E ora, ero circondato da una folla, nel mezzo dell’attenzione. Mentre il mio cervello era completamente vuoto e tutti continuavano a lanciarmi richieste, io riuscivo a malapena a seguirli. Era la prima volta che provavo quel tipo di sensazione. Prima, dovevo mettere tutto il mio impegno per attirare l’attenzione di qualcuno, adesso, tutti si stavano impegnando per attirare la mia attenzione. Non riuscivo nemmeno a interromperli. 

«Ehi! Tutti! Fermatevi! Restituitegli il libro.» P’Tong riuscì a riavere il mio libro delle firme. Molti senior lo stavano ancora tenendo d’occhio, con desiderio. 

«Tong ~ Oggi arriva In? Posso chiedere a Nong per un autografo?» P’Noey stava guardando me e P’Tong con occhi luccicanti, ancora e ancora. 

«In ha una collaborazione Unistar con l’agenzia.» disse P’Tong. 

Molti senior sembravano un po’ tristi. Tuttavia, alcuni stavano ancora cercando di parlare con me. Non avevano intenzione di lasciarmi andare facilmente. 

«Non hai ancora la mia firma, giusto? Posso firmare per te. Per favore fammi guardare la firma di In ancora qualche istante.» 

«Lascia firmare anche me! Vorrei fare una foto chiara della firma di In, per favore.» 

Ero in piedi, stordito. Quando pensavo al fatto che passavo inosservato ogni volta che correvo a chiedere una firma, ma che ora, al contrario, correvano tutti verso di me, affrettandosi a firmare per me, era strano da spiegare. 

Era incredibile che avessi raccolto la maggior parte delle firme del terzo anno. Tutti volevano firmare per me, ovviamente, solo per vedere la firma di P’In. 

Dovevo ringraziare P’In. Mi aveva fatto diventare come l’aria condensata. 

Non ero più invisibile. Temporaneamente.

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