BED FRIEND – CAPITOLO 7

Termini e Condizioni (M)

Per tutta la vita, io, il Signor Anon Nanthaphiwat, credevo che quello fosse il giorno in cui mi sarei sentito meno me stesso. 

Mi sedetti sul mio letto, fissando fuori dalla finestra. Non sapevo se il mio cervello avesse smesso di funzionare di punto in bianco o cosa, così avevo detto una cosa così strana mentre ero nella macchina di King.

«Vuoi… fare un tentativo?»

Quando ripensai a quello che avevo detto e agli occhi dell’ascoltatore che non riuscivo a capire, potevo solo sospirare con frustrazione. Avevo sempre chiarito che non mi piaceva affatto King, e poi, all’improvviso, gli avevo chiesto di essere mio amico con benefici. Se non fosse rimasto sorpreso, sarebbe stato strano, anche io ero scioccato da me stesso. 

Pensavo di star perdendo la testa. No, avendo detto qualcosa del genere, significava che l’avevo già persa.

Il suono di una notifica mi fece guardare il cellulare che era accanto a me. Lo schermo mostrava un avviso pop-up di un messaggio da parte della persona con cui mi ero separato solo meno di mezz’ora prima.

King: Cosa stai facendo? Possiamo parlare?

Fissai quel messaggio con esitazione prima di decidere di non aprirlo.

Mi sdraiai sul letto, aggrottando le sopracciglia. Quello che avevo detto a King era veramente una follia improvvisa. Volevo solo avere un ragazzo da amare e che allo stesso tempo mi amasse sinceramente, ma dato che non era mai accaduto, era inevitabile avere dei pensieri strani ogni tanto.

Avrei dovuto scusarmi con lui perché lo avevo scioccato all’improvviso. Avrei dovuto dirgli che stavo solo scherzando. Avrei dovuto farlo, ma una parte di me era titubante.

Da quando ero stato così tanto ferito da tutte le relazioni passate ero troppo stanco per continuare. Avrei dovuto fare una pausa, e mentre lo facevo, non sarebbe stato male se avessi avuto qualcuno che alleviava la mia solitudine.

King era una buona scelta per quello scopo.

Avevamo lavorato nello stesso posto per molto tempo, quindi non c’era bisogno di fare conoscenza. Per quanto riguardava il sesso, dovevo ammettere che ero soddisfatto della sua prestazione sessuale, e il suo atteggiamento non era troppo male per me da accettare. Anche se non mi piaceva che fosse un playboy e civettuolo praticamente con tutti, non dovevo preoccuparmi di questi inconvenienti dal momento che non avevo intenzione di averlo come ragazzo.

Finché King non rubava la ragazza di qualcun altro, o avere una ragazza e tradirla, finché non avesse fatto una cosa terribile come mio padre aveva fatto tradendo mia madre, o come i miei ex che mi avevano tradito, pensai che potevo trovarlo accettabile.

La notifica del messaggio in arrivo suonò di nuovo come se stesse cercando una risposta. Questo mi fece sospirare profondamente perché non ero giunto a una conclusione. Così, decisi di spegnere il cellulare, metterlo sul comodino e scivolare sotto la spessa coperta mentre chiudevo gli occhi.

King doveva voler parlarne, ma non avevo ancora una risposta per lui.

Perché non ero ancora sicuro di me stesso.

**********

Il fine settimana era passato così in fretta che era frustrante. Il lunedì mattina ero annoiato e stavo in piedi in un vagone dello skytrain affollato. Avevo una macchina, quindi non ero abituato a stringermi in una folla enorme come quella ogni giorno, ma non c’era nulla che potessi fare se non aspettare fino al sabato seguente quando avrei potuto riavere la mia auto indietro dal meccanico secondo l’appuntamento prefissato.

Alcune persone sullo skytrain mi guardavano. Non mi era mai piaciuto essere guardato da altre persone, quindi sembrava un’ironia che la gente mi guardasse sempre. Controllai il mio telefono, per trovare qualcosa da guardare per alleviare l’imbarazzo, ma appena vidi il numero di messaggi non letti sull’icona dell’applicazione, mi bloccai all’istante.

Dopo quella strana osservazione che avevo detto, nel fine settimana passato, King mi aveva inviato messaggi e mi aveva chiamato due o tre volte, ma non avevo risposto a nessuna delle chiamate o messaggi dato che non sapevo come rispondergli comunque. 

E non riuscivo ancora a prendere una decisione.

«Buongiorno.» Jade mi salutò non appena entrai in ufficio, seguito dalla voce profonda di Mai che mi salutò e mi sorrise dolcemente.

«Oggi, non c’è nessun regalo per te. Sono arrivato in anticipo, quindi nessuno dei tuoi fan era arrivato per allora. Forse devi aspettare il pomeriggio.» Jade mi sorrise mentre accendevo il computer.

Da quando Mai aveva iniziato il suo tirocinio, dava passaggi al mio amico ogni mattina e sera. Solitamente arrivavo in ufficio prima di Jade, ma ora era lui che arrivava ogni giorno prima di me.

«Io non voglio niente.»

«Sì, gliel’ho detto, ma mi hanno mai ascoltato? No! Quindi è meglio accettare i regali. Considerali come rinfreschi gratuiti.» Jade scosse la testa, prima di alzare le sopracciglia mentre guardava la mia scrivania.

«Non hai comprato il caffè oggi?» chiese quando notò che non c’era un caffè sulla mia scrivania come normalmente compravo ogni giorno.

«C’era una lunga fila. Non volevo aspettare, quindi ne farò uno io stesso.»

«Vuoi che te ne compri uno? Prenderò comunque il caffè di P’Jade.» Mai si offrì volontario mentre Jade annuiva con entusiasmo a sostegno del suo stagista.

«Non per me, grazie. Fai pure.» risposi. 

Mai annuì in comprensione, si alzò dalla sedia, si rivolse alla persona accanto a lui e disse con una voce gentile: «Torno subito, P’Jade.»

«Ricordi il mio ordine, vero?»

«Latte Frappuccino con panna montata e caramello.»

«Molto bene. Ora, vai, vai, vai.» Jade sorrise soddisfatto, rendendo il sorriso del suo subordinato ancora più ampio.

Lo sguardo negli occhi di Mai indicava che voleva essere interamente del mio amico, ma non sembrava che questo mio amico se ne rendesse conto, era solo entusiasta del cibo e bevande. 

Era difficile fare colpo su una persona ottusa.

«Torno tra un attimo.»

Dopo che Mai lasciò la stanza, mi alzai dalla mia sedia, lasciando Jade alla sua scrivania godendosi da solo il Kanom Krok come colazione. Arrivai ad una piccola stanza che era stata adattata come la cucina del dipartimento.

*(N/T: frittelle di riso e cocco, è un dolce tradizionale tailandese.)

Accesi il bollitore elettrico, tirai fuori una bustina di caffè istantaneo e versato la miscela in una tazza in attesa che l’acqua bollisse. I miei occhi fissavano il vuoto sul pavimento mentre mi immergevo nei miei pensieri. Non importava quante volte ci pensavo, ero ancora titubante sul fatto che avrei dovuto essere amici con benefici con King. Il lato positivo era che non ci sarebbe stato alcun tipo di impegno, ma il lato negativo…

«Uea.»

La voce bassa e rauca familiare fece fermare immediatamente la mia mano che stava mescolando il caffè. Guardai King che stava entrando nella stanza. Indossava una camicia grigia e un paio di pantaloni neri; i suoi capelli erano fissati con la parte frontale che si apriva sulla fronte in modo da rivelare chiaramente le sue sopracciglia spesse e gli occhi acuti.

«Perché non hai risposto alle mie chiamate?» chiese con voce ferma. I suoi occhi acuti mi guardavano, rendendomi nervoso come se avessi commesso un errore.

 In realtà, lo avevo fatto, avevo detto una cosa del genere.

«Non ho controllato il mio cellulare. Cosa… succede?» chiesi a mia volta.

Le sue labbra formarono un sorriso come se già lo sapesse. Si avvicinò a me. Il debole profumo di menta divenne sempre più forte man mano che la distanza tra noi diminuiva.

«Volevo solo chiederti una cosa.» 

King si avvicinò così tanto a me che in quel momento era contro la mia schiena. Il suo respiro caldo soffiava contro le mie orecchie, e rese i miei muscoli tesi.

«Sabato, quello che hai detto prima di uscire dalla mia macchina, quello che hai detto…»

«…»

«È la stessa cosa che ho detto io?»

«…»

«Stavi parlando di essere amici con benefici, giusto? Hai intenzione di andare fino in fondo?»

Non riuscivo a respirare perché sentivo la sua voce bassa e chiara accanto alle mie orecchie, anche se non mi toccava affatto. Tuttavia, la breve distanza tra noi mi fece sentire come se venissi coccolato. 

«Quel giorno, io… Non importa. Niente. Non sapevo cosa stavo dicendo.» borbottai. Ad essere onesti, ero ancora molto titubante. Dovevo ammettere che volevo provare, ma pensando ai pro e ai contro…

Potrebbe essere una relazione che gioca troppo con i nostri sentimenti?

«Non sarebbe male provare. È una situazione vantaggiosa per entrambi.»

La punta del suo sottile dito sfiorò dolcemente la mia nuca senza chiedere il mio consenso. Quel tocco mi fece venire la pelle d’oca su tutto il corpo. Mi girai per incontrare i suoi occhi mentre alzavo le sopracciglia.

«Stai cercando di convincermi?»

«Sì, se sei d’accordo, vinciamo entrambi.»

Le sue labbra spesse formarono un sorriso astuto, facendolo apparire più malvagio del solito. Non importava quanto lo disprezzassi, non potevo negare che fosse così affascinante che non c’era da meravigliarsi che molte ragazze fossero attratte da lui una dopo l’altra costantemente. 

King doveva sapere di essere affascinante, e sapeva come usarlo a suo vantaggio. 

«Tra noi, non c’è amore comunque.»

King mosse il suo volto più vicino al mio. Il suo naso prominente stava accarezzando la mia guancia. Rapidamente spinsi la sua spalla lontano e cercai di appoggiarmi lontano da lui mentre guardavo l’ingresso per vedere se qualcuno avesse visto.

«Fai un passo indietro…»

«Facciamo un tentativo. Solo una volta, e se non ti piace, possiamo…»

«Ehi, ragazzi.»

La voce di Jade che proveniva da lontano mi fece spingere via il petto di King e allontanarmi da lui, cercando di sembrare normale.

«Eccoti!» Jade entrò in cucina con un sorriso sul volto.

«Jade, che diavolo ci fai qui?» La domanda improvvisa di King sembrava chiaramente irritata mentre il mio migliore amico arrivava e si posizionava vicino a me.

«Devo fare il caffè per Big Sis Fai. Le fa male la gamba, non so cosa sia successo. È la matriarca del dipartimento, quindi devo prendermi cura di lei, giusto?» spiegò con gioia mentre prendeva una tazza e faceva un caffè con disinvoltura.

«…»

«Cosa stai guardando, King? C’è qualcosa sulla mia faccia?»

Jade si sfiorò la guancia con la mano mentre vedeva il suo amico d’infanzia accigliarsi e fissarlo. Quello a cui Jade chiese sospirò forte e uscì dalla stanza, così il mio amico si voltò a guardarmi.

«Allora, c’è qualcosa sulla mia faccia?»

«No.»

Le mie labbra formarono un sorriso mentre pensavo allo sguardo irritato della mia nemesi. Una delle mie cattive abitudini era che quando vedevo King irritarsi, diventavo felice.

Diventavo felice a causa dell’amarezza di qualcun altro, le mie abitudini erano abbastanza cattive, a quanto sembrava.

**********

Per tutto il giorno, King cercò di non parlare di nuovo con me. A giudicare dallo sguardo nei suoi occhi, potevo intuire che voleva voleva parlarne, ma non riusciva a trovare l’opportunità di farlo. Continuai a lavorare, ma ci pensavo più e più volte. Ormai pensavo di poter decidere, ma ero ancora un po’ titubante. Il pensiero di rompere le norme che mi ero limitato mi faceva sentire insicuro. 

Questa era la prima volta nella mia vita che pensavo di fare una cosa folle, almeno per un breve periodo per deridere le disgrazie che avevo sperimentato, ma un’altra parte di me cercava di avvertirmi di non farlo. 

Non infrangere le regole. Non rischiare.

«Uea, vuoi prendere del riso con maiale arrosto al mercato insieme?»

La voce di Jade che me lo chiedeva e la sua gomitata sulla mia spalla mi riprese dai miei flussi di coscienza. Diedi un’occhiata automatica all’orologio sullo schermo del computer e scoprii che era ora di lasciare il lavoro.

«No, andate voi.» rifiutai. 

Aggrottò le sopracciglia e si voltò per spegnere il suo computer mentre borbottava.

«Aww. Che ti prende? Non vieni mai con noi ogni volta che te lo chiedo.» 

Hai chiesto alla persona accanto a te se vuole che io venga con voi?

«Forse più tardi.» guardai Mai che stava mettendo i suoi effetti personali nella sua borsa. I suoi occhi incontrarono i miei, e mi sorrise per un momento.

Il “più tardi” potrebbe rivelarsi moooolto più tardi.

«Allora noi andiamo. Ci vediamo domani.» 

Jade salutò, seguito da Mai che salutò educatamente i senior nel reparto, poi seguì il mio amico fuori. Per quanto mi riguardava, presi la borsa e iniziai a tornare al mio appartamento.

«La tua auto è ancora dal meccanico, giusto? Ti do un passaggio.» King mi si avvicinò.

«Non ti preoccupare…»

«Vieni con me e basta.»

Non aspettò che io declinassi, ma afferrò il mio polso e mi condusse con lui. Conoscevo molto bene lo scopo di quel passaggio, così decisi di seguirlo senza alcuna opposizione.

Ero stato titubante per molti giorni. Forse era il momento di prendere una decisione definitiva.

**********

La Honda Civic nera si allontanò dall’edificio degli uffici fino alla strada dove c’erano molti veicoli. Il traffico era così congestionato che era quasi impossibile muoversi. Giocai tranquillamente con il mio cellulare, mentre il proprietario dell’auto picchiettava le dita sul volante, guardando il grande magazzino vicino.

«Con il traffico come questo, sembra che abbiamo un lungo viaggio davanti a noi. Posso fermarmi per un pasto? Ho fame.» disse King.

Annuii in accordo.

Una volta parcheggiata l’auto nel grande magazzino, trascinai il ragazzo più alto dritto nella zona ristorazione prima di sperperare di nuovo in un ristorante costoso. Ordinai riso con anatra arrosto, mentre King ordinò riso con coscia di maiale stufato. Era la seconda volta in due giorni che mangiavo con King da soli, solo noi due, il che era abbastanza incredibile considerando che riuscivamo a malapena a guardarci a vicenda un paio di settimane prima. Questa era la prova che non potevamo prevedere il futuro, e questo era il motivo per cui ero stato titubante ad essere amici con benefici con lui.

Perché anche i sentimenti delle persone erano difficili da prevedere.

«Uea, perché hai mangiato così poco?» si lamentò quando mi vide mettere via le mie posate per indicare che avevo finito il pasto dopo aver preso solo pochi bocconi di riso con anatra.

«Sono già pieno.» risposi prendendo la bottiglia d’acqua da bere.

«Mangia, così avrai la forza per farlo.» disse con un sorriso. Solo quelle poche parole avrebbero potuto non avere alcun significato nascosto, ma il suo tono di voce rendeva chiaro cosa intendesse.

«Andiamo via da qui.»

Mi alzai dalla sedia e afferrai la mia carta di buoni pasto per scambiali di nuovo in contanti, fingendo di non capire il significato nascosto delle sue parole.

Dopo aver finito il nostro pasto, salimmo in auto e ci dirigemmo verso l’appartamento, ma lungo la strada non ci fu alcuna conversazione, come mi aspettavo. King aveva solo acceso la radio per mettere alcune canzoni internazionali come musica di sottofondo mentre canticchiava ed io guardavo fuori dal finestrino per scoprire che il traffico era ancora così brutto come prima. Infatti, se il traffico non fosse stato così grave, avremmo viaggiato dall’ufficio al mio appartamento in meno di mezz’ora, ma come tutti sapevano, Bangkok era una delle dieci destinazioni più trafficate del mondo.

Così. viaggiare per un’ora e mezza al mio appartamento era considerato come non così crudele.

«King, non devi svoltare a questo incrocio per arrivare al mio appartamento.» dissi vedendo che aveva fatto una svolta prima di arrivare all’incrocio a cui avrebbe dovuto girare.

«Lo so.» rispose bruscamente mentre mi guardava accigliato.

«E tu…»

«Questa è la strada per il mio appartamento.»

«…»

«Allora, fai sul serio? Te lo chiedo un’altra volta. Se dici di no, torno indietro per lasciarti al tuo appartamento.»

Dopo quella domanda, le cose improvvisamente divennero silenziose. Continuai a guardare lontano con un volto fermo, esitando con la risposta che sarebbe stata la mia decisione importante.

«Uea.» King chiamò di nuovo il mio nome dal momento che non avevo risposto alla sua domanda.

Mi voltai per osservare il lato della strada prima di pronunciare delicatamente: «Andiamo via da qui.»

«…»

«Andiamo a casa tua.» risposi.

La faccia di King era completamente immobile, mentre l’auto si muoveva più velocemente.

Avevo deciso che sarei diventato amico con benefici con lui.

C’erano un sacco di cose che mi preoccupavano di prendere una decisione del genere. Questo non era il tipo di relazione a cui ero abituato. Capivo che c’erano dei rischi, soprattutto in termini di sentimenti, ma essendo che la persona con cui stavo facendo un accordo era King, il fattore sentimento poteva essere facilmente ignorato.

Anche se non tradiva nessuno, non mi piaceva comunque il suo modo di guardare tutti in modo civettuolo. Dal momento che non c’era modo che avrei sentito nulla con la persona di cui odiavo le abitudini, non c’era più alcun problema di uscire dalle regole che avevo fissato per me stesso.

Tra me e lui in questo breve periodo di tempo si tratterà solo di sesso!

**********

Non mi aspettavo di tornare lì dopo quel giorno in cui avevo litigato con King ed ero uscito dal suo appartamento, ma ora stavo entrando in una grande stanza di un lussuoso condominio nella zona di Silom un’altra volta. Quando ero andato lì per la prima volta, non mi era interessato affatto guardare la stanza, perché allora ero furioso. Quindi questa volta colsi l’occasione per osservare a fondo la camera spaziosa.

L’appartamento di King era molto più grande del mio, e dal momento che si trovava in una zona del centro come Silom, non c’era da meravigliarsi che il prezzo di quell’appartamento doveva essere di circa dieci milioni di baht. La combinazione di colori era principalmente marrone, che non corrispondeva al suo stile di vita colorato. I mobili e altre decorazioni erano semplici, ma a giudicare dallo stile, sapevo che il prezzo del divano-letto in pelle rosso-marrone era quasi tre volte il mio stipendio.

Se non ricordavo male, lo stipendio di un programmatore era relativamente alto e la sua famiglia era un po’ benestante, i suoi genitori erano nel commercio dell’esportazione e  possedeva una propria azienda. King doveva essere abituato a sperperare senza pensarci due volte.

Mi sentivo così invidioso di coloro che erano nati in famiglie ricche come la sua.

«Vuoi fare una doccia prima?» si voltò per chiedermi mentre fissavo il lampadario dalla forma eccentrica sopra la mia testa.

«Non ho niente in cui cambiarmi.»

«Non dovrebbe essere un problema. Stasera non avrai bisogno di nulla da indossare comunque.» Il suo sorriso vago era pieno di secondi fini. I suoi occhi scuri sbattevano le palpebre come se mi stesse stuzzicando, in un modo che avrebbe fatto arrossire le ragazze così tanto che non avrebbero potuto pensare correttamente, ma io non sentivo nulla, tranne disprezzo per le sue abitudini civettuole.

Flirta con tutti, anche con me. Cavolo.

«L’accappatoio è nell’armadio nero.» disse King indicando la sua camera da letto: «Vai avanti e fai una doccia. Ne farò una dopo di te.»

«Ok.» risposi mentre camminavo per prendere un accappatoio e sparii nel bagno della sua camera da letto.

Bloccai la porta prima di fermarmi davanti allo stesso specchio in cui avevo visto il mio corpo coperto di segni fatti dal proprietario della stanza quel fatidico giorno. Ricordavo ancora come i miei occhi guardavano il riflesso in preda al panico, ma ora nello specchio c’era quiete.

Non potevo credere di aver davvero deciso di prendere quella posizione.

«Sei sexy così.» La voce profonda disse appena aprii la porta del bagno dopo che ebbi finito di fare la doccia. I suoi occhi acuti esploravano tutto il mio corpo, e dovetti allontanarmi da quello sguardo soddisfatto.

«Smettila di fissarmi ed entra nella doccia.» 

«Ok, ok.» rispose prendendo un asciugamano e fischiando mentre entrava in bagno.

Andai in soggiorno, presi il telecomando e accesi la TV. Non volevo guardare nulla; volevo solo un po’ di rumore per rompere quel bizzarro silenzio.

Ero seduto sul divano, pensando a qualcosa nella mia testa. Presto, l’alto proprietario della stanza uscì dal bagno con un asciugamano bianco legato intorno alla sua vita snella mentre la parte superiore del busto era nuda, rivelando muscoli ben definiti come quelli di chi si allenava regolarmente. Goccioline d’acqua sparse su tutto il suo corpo abbronzato lo fecero apparire come una scultura creata da uno scultore di talento.

Come un uomo che guardava un altro uomo, dovevo ammettere totalmente che il fisico di King era veramente sorprendente.

«Uea, sei pronto?» chiese.

Presi il telecomando per spegnere la TV e chiamai il proprietario della stanza: «King.»

«Sì?»

«Mettiamoci d’accordo su alcuni termini e condizioni.»

«Vai avanti.»

Si avviò verso divano e si sedette accanto a me. Dato che un uomo stupendo come lui si stava avvicinando a me, il mio istinto mi disse di allontanarmi, ma dal momento che avevo preso una decisione di andare fino in fondo, perché avrei dovuto fare un passo indietro?

In pochi istanti, saremmo stati ancora più vicini l’uno all’altro. Beh, se può accettare le mie condizioni. 

«Ho molti termini e condizioni da concordare. Uno, lo faremo non più di due giorni alla settimana.»

Proprio mentre spiegavo il primo, si oppose subito: «Aww. Non è troppo poco?»

«No. Sei iperattivo? Se non sei d’accordo…»

«Non ho detto nulla sul non essere d’accordo.» rispose King.

«Quindi ti sta bene?»

«Ne riparleremo. Cosa c’è dopo?» chiese.

Sorrisi un po’ prima di continuare: «Non lasciare segni sul mio corpo, che le aree siano coperte dai miei vestiti o no. Non mi piace vedermi con lividi o succhiotti.»

«Uh-huh.»

«Prima di farlo, devi sempre ottenere il mio consenso. Se dico ‘no,’ significa ‘no’. E se lo facciamo, devi anche indossare sempre un preservativo.»

«Va bene. Tutto qui?»

«C’è di più.» premetti le labbra strettamente insieme mentre pensavo alla cosa più importante che mi preoccupava. «Non agire indecentemente con me al lavoro. Nessuno deve saperlo, nemmeno Jade.» 

«Lo so! Pensi che mi vanterò di qualcosa del genere per tutta la città? Pensi che dirò a Jade: ‘Ehi, mi scopo Uea in questo momento’. È così?» disse King, ridacchiando. 

Una volta che lo guardai di traverso, il suo ridacchiare si trasformò in un sorriso divertito. 

«Prometto che questo sarà il nostro piccolo segreto. Non preoccuparti.» disse sorridendo: «Nient’altro?» 

«Se uno di noi trova qualcuno con cui voglia fare sul serio, dobbiamo fermarci subito. O se uno dei due volesse smettere, così sia.»

«D’accordo.» promise. «È tutto?»

«Oh, un’altra cosa importante.»

«Di che si tratta?»

Mi avvicinai a lui lo fissai negli occhi e gli dissi forte e chiaro: «Se fai sesso con qualcun altro, smetterò di farlo con te.»

«Cosa?»

La mia dichiarazione fece alzare le sopracciglia all’ascoltatore. La sua reazione mi fece sorridere.

«Come hai detto tu, sei single, quindi puoi fare quello che vuoi. Sì, di solito non mi importa con chi vai a letto, ma se devo farlo con te, ho paura di prendere qualche malattia.»

«Uso la protezione…»

«Ho comunque paura. Così, saremo amici con benefici fino a quando uno di noi desidererà fermarsi o fino a quando non troverai un nuovo scopamico. Puoi accettare questi termini? Se non può, poniamo fine a questo qui ed ora.»

Sorrisi appena vidi che era stordito. Avevo deliberatamente impostato condizioni semi-obbligatorie come queste perché non mi piaceva condividere il mio uomo con nessuno, anche se quella persona non era qualcuno che amavo. La ragione importante era che avevo paura delle infezioni trasmesse sessualmente. Non potevo mai sapere se le persone con cui andava a letto erano pulite. Anche se indossava un preservativo ogni volta, non era una garanzia al 100% che fosse una protezione sicura. Se King mi avesse infettato con qualche malattia, la mia vita sarebbe crollata.

Non volevo tanta ironia nella mia vita.

Potevo sembrare troppo egoista, ma non lo stavo costringendo a farlo. Se non poteva accettare le condizioni, non c’era problema. Avremmo potuto annullare l’accordo e basta. Considerando le abitudini di King e quelle condizioni di limitazione della libertà, ero sicuro al novanta per cento che non li avrebbe accettati.

«Va bene.»

Visto? Non vuole… Cosa?

«D’ora in poi, scoperò solo te, ok?»

«…»

«Andavo in giro perché non ho mai incontrato qualcuno che mi soddisfi, o quando ne incontravo uno, c’erano alcuni problemi, ma con te, potresti soddisfare i miei bisogni e mai, mai, in qualsiasi circostanza, innamorarti di me comunque. Perché dovrei trovare qualcun altro?» mi chiese, mentre ero stordito con la risposta inaspettata da lui.

Pensavo che mi avrebbe rifiutato una volta scoperto le condizioni. Non avevo previsto che avrebbe accettato le condizioni così facilmente.

«Tu? Sarai in grado di farlo?» Strinsi gli occhi incredulo. 

«Beh, non lo so ancora, ma se vado a letto con qualcun altro, prometto che non ti mentirò.»

«…»

«Comunque, siamo amici, e lavoriamo insieme. Non voglio che le cose finiscano male tra di noi. Supponiamo che questa cosa finisca un giorno, voglio essere comunque tuo amico.» parlò con uno sguardo serio sul suo viso che fece diminuire la mia incredulità.

Onestamente, non sapevo quanto avrei potuto credergli, ma considerando quella notte e come si era scusato con me sinceramente, pensavo che sarebbe potuto essere in grado di mantenere le sue parole in una certa misura. Tuttavia, non mi aspettavo che quella relazione durasse a lungo. Sarebbe passato un mese al massimo prima che King non riuscisse più a sopportare e uscisse per trovare qualcun altro.

Quando questo sarebbe accaduto, avremmo finito tutto, e saremmo tornati ad essere normali come sempre. Non avrebbe dovuto causarci problemi.

«Ma anch’io ho una condizione. Se non mi lasci andare a letto con qualcun altro, due volte a settimana non è abbastanza.» sorrise un po’ mentre i suoi occhi brillavano astutamente: «Voglio quattro volte a settimana.»

«Troppi.» disapprovai.

«Non così tanti.»

«Io non…»

«Tre, allora, va bene? Verrò a casa tua tre volte a settimana.» King diminuì la sua richiesta come si rese conto che non sarei stato davvero d’accordo. Il bagliore nei suoi occhi brillava meno luminoso mentre si avvicinava a me.

«Hai innumerevoli condizioni e sono d’accordo con tutti. Sono già in un grande svantaggio, Signor Anon. Assecondami, per favore… Solo questa condizione.» si chinò a sussurrare con la voce bassa accanto al mio orecchio.

Girai leggermente la testa, premendo le mie labbra l’una contro l’altra mentre lo prendevo in considerazione.

«Va bene.» risposi.

Sentii una risatina tranquilla e soddisfatta in gola. Si avvicinò, appoggiò entrambe le braccia sullo schienale per catturarmi tra le braccia e abbassò il viso contro il mio.

«Sono tutte le tue condizioni?» sussurrò la voce profonda, indicando lo stato d’animo che stava cominciando a scoppiare.

«Sì.»

«Allora, che ne dici?»

Il suo naso prominente si avvicinò e sfiorò leggermente la mia guancia. Premette le labbra sul lato della mia bocca come se stesse aspettando una risposta.

«Beh, sì.» borbottai.

Improvvisamente, le sue labbra calde si posarono sulle mine. Senza saperlo, il mio corpo si tese, e chiusi gli occhi mentre le mie labbra venivano accarezzate lentamente. Nella mia testa, intanto, stavo urlando. 

Sto davvero per farlo? Che diavolo sto facendo? 

«Perché chiudi gli occhi così strettamente? Ti comporti come se fosse contro la tua volontà.»

King spostò le labbra. La sua voce profonda e bassa suonava leggermente dispiaciuta di vedermi ancora tenere gli occhi chiusi e non reagire come voleva.

«Non pensarci troppo. Hai dei bisogni, così come li ho io. Ci aiutiamo a vicenda.» 

Quella voce profonda divenne incredibilmente più dolce. Potevo sentire da lui un lento sospiro come se stesse cercando di controllare la sua pazienza. King si avvicinò a me di nuovo. Il mio accappatoio fu tirato giù dalla sua mano spessa per rivelare la mia spalla rotonda bianca. Il bel viso scese immediatamente sul lato del mio collo.

Ero disorientato. Quando si trattava di sesso con qualcuno che non amavo, mi sentivo come se fossi inesperto. Anche se avevo fatto sesso più volte, questa volta non sapevo dove mettere le mani. Non sapevo nemmeno se avessi davvero fatto la scelta giusta…

O se avessi dovuto smettere.

«Perché sei così teso? Sei così incompetente. Pensavo fossi migliore. Quindi, sei tutto chiacchiere e niente azione, Signor Anon?»

Quell’osservazione mi spinse ad aprire le palpebre. Il volto di King era molto vicino al mio. Le sue sopracciglia spesse si alzarono un po’, mostrando il suo sguardo esasperante a cui ero abituato da molti anni.

Perché ho dovuto fare un accordo con qualcuno con questa dannata boccaccia?! 

Meditai mentre espiravo furiosamente prima di afferrare la persona davanti a me per la parte posteriore del suo collo e tirarlo a me per baciarlo. 

Poteva dirmi quello che voleva, ma non poteva mai mettermi in imbarazzo perché non lo avrei tollerato.

Questo bacio fu acceso e più assertivo. La mia lingua si infilò nella sua bocca, lottando con la sua lingua con determinazione. Il basso gemito nella sua gola indicava chiaramente la sua soddisfazione per il tocco che aveva ricevuto. Chiari fili liquidi di saliva univano le nostre labbra insieme. Non appena King si allontanò da me, vidi il desiderio bruciare brillantemente nei suoi occhi scuri.

«Ora si che si ragiona.»

Sorrise con soddisfazione prima di premere di nuovo le labbra contro le mie mentre, allo stesso tempo, mi sollevava e camminava verso la camera da letto illuminata. La mia schiena fu sdraiata sul lenzuolo e il corpo alto fece peso su di me nello stesso minuto.

Il bacio di King suscitò sentimenti scintillanti su tutto il mio corpo. I miei pensieri cominciarono a scatenarsi con quei sentimenti ardenti e ricambiai il suo bacio con entusiasmo. La cintura che mi legava l’accappatoio era sciolta. Le mani alterate salirono nella veste, toccando la pelle nuda del mio corpo. Il respiro di King si accorciò man mano che le sue mani esploravano il mio corpo, e allo stesso tempo gli stavo accarezzando il petto e gli addominali sodi con gioia.

Le mie mani scesero giù dove c’era l’asciugamano che era stato legato sulla vita snella e lo tirai leggermente, in modo da farlo cadere sul pavimento accanto al letto. 

Non ti lascerò giocare con la mia mente senza fare niente.

«Ah… stai diventando impaziente, vero?» mi chiese King con la sua voce roca. 

King ansimò a bassa voce in gola mentre la mia mano afferrava quel muscolo indurito al centro del suo corpo. Potevo vederlo digrignare i denti strettamente quando il mio pollice strofinò forte contro la punta, e potei sentire un po’ di umidità del fluido che stava fuoriuscendo.

La notte precedente ero troppo ubriaco per essere cosciente, quindi non avevo avuto la possibilità di osservare nulla, ma quella sera potevo toccarlo mentre ero cosciente, ed era… enorme.

«No, sto solo facendo conoscenza.» risposi mentre lo stringevo più forte, e così il membro che cresceva nella mia mano stava diventando ancora più caldo.

«Allora dovrò fare anch’io conoscenza.»

«Mmmm…»

Un leggero gemito mi sfuggì dalla bocca non appena le labbra calde rosicchiarono la punta di un lato del mio petto e iniziarono a succhiare duramente il tessuto duro pallido sul mio petto. Misi una mano nei suoi capelli e spinsi la sua testa verso il basso mentre spingevo il mio petto verso l’alto contro quella aspirazione. Poi respirai più pesantemente quando una mano spessa premette la punta dell’altro capezzolo per eguagliare il piacere.

La temperatura del mio corpo stava aumentando continuamente mentre mi eccitavo.

Le sue labbra calde si mossero per mordicchiare l’altro capezzolo prima di farsi strada verso il basso. King mi aprì le gambe e seppellì il suo volto in mezzo al mio corpo. Gemetti istericamente mentre la lingua calda toccava il mio ingresso e lentamente la leccava come se stesse gustando delicatamente un delizioso dessert.

«King, ah… Mmh.»

Gemetti appena una mano spessa afferrò l’organo al centro del mio corpo e gli diede un rapido sfregamento. A sua volta, crebbe facilmente in risposta all’eccitazione. Mi tirai in avanti con estasi mentre le mie mani si muovevano sui suoi capelli, non sapendo se avevo intenzione di allontanarlo o volevo che facesse di più.

«Vuoi di più?» King alzò la testa. I suoi occhi brillavano di piacere nel vedermi arrossire con le lacrime agli occhi. 

Il ragazzo alto si alzò per prendere il lubrificante e i preservativi. King spalmò il lubrificante sulle sue dita prima di salire di nuovo sul letto e inserire un dito nel mio stretto passaggio immediatamente.

«Ah!»

«Rilassati.» disse mentre poggiava il suo corpo sopra al mio.

Il suo dito che era coperto dal lubrificante si muoveva pazientemente avanti e indietro in quel passaggio. Strinsi la sua spalla strettamente mentre la mia faccia si contorceva per il disagio.

«Uea, non ti irrigidire.»

«Ci sto provando. Cosa vuoi che faccia… Mmm…»

Il resto della frase fu smorzato dalle spesse labbra che si stavano aggrovigliando con le mie. Una lingua ardente strisciò nella mia bocca, roteando dentro. Alzai le mie braccia, le misi intorno al suo collo e lo baciai di nuovo, cercando di trascurare il disagio proveniente dal basso che aumentava in base al crescente numero di dita che penetravano.

Le dita lunghe e sottili giravano intorno, massaggiando l’interno del passaggio per espanderlo e prepararlo a qualcosa di più grande, e una volta che uno dei suoi polpastrelli toccò un determinato punto, gli strinsi forte la spalla.

«Ah! Oh, oh!»

«Qui?» mi sussurrò una domanda a bassa voce, premendo il dito su quel punto ripetutamente. I suoi occhi acuti erano fissi sul mio volto che stava guardando in su mentre aprivo la mia bocca, gemendo mentre ero sotto attacco dal desiderio ardente.

«Ah… Non fermarti. Più veloce… Più veloceee…»

Strinsi i fianchi contro le sue dita, urlando per quel tocco con voce tremante. King soddisfece il mio desiderio in modo eccellente fino a quando lasciai un gemito raggiungendo l’orgasmo.

«Uea, sei fottutamente sexy. Lo sai?»

Gli occhi scuri della persona in cima sembravano ancora più assetati di prima. King ritirò le dita dal mio passaggio, si spinse verso l’alto mentre afferrava una scatola di preservativi per tirarne fuori uno, strappò il pacchetto per estrarre un preservativo e rapidamente lo mise sull’enorme membro in mezzo al suo corpo. Le sue due mani si infilarono sotto le mie cosce prima di spingere il suo corpo per entrare in mezzo. 

«Che posizione vuoi?»

Una delle sue mani spesse afferrò il mio membro che era ancora senza vita dopo aver rilasciato la prova del piacere provato precedentemente e lo strofinò un paio di volte fino a farlo crescere nuovamente. 

«Wha… Quello che vuoi. Ah!»

Rimasi senza fiato, sorpreso, mentre mi girava velocemente per farmi sdraiare con il viso a contatto con le lenzuola. King mi pose in ginocchio, le sue mani spesse mi afferrarono i fianchi e mi misero piegato.

«Facciamolo in questa posizione, allora.» disse mentre preparava il suo membro bollente all’ingresso del mio canale. Poi lo spinse lentamente dentro. 

«Dannazione! Cazzo, è stretto.» disse King a denti stretti. Le sue mani spesse afferrarono i miei fianchi e li strinse forte con tutte le sue forze. L’enorme membro che stava cercando di penetrare nel mio corpo mi fece afferrare il lenzuolo così strettamente che si sgualcì e le lacrime sgorgarono dai miei occhi. La persona dietro di me respirava pesantemente attraverso i denti mentre il mio interno premeva furiosamentecontro il suo organo virile. 

King si chinò verso il basso, così il suo petto largo premeva contro la mia schiena. Le sue labbra calde mordevano la mia schiena tremolante.

«Ahhhh. Stai bene?» chiese mentre vedeva che la sua gigantesca virilità era appena penetrata a metà del mio passaggio.

«Sì…» risposi con voce tremante.

Premette forte le labbra sull’orecchio prima di usare la mano per afferrare il viso e girarlo per ricevere il suo bacio mentre lentamente premeva il suo membro più profondamente, fino a quando, finalmente, il mio passaggio abbracciò tutta la sua lunghezza.

«Sto iniziando.»

«Ah!»

Il mio volto si contorse quando i fianchi snelli lentamente spinsero la sua virilità dentro e fuori come se mi stessero permettendo di abituarmi a quella lunghezza. Una volta che la pressione nel passaggio divenne meno intensa, immediatamente l’uomo dietro di me iniziò a spingere più velocemente.

«Ehi, mmm, ah ah ah!»

Il mio corpo oscillava secondo la forza di spinta di King. Il piacere sensuale si diffuse in tutto il mio corpo così tanto che potevo solo gemere ad alta voce.

«Così dannatamente bello.»

King baciò lungo il lato del mio collo. Le sue mani ruvide serrarono il mio sedere fortemente. L’organo caldo spingeva avanti e indietro nel mio corpo, creando suoni umidi e osceni, ma il tocco che sentivo era così caldo che sollevavo i fianchi contro quella spinta senza pensarci.

«King, huh… più veloce.»

Il mio corpo desiderava più estasi, facendomi implorare per qualcosa di così imbarazzante mentre spingevo la mia parte inferiore contro di lui. Mentre lo facevo, l’uomo dietro di me gemeva in gola.

«Vuoi di più? E più forte?» sussurrò King, spingendo ancora più forte.

Girai la testa, il mio cervello si svuotò; non riuscivo a pensare. Nelle mie orecchie, potevo solo sentire i miei gemiti di piacere. 

Mi sentivo come se stessi per sciogliermi in quel focoso abbraccio.

«King… Ahhh.»

Mi lamentai dato che, improvvisamente, King mi aveva girato con lui ancora dentro di me. Il corpo alto si chinò su di me per accarezzare il lato del collo mentre gemeva a bassa voce.

«Voglio vedere il tuo viso mentre vieni.» disse mettendo una delle mie gambe contro il mio petto e spingendosi violentemente nello stretto passaggio in mezzo ai miei gemiti di piacere.

«Proprio lì… Ah, ah, ah, ah!»

Strinsi il lenzuolo mentre l’enorme membro colpiva il punto sensibile nel mio corpo. La vita snella si muoveva e usciva più rapidamente. Piegai il mio corpo, graffiando la sua larga schiena con le unghie mentre spingevo con forza la mia vita contro la sua spinta.

Strinsi gli occhi, gemendo leggermente quando il mio membro ebbe uno spasmo e schizzò per il piacere.

«Stai… venendo? Mmmm.» urlai forte, chiedendo al ragazzo sopra di me che era ancora in movimento.

«Sì, tra poco.»

Il mio orgasmo fece contrarre il mio passaggio ancora più. King strinse la mascella, muovendo i fianchi dentro e fuori dal mio corpo con forza per un bel po’ prima di spingere tutto nella parte più profonda del mio passaggio, chinandosi per coccolarmi, espirando profondamente e rilasciando un liquido bianco turbinoso nella protezione.

Il profumo del sesso riempì l’atmosfera. Il lenzuolo bianco era, al momento, sgualcito. Ero disteso lì, ansimando esasperantemente mentre la persona sopra di me seppelliva il suo volto al lato del mio collo.

«Cazzo. Fottutamente fantastico.» borbottò la voce profonda e robusta accanto alle mie orecchie. Dovevo ammettere che era dell’ottimo sesso, anche meglio di quando ero andato a letto con i miei ex in passato. 

«Toglimi le mani di dosso. Fa caldo!» dissi mentre cercavo di spostargli la spalla sentendomi a disagio per il peso che mi stava mettendo addosso.

«Cosa?! Scopata e via? Sei dannatamente cattivo.»

«Togliti di dosso. Sei pesante. Fa caldo.» cercai di allontanarlo, ma King continuò ad accarezzarmi il collo, mordicchiandomi dolcemente la pelle sul collo senza alcuno sforzo per liberarmi.

«Lo so. Anch’io ho caldo.» borbottò.

Fui preso alla sprovvista una volta che capii che qualcosa che era stato messo nel mio corpo e non era stato ritirato stava cominciando a diventare di nuovo più grande.

King tolse rapidamente la sua parte virile dal mio passaggio, tolse il preservativo che era stato riempito con un liquido bianco e torbido, strappò un nuovo pacchetto e ne indossò rapidamente un altro.

«È diventato di nuovo duro. Posso farlo un’altra volta?»

«Ma…»

Stavo per aprire la bocca per protestare, ma una mano spessa afferrò il mio membro e lo strofinò parecchie volte, e così il mio discorso si trasformò in un gemito lieve.

«Non stai declinando, vero?» disse sorridendo, notando che la mia parte centrale si era alzata in risposta all’eccitazione.

Mi morsi il labbro e dissi bruscamente: «Non parlare. Entra, pesto. Aah…»

Il resto del mio discorso fu soffocato dalle sue labbra. L’enorme membro stava aspettando davanti al mio passaggio e lentamente si infilò di nuovo con un sussurro: «Come desideri.»

**********

La nostra guerra a letto andò avanti per quasi tutta la notte. Una volta finita, mi sdraiai con gli occhi socchiusi, esasperatamente assonnato, pronto ad addormentarmi in qualsiasi momento, mentre la persona accanto a me si alzò dal letto, si legò un asciugamano intorno alla vita e camminò per afferrare qualcosa dal cassetto.

La mia mente scricchiolava mentre vedevo King tenere un accendino e una sigaretta, per camminare verso il letto e sedersi.

«Che cosa stai facendo?»

«Fumo.» rispose mentre cercava di accendere l’accendino. 

«Vai a fumare sul balcone.» parlai con un tono brusco mentre alzavo la coperta per coprirmi il viso. Una cosa che odiavo di più era l’odore della sigaretta. Per me puzzava ed era nauseante.

«Sì, sì, va bene.»

Camminò verso la porta di vetro, la aprì e uscì sul balcone come avevo richiesto. Poi una scintilla accese la punta della sigaretta. King mise la bocca sul bastoncino bianco per inalare la nicotina nei polmoni. Del fumo uscì dalla sua bocca.

Fissai assente la larghe spalle della persona che stava fumando fuori sul balcone. I graffi sulla schiena abbronzata di King e il mio corpo nudo sotto la coperta indicavano che l’incidente di qualche tempo prima era reale.

Amici di letto, partner sessuali, o qualunque cosa fosse, in quel momento, King ed io avevamo già avuto quel tipo di relazione. 

Le mie palpebre che si sentivano pesanti a causa della stanchezza lentamente si chiusero. Nel profondo della mia mente, una parte di me stava ancora sostenendo che quello che stavo facendo era sbagliato, ma era già troppo tardi perché avevo già deciso.

Era solo per un breve periodo in cui volevo provare qualcosa di folle per una volta nella mia vita, e presto sarei tornato a vivere la mia solita vita.

Presto…

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