EN OF LOVE: MECHANICS – CAPITOLO 16

Moglie

-Mark Masa-

Mi sedetti nel bus in silenzio, non parlai con nessuno. North che era seduto accanto a me si era allontanato per vedere uno dei nostri compagni che si era sentito poco bene. Fuse e Kam erano seduti vicino e stavano giocando rumorosamente nel retro dell’autobus. C’era un allegro fracasso intorno a me eppure non riuscivo a zittire i miei pensieri su quella persona.

Avrei voluto tanto non pensare se avesse risposto o no a quella chiamata. In fondo noi due non avevamo alcuno status, però nemmeno loro ne avevano uno. Sapevo bene però che loro non si erano mai davvero separati. Se Vee avesse risposto alla sua chiamata non ci sarebbe stato nulla di sbagliato.

Cosa o chi mi avrebbe dato il diritto di parlare allora?

Ploy Napas

Se ti volessi indietro, torneresti?

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Yupa pa: Sì, riconciliatevi che mi fa male al cuore.

Pomelo: P’Vee e Ploy che si rimettono insieme. Non mi piace per niente.

Tewin: pVnn non hai ancora cambiato il tuo nome utente.

Non mi preoccupai di leggere tutti commenti, avevo letto abbastanza da sapere cosa pensava la gente. Questa era una coppia innamorata da molto tempo e naturalmente la gente faceva il tifo per la ‘relazione normale’. Non sapevo se Vee e Ploy avessero parlato o meno e non sapevo cosa significasse il nome Facebook di Vee, ma sapevo anche che Vee non aveva mai detto che gli piacevo.

Diceva di essere geloso, ma erano solo momenti. Quando lo aveva detto non aveva nessun altro e immagino fosse normale per lui essere possessivo delle sue ‘cose’.

Cose che erano disposte ad essere sue, anche se appartenere a Vee faceva molto male.

«Come vanno le mani? Mi dispiace di non essere venuto subito a vedere come stai.» Distolsi gli occhi dal telefono e alzai lo sguardo verso il proprietario della voce. Le scuse accompagnate dal sorriso di North mi fecero sorridere di rimando.

«Non è niente.» risposi, prima che si sieda accanto a me.

«Anche se non è niente, sono ancora preoccupato.» le sue parole mi fecero sorridere di nuovo.

Non capivo davvero perché fosse ​​qui. Non molto tempo fa mi aveva dichiarato di voler flirtare con me. Inizialmente non credevo fosse serio, ma recentemente si era fatto più aggressivo. Ne avevamo parlato e sapeva che mi piaceva qualcun altro. Aveva detto di star bene, ma aveva ribadito che avrebbe continuato a provarci fino a quando tra me e quell’altra persona non fosse accaduto qualcosa.

Non l’avevo fermato e dovevo ammettere che la cosa non mi dispiaceva affatto. Perché poi avrei dovuto fermarlo? Sapevo che Vee era arrabbiato, ma non era mai stato chiaro con me. Cosa avrei dovuto fare? Se Vee non lo era mai stato, al contrario North lo era stato completamente.

«Ohi? Sei distratto…da quando sei salito sul bus, non ti ho visto parlare con nessuno. Sicuro di star bene, non sarai ferito?» Disse North mentre mi tirava le mani per vedere.

«No, solo un po’.» risposi prima di tirare indietro le mani.

«Io penso che tu lo sia.» Ed allargò l’ennesimo sorriso.

«Posso parlare onestamente?» chiesi sorridendo di rimando.

«No…se stai per rifiutarmi di nuovo, fa troppo male.» rispose tenendosi il petto, prima di appoggiare la testa sulla mia spalla. «Pensa ai sentimenti del tuo senior.» La voce nel mio orecchio non mi fece pensare a lui come mi aveva chiesto, in realtà mi fece pensare all’altra persona a cui non ero neanche sicuro di mancare.

«Fai sul serio con me?» Non era che non conoscessi i suoi sentimenti, me li aveva dichiarati abbastanza.

«All’inizio no …» disse poi si sedette e continuò: «Ma poi ho iniziato a pensare che forse…ma quando hai detto che ti piace un’altra persona, avevo deciso di ritirarmi. Poi però quando guardo i tuoi occhi, non sembri molto felice di amare questa persona. Ci sono momenti in cui i tuoi bellissimi occhi sono così tristi e allora penso di dover aspettare fino a quando tu non sia pronto… ad avere un noi

«P’Neua … sono …»

«Va bene, in questo momento non sono ancora così serio, ma se quell’altra persona si tira indietro, allora inizierò a prenderla sul serio. Se ci stessi davvero provando con te farebbe molto più male di così.» Me lo disse sorridendomi dolcemente, ma anche se sorrideva i suoi occhi sembravano sconvolti.

«Se io…»

«Se inizierai ad uscire con lui, Mark, allora non preoccuparti, mi ritirerei. Ma se non stai uscendo con lui o ti fa del male, non lo farò. Capisci?» Annuiii verso di lui, prima di chiudere gli occhi ed appoggiare la testa sulla sua spalla.

«Fammi dormire così fino a quando non arriviamo.» gli dissi e lui non rispose, si limitò a sfregare la mia testa con la mano e mi aiutò a piegarla per farmi stare più comodo.

Non volevo davvero fare a Nuea quello che Vee stava facendo a me, sapevo bene come si sentiva. Era come quando si era lì immobili ad aspettare speranzosi un qualcosa nonostante non si stesse ricevendo nulla dalla persona da cui stiamo attendendo.

Lasciai l’autobus e mi diressi verso la spiaggia, di cui non ricordavo il nome perché ero stato troppo impegnato a dormire per prestare attenzione. Mi sentivo ancora assonnato mentre portavo i miei bagagli con i miei amici.

«Ok ragazzi, tutti condividerete una stanza in tre. In ogni stanza ci sarà uno del primo anno, uno del secondo ed uno del terzo. Non ci sono tanti del quarto anno, quindi loro staranno insieme.» Disse Pound.

«Sei stato estremamente silenzioso.» Era la voce di Fuse che sentii mentre si avvicinava a me con un gran sorriso.

«Estremamente cosa?» Chiesi sussurrando perché gli anziani stavano leggendo le allocazioni della stanza.

«Beh, tu e P’North. Guarda …» disse mentre mi porse il telefono. Osservai il post ed era una mia foto con Nuea, il mio respiro si bloccò.

Guardandosi negli occhi, sapevo che erano più che semplici fratelli.

Era stata pubblicata nel gruppo di ingegneria, non era ancora uscita, ma non mi importava dell’esterno, ero più preoccupato che fosse nel nostro gruppo di ingegneri.

«Chi l’ha scattata?»

«Non lo so. Chiunque sia stato ha fatto un ottimo lavoro.» Perché qualcuno avrebbe dovuto voler provare ad espormi e prendermi in giro in quel modo?

«L’ultima stanza è per i seguenti numeri …» dopo che Pound finì, Fuse si girò a guardarmi, così alzai le sopracciglia.

«Il tuo nome non è stato chiamato.»

«Ehm … ho ascoltato attentamente tutto, perché non sei assegnato da nessuna parte?» Chiese Kam.

«Ragazzi, potete andare.» dissi ed alzai la mano.

«Che cosa succede?» Mi domandò Pound.

«Non mi è stata assegnata una stanza.» Pound era confuso mentre guardava l’elenco.

«Come ti chiami?»

«Masa.» risposi, lui annuì per poi avvicinarsi ad un altro senior. I miei amici raccolsero gradualmente le loro cose per salire nelle camere, rimasero solo Fuse ed alcuni anziani, due dei quali erano Nuea e Vee, che stavano parlando con Pound.

«Prenotiamo una nuova stanza… di cosa stai parlando? Non possono stare quattro persone in una camera.» Disse Pound mentre camminavano verso di me.

«È solo per dormire, possiamo stringerci e condividerla, dovrebbe andare bene.» ribattè North.

«Perché mettere così tante persone insieme? Dobbiamo solo prenotare un’altra stanza magari per due persone.» Disse Vee mentre fissò North senza arrendersi e Pound sospirò avvicinandosi a me da solo.

«Vado a prendere un’altra stanza, ok? La pago io.»

«Nessun problema, posso prenderla da solo.» In realtà non mi piaceva condividere la stanza con qualcuno. Quando dovevo andare in campeggio, di solito portavo la mia tenda per dormire da solo e se facevo gite in gruppo di solito avevo la mia stanza. Era un’abitudine che avevo sviluppato nel tempo, non mi piaceva stare insieme a troppe persone, era troppo caotico.

«Davvero?Ti va bene così?» Chiese Pound.

«Non preoccuparti P’, il mio amico qui è ricco, quindi risparmia i tuoi soldi per altro. Lui di solito spende molto più per queste cose.» Disse Fuse e Pound rise prima di rincorrerlo nella stanza.

Presi la mia borsa e mi diressi verso la reception per prenotare una stanza.

«Lascia che ti aiuti.» disse North.

«In cosa dovresti aiutarlo? A condividere i costi?» Vee lo disse con non poco sarcasmo. Mi voltai a guardarlo e notai che mi stava fissando. Sapevo che adesso entrambi eravamo arrabbiati, ma ora, in questo momento, dovevamo tenere a bada i nostri reali sentimenti.

«Ma che ti prende?» Nuea si girò per chiedere al suo amico.

«Piuttosto, tu cosa stai facendo? La tua stanza è laggiù.» Vee indicò nella direzione della sua stanza.

«Sì, beh, anche la tua.» replicò Nuea non arrendendosi.

«Ehm … ecco la chiave.» Il personale me la consegnò timidamente ed io la presi sorridendo e mi incamminai lasciando gli altri due a fissarsi con rabbia.

Inserii la chiave, aprii la stanza luminosa e posai la valigia a terra. Viaggiare era così stancante, di solito non viaggiavo in autobus specialmente per così tanto tempo. Fuse non aveva sbagliato nel dire che la mia famiglia era ricca.

«Guardi fuori dal balcone e ammiri il mare. Stai pensando a North o a qualcun altro?» Mentre stavo osservando fuori dal balcone mi girai e vidi qualcuno imprecare da solo. Avevo dimenticato di chiudere la porta e non mi ero reso conto di essere stato seguito. Vee entrò nella stanza poi la chiuse a chiave. Si avvicinò a me, ammirando l’oceano ed io mi allontai.

In quel momento non volevo nemmeno vederlo, ero così spaventato, non volevo sapere chi aveva scelto perché non ero tanto sicuro di essere io.

«Cosa ti fa allontanare da me?» mi chiese.

«Voglio riposare.» dissi voltandomi.

«Oh, non hai riposato abbastanza? Voi due siete stati abbracciati, aggrappati l’uno all’altro per così tanto, non ti è bastato?» La sua voce diventò così aspra che rimasi scioccato. I miei occhi si bloccarono all’istante sui suoi, rivelando altrettanta rabbia.

«E tu, hai parlato abbastanza con Ploy?» chiesi, lui spalancò gli occhi prima di avvicinarsi ed afferrarmi il braccio.

«Non le ho parlato.» Disse a bassa voce. «Ti avevo detto che mi sarei fermato ed io l’ho fatto, ma tu… mi hai detto che ti piacevo e poi hai iniziato ad avvicinarti ad un altro ragazzo.» 

Alzai lo sguardo, inspirai fortemente cercando di allontanarmi: «Non mi sono avvicinato a nessuno, lui è venuto da me.»

«Pensi che io sia stupido o cieco? Tutta la dannata facoltà sa di voi due.»

«Pensi che sia uno facile? Sembro qualcuno che permetterebbe a qualcun’altro di prendermi così facilmente?»

«Con me, sei sempre così facile.» Potei sentire le lacrime invadermi gli occhi, stavano per cadere da un momento all’altro. Anche se ero così con lui, non significava che io lo fossi con qualcun altro come stava dicendo.

«Questo perché sei tu …» dissi sollevando lo sguardo su di lui. «Solo perché è così con te, ti sbagli se pensi che sia lo stesso con chiunque altro.»

«È stancante perché è come se tu volessi che io sia geloso di te e che senta il bisogno di prendermi cura di te, così da farmi sentire che è solo me che vuoi, ma in realtà a te va bene chiunque …»

Gli tirai un pugno, mentre le mie lacrime iniziarono a cadere, continuavano a scorrere sul mio viso e non riuscivo a fermarle proprio come non ero riuscito a fermare quello che avevo appena fatto.

«Se è questo quello che senti e ne sei così annoiato, torna dalla tua brava moglie. Torna dalla persona che ami così tanto. Quella con cui non devi essere poco chiaro o geloso di chi lei ami per prendersi cura di te. Ritorna dalla persona che effettivamente se ne va con altri. La persona a cui non proibisci di incontrare altri uomini.»

«Non trascinare Ploy in questo!» Gridò di nuovo, sorrisi amaramente e mi asciugai le lacrime.

«Perché ti ostini a metterla su un piedistallo? Non può essere toccata? La ami così tanto?»

«No, è perché questo riguarda noi, non lei!»

«Come può lei non contare? Perché non accetti il ​​mio cuore? È la ragione per cui non mi accetti, vero? Se non è per tua moglie, allora perché?» Le mie mani tremarono mentre le allungai per afferrargli la camicia.

«Se usi quella parola per definire Ploy, non ti stai insultando? Quella era la ragione prima, ma ora sei tu mia moglie!» disse poi mi afferrò ed io sorrisi a me stesso prima di lasciare la sua camicia e togliermi la mano dal collo.

«Quella parola non sarà mai per me. Sono solo qualcuno che vuoi avere ogni volta che ne hai voglia.» Risposi prima di spingerlo fuori dalla stanza.

Un fidanzato? Una moglie? Un amante? Non avrei mai avuto la possibilità di essere una di queste cose con Vee. Non prima, non ora e ne adesso …

La spiaggia al tramonto era perfetta per passeggiare con il tuo fidanzato, potevi ammirare il sole arancione che tramontava sul mare scintillante. La sera potevi sederti sulla spiaggia a bere qualcosa insieme e quando era buio potevi sdraiarti a guardare la luna e le stelle. Desideravo di poterlo fare con qualcuno, ma avrei dovuto sapere che era solo una stupida idea.

«Kan!» chiamai qualcuno che avrebbe dovuto passeggiare con il suo ragazzo ma invece era solo.

«Oh cosa stai facendo?» Chiese.

«Sto solo passeggiando. E tu?» Domandai a mia volta.

«Stessa cosa.» Mi rispose prima di continuare a camminare, ed io lo seguii.

«A questo punto ci siamo chiariti, vero? Non sei ancora geloso?» Gli chiesi. Non avevo seguito direttamente le notizie di Tos e Bar, ma avevo sentito abbastanza dagli amici. Per me, il periodo di gelosia era finito molto tempo fa, mi piaceva vedere la loro felicità.

«Cosa? No, proprio ora ho litigato con lui.» Rispose.

«Oh! Non capisco, ti prendi sempre così tanta cura di lui. Di cosa avete discusso? Perché vedo sempre e solo dolcezza.» Gli diedi una piccola spallata mentre glielo chiesi.

«Niente, solo una sciocca discussione.» disse guardandomi.

«Guardando la tua faccia non deve essere una cosa da poco conto, chiaramente non è un normale disaccordo.» I suoi occhi erano pieni di preoccupazione e disagio.

«È arrabbiato, ma davvero non capisco perché.» Rispose sedendosi, quindi mi sedetti accanto a lui.

«Beh, cosa stavi facendo prima che si arrabbiasse?»

«Parlavo con una ragazza …» Mi girai immediatamente a guardarlo.

«Eh? E ora stai camminando e guardando il mare in questo modo e non lo porti?»

«Non posso parlare con un’altra persona? Era una ragazza del mio fan club, le ho risposto solo per cortesia. Devo semplicemente ignorare le persone?»

«Ok, ma vedila dal suo punto di vista…non ha un fan club, poi se ci sono ragazze che parlano costantemente con te e magari credono anche di riuscire a portarti via da lui così facilmente, ovviamente si sente a disagio quando parli con loro.» Kan non aveva mai affrontato una cosa di questo tipo e non sapeva cosa gli altri potessero pensare.

«Ma non sono interessato a nessuna di loro, quindi perché si arrabbia?» Disse, strofinando la sabbia su cui disegnò un cuore e scrisse il nome di Bar.

«A volte quando litighiamo, non pensiamo lucidamente e continuiamo a provare forti emozioni.» Feci un lungo respiro mentre guardai il mare pensando a Vee.

«Sono davvero arrabbiato. Ha iniziato lui, ha continuato a litigare e discutere.» Disse e dopo aver finito di scrivere, si passò la mano sui pantaloni e abbassò lo sguardo su ciò che aveva scritto.

«Sei riuscito ad averlo, sì?»

«Cosa intendi?» domandò sollevando le ginocchia.

«Tu e Bar avete una relazione vero?»

«Si.» rispose quando capì.

«Beh, ovviamente si comporta da idiota. Entrambi non avete mai avuto una relazione prima, tu lo ami e sei fiducioso del tuo amore perché era già lì, ma lui ha dovuto imparare ad amarti a poco a poco, quindi ora ha paura che il tuo amore per lui inizierà a diminuire col tempo.» L’avevo detto come se stessi cercando di impartirgli una lezione, ma poi pensai a me e a Vee e non sapevo cosa fare.

«Cosa?! E’ impossibile, lo amo così tanto.» Lui rispose immediatamente.

«Chissà se lo ami quanto te stesso… Dici di amarlo così tanto, ma parli ancora con altre persone ed anche se non è niente di che lui si spaventa e fa altri pensieri.» Mi resi conto che questa era esattamente la stessa cosa che aveva portato al litigio tra me e Vee. «Più profonda diverrà la vostra storia, più lui sarà spaventato.» La verità era che le persone avevano paura, ma probabilmente non Vee. Lui aveva già la sua persona, ero io che avrei dovuto essere molto spaventato.

«Di cosa pensi abbia paura?» Chiese la persona accanto a me.

«Che tu possa annoiarti.» risposi guardando il messaggio sulla sabbia che Kan aveva scritto. Se qualcuno voleva conoscere Kan, avrebbe dovuto rendersi conto che non poteva trovare nient’altro, il suo amore era già garantito.

Quando ami una persona è così una relazione, vero ? Come Kan e Bar, come Vee e Ploy. Indipendentemente dalle cose che accadono, indipendentemente dagli altri che interferiscono alla fine si ritroveranno a vicenda.

Ai miei sentimenti non era mai stato permesso di arrivare a quel punto.

Presi una sigaretta e la accesi quando non riuscii più a tenere a bada i miei sentimenti ed il mio stress diminuì un po’.

«Cosa stai guardando? Ne vuoi una?» chiesi allungando il pacchetto.

«No, non posso, a Bar non piace.»

«Cerca di capirlo. Sei bello e vieni spesso avvicinato da qualcuno, chiunque avrebbe paura.» cercai di riportare i miei pensieri sul problema di Kan.

«Perché pensa che mi annoierei?»

«E’ la prima volta che sta sotto qualcuno ed è la sua prima volta in generale … quindi ci pensa continuamente…» . 

Sì, Vee era il primo per me e per questo motivo non potevo smettere di pensarci.

«Ti piace, vero?» Quasi mi strozzai buttando fuori il fumo della sigaretta quando me lo chiese, lui ridacchiò, ma io no.

«Lo sai …» provai a dire dopo aver spento la sigaretta nella sabbia ed aver messo il mozzicone nel pacchetto, perché non dovresti mai lasciare questo genere di cose in questa bellissima spiaggia.

«Mmm.» Rispose.

«Te l’ha detto?» Chiesi.

«No … ho indovinato e stamattina ho parlato con lui, quindi sono fiducioso.» Rispose e si voltò a guardarmi in faccia.

«Di cosa avete parlato?» Mi accigliai. Di che diavolo avevano parlato? Cosa aveva detto Vee? Aveva detto che volevo fare cose cattive a Bar? Se era quello che aveva detto, come avrei potuto guardare in faccia di nuovo questi due?

«Ha detto che si sente bene con te … ma è confuso riguardo alla sua ex.» La sua risposta mi fece guardare in alto verso il cielo.

«È uno stronzo.» Dissi quando pensai al bel viso di Vee. «Mi vuole, ma non la dimentica?» Parlarne fece riaprire la ferita. Ero ferito ed a disagio, non sapevo dove andare e non osai nemmeno pensare ad altro.

«Ma almeno ha detto che si sente bene con te.»

«Si sente bene ma non riesce a lasciarla andare.» risposi. «Sei fortunato: siete dei bravi ragazzi, avete una relazione e vi amate. Lui e io dormiamo solo insieme.» Più pensavo alle sue parole di prima, più pensavo che non avrei dovuto dire nulla. Veniva a trovarmi quando era solo e non aveva nessun altro.

«Mark…»

«Sono importante solo ogni tanto, quando lo decide lui. Accidenti!» Imprecai pensando alle braccia di Vee che mi circondavano, ma non mi sentii meglio. Pensavo di poter cambiare Vee, pensavo di poter vincere il suo cuore, ma non potevo perché non riusciva a dimenticarla. Alla fine ero io quello che sarebbe stato dimenticato ed ero stato un idiota per aver dimenticato che la sua storia con lei non la poteva dimenticare.

Invitai Kan a venire a dormire nella mia stanza dopo aver saputo del suo litigio con Bar. Bar era venuto a cercarlo volendo chiarire, ma Kan si era rifiutato di parlargli in quel momento. Volevo rimproverarlo, ma mi ero reso conto che probabilmente era un bene che quei due non avessero parlato, non era ancora il momento giusto perché entrambi erano ancora arrabbiati e avrebbero finito per litigare di nuovo.

Kan si aprì molto con me quella sera. Io e lui avevamo tanti di quei pensieri al momento. Nessuno dei due riusciva a dormire, Kan era seduto fuori sul balcone a guardare la luna ed io ero sdraiato sul letto ad osservare il soffitto dell’hotel.

«Cosa pensi che stia facendo Bar in questo momento?» 

«Vai a vedere, no?» risposi.

«Pensi che gli manco come lui manca a me?»

Bella domanda. Anche io mancavo a Vee o stava parlando con la sua ragazza?

«Pensi che dovrei scusarmi prima con Bar?» Lo guardai quando mi chiese quella stupida domanda.

«Beh, hai guardato e parlato con altre ragazze, alzato la voce con lui e sei pure andato via. Quindi pensi ancora di non doverti scusare per primo?»

«Sei serio adesso?»

«Beh, sì…»

«E Nuea? Pensi che quell’immagine stia bene a Vee?» Mi accigliai dopo aver sentito la sua domanda.

«Come lo sai?»

«Fuse me l’ha inviata su LINE.» Dannati amici! 

«Vee e io non siamo niente, quindi non è la stessa cosa« Dissi, tornando a dormire.

«Beh, forse è già innamorato di te ma non se ne rende ancora conto. Non è mai stato con un ragazzo prima e non sa come esprimere correttamente ciò che sente. Cerca di capirlo un po’.» Rispose alzandosi.

«Come puoi non capire il tuo cuore?»

«La comprensione non è sempre nella mente, il cuore e la mente sono separati.» replicò prima di spegnere la luce, lasciando accesa solo quella del comodino. Si mise accanto a me e fissò anche lui il soffitto.

«Grazie per i consigli di questa sera.»

«Anche a te.» risposi mentre il silenzio circondò la stanza. 

Ci tranquillizzammo, ma nessuno dei due riuscì a dormire dato che Kan stava pensando a Bar e ovviamente, io stavo pensando solo a Vee.

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Zara

Mamma mia, amo questa novel

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