CONTENUTO ESPLICITO: VIOLENZA, STUPRO. NON ADATTO AI DEBOLI DI CUORE.
«Ah!»
Senza alcun preavviso, un secondo dito scivolò attraverso l’orifizio, allargandolo.
«Ah, ugh!»
#UNIPORN FOR LIFE |
CONTENUTO ESPLICITO: VIOLENZA, STUPRO. NON ADATTO AI DEBOLI DI CUORE.
«Ah!»
Senza alcun preavviso, un secondo dito scivolò attraverso l’orifizio, allargandolo.
«Ah, ugh!»
Seo Soo-hyeon si alzò infine dal suo posto. Dopo essere rimasto a lungo seduto, conversando con la nonna Seoul che gli aveva detto di fermarsi a dormire, e dopo aver pranzato tardi, essersi lavato i denti e aver mangiato una quantità abbondante di frutta, decise che era il momento di andarsene.
Forse perché ricordava i giorni in cui trascorreva il Seollal con sua madre e sua nonna, pensò che stare in compagnia di persone piacevoli fosse meglio che rimanere da solo. Così, quando aveva risposto «Va bene» e si era trattenuto, non pensava di sentirsi improvvisamente incline a tornare a casa.
[23:52:03]
«Hhh….»
Lee Juwon batté le palpebre con fatica. Qualcosa brillava, ma la sua vista era offuscata e scura. Come fiocchi di neve che cadevano dal cielo notturno, polvere dorata svolazzava nell’aria.
Eh già, cosa c’era da agitarsi?
Sheng Wang non disse nulla.
Il suo sguardo sembrava perso, come se non riuscisse nemmeno a trovare una risposta.
Al piano di sotto, Sheng Mingyang aveva già chiuso la porta. Le chiavi sbatterono leggermente sul mobile all’ingresso. Si infilò un paio di pantofole dalla suola morbida; i suoi passi, ovattati, si spostarono dal soggiorno alla cucina.
La scorsa volta era stato Jiang Tian a bussare per primo, questa volta toccava a lui. Il dare e ricevere è reciproco, un principio che tutti capiscono.
Non è che io sia sfacciato, sono solo educato. Sheng Wang lo ripeté due volte mentalmente, e poi bussò con convinzione.
Dalla camera da letto si sentì il rumore di passi. Con un leggero cigolio, Jiang Tian apparve dietro la porta.
Un giorno tranquillo e sereno passava come l’acqua che scorreva. Senza che se ne accorgessero, il suono delle cicale era stato sostituito dal canto delle grilli. Il caldo si era attenuato, e con l’inizio del tardo estate e la fine dell’autunno, il vento fresco cominciava a soffiare la mattina e la sera, mentre le libellule volavano sui prati.
«Miao!»
«Se mi desideri così tanto, è ovvio che ne sia felice!!»
Quel giorno, Ritsu, con quegli occhi ardenti, mi aveva guardato e mi aveva abbracciato con più passione di quanta ne avesse mai mostrata prima. Ripensandoci, il mio corpo si scaldò all’improvviso.
«Eh!? Aspetta, Hikaru-san!? Ma che stai dicendo!?»
Piangendo e lamentandomi, feci appello a Ritsu, che si alzò di scatto, sorpreso.
«Ultimamente sei freddo con me. I baci finiscono subito, non facciamo più l’amore. E l’altro giorno ti ho visto camminare con una ragazza carina. Ti sei stancato di me, vero? Allora, ti prego, non lasciarmi. Mangia tutto di me, senza avanzare nulla…!!»
Quando la mia lingua toccava un punto preciso, il membro sobbalzava con piccole scosse. Per questo lo leccai con particolare attenzione.
Ero felice, divertito, soddisfatto…
«Sono tornato… Hikaru-san?»
I passi di Ritsu si avvicinavano sempre di più alla stanza. Di solito lo aspettavo in soggiorno, ma non vedendomi lì, sembrava mi stesse cercando.
All’inizio pensai che “dolce” si riferisse all’atmosfera del nostro bacio. Ma non era così. Io ero un “cake”, e Ritsu era un “fork”.
Nel mondo esistono persone chiamate “cake” e “fork”. Apparentemente sembrano individui normali, ma i fork non hanno il senso del gusto. O meglio, non è completamente assente: l’unica cosa che riescono a percepire come dolce sono i cake. La “saliva”, i “fluidi corporei”, la “pelle” e la “carne” dei cake sono estremamente attraenti per i fork. E queste ultime, per istinto, provano un desiderio irrefrenabile di mangiare i cake.
Io, Hikaru Uzaki, incontrai Ritsu Igarashi tre anni prima.
Il piccolo bar ai margini del quartiere dei divertimenti aveva appena una ventina di posti, tra sgabelli al bancone e tavolini. Dalla strada principale, l’ingresso era praticamente invisibile. Si sarebbe potuto definire un “rifugio segreto per adulti”, un luogo conosciuto solo da chi lo sapeva trovare, ma in realtà si trattava semplicemente di una posizione scomoda.
«Vado.»
Le mattine dei giorni feriali passavano in un lampo. Dopo colazione, quando Ritsu aveva già la borsa da lavoro in mano, lo rincorsi in tutta fretta.
All’inizio, quando era un neodipendente, la sua figura in abito era ancora fresca e nuova, ma ormai era diventata un’immagine del tutto abituale. La sua schiena mi sembrava affidabile, eppure, allo stesso tempo, mi dava la sensazione che stesse crescendo troppo in fretta, lasciandomi indietro, e il mio cuore si agitava.
Era un fine settimana rilassante e tranquillo. Passare una giornata festiva spaparanzato in salotto non era mai stato così piacevole.
Lee Juwon era sdraiato su un morbido divano e leggeva un romanzo in edizione tascabile. Anche se lo studio era pieno di libri su astronomia, scienze della Terra e agricoltura, c’erano anche raccolte di poesie, saggi e romanzi popolari.
Stava camminando. Era un vicolo stretto. I lampioni, forse rotti, non illuminavano, lasciando tutto al buio.
Faceva caldo. Sventolava il colletto della camicia della divisa scolastica, espirando aria rovente. Nonostante fosse notte fonda, il calore soffocante non si attenuava: era una tipica notte tropicale.
Un’ombra nera scivolò rapida sotto un muretto basso. Era un gatto randagio. I suoi occhi si posarono per un attimo su di esso, ma i suoi passi non si fermarono.
«Dodicimila won.»
Il proprietario, intento a mescolare la salsa del tteokbokki, pronunciò solo il prezzo senza degnare di uno sguardo i due davanti al bancone. Quando Lee Juwon tirò fuori due banconote dalla tasca, Kang Inheon lo fermò afferrandogli il polso.
«A-all’arcade hai pagato tu…»
«Caro, visto che è un periodo di festa, forse ho sbagliato a chiamarti?»
Seo Soo-hyeon, che stava posando sul tavolo i contenitori pieni di contorni che aveva portato, si voltò alla voce della nonna Seoul. La donna, che sembrava aver appena terminato il lavoro, si era cambiata d’abito e mostrava un’espressione leggermente imbarazzata.
«Va tutto bene. Ho lasciato il supermercato aperto.»
Durante il tragitto verso la Xinyue Media, il responsabile spiegò brevemente a Qiu Rong i dettagli di quella collaborazione.
Per essere precisi, il partner di Rongsheng non era direttamente Xinyue Media, ma un’altra azienda alimentare gestita dal presidente della Xinyue.
Il mondo di Azlia è diviso in due regni:
Deadland: Il Regno dell’Oscurità è la dimora di tutti i tipi di demoni, diavoli e mostri. Questo reame è governato dal Re Demone, chiamato “Deathsoul”, che detiene un’autorità assoluta su tutti i demoni e i mostri nel suo regno.
Sappiamo benissimo che uno dei vostri più grandi desideri è avere in mano la versione cartacea delle nostre traduzioni, ma come ben sapete, non è possibile… Ma con questo nostro piccolo regalo, potrete realizzare una vostra mini biblioteca personalizzata con i nostri libri!! Ecco qui, quindi, le copertine delle nostre traduzioni già completate! (Si, anche le oneshot.)
Il ventiquattro dicembre, per tutto il giorno, Tomte era rimasto praticamente morto. Nonostante ciò, riuscì a portare a termine le sue mansioni.
«Come ci si aspettava da Tomte. Ieri sei stato incredibilmente eroico e, anche se sarai stanco, sei impressionante.»
«Se sono mezzo morto è quasi tutta colpa tua, idiota incapace…»
Con una lunga pinza, tirò fuori un hoppang* che girava all’interno della macchinetta**. Sapendo che sarebbe stato sicuramente caldo, lo posò su un piatto. Sul bianco e soffice hoppang si alzavano lievi nuvole di vapore come una nebbia leggera.
Negli ultimi mesi abbiamo deciso di volervi più vicini a noi, e come se non creare un luogo dove conoscerci, scambiare idee e commentare insieme serie e novel, avere spoiler inediti, ridere, scherzare e divertirci nel nostro piccolo?
I fari abbaglianti della macchina illuminarono brevemente un angolo che sembrava essere tagliato fuori dal tempo e dallo spazio.
L’autista, notando che il SUV non accennava a ripartire, schioccò la lingua e si diresse a cercare un altro parcheggio.
Meng Bochuan rimase rigido accanto alla macchina, mentre dal profondo della sua anima si sollevavano tre domande esistenziali: Chi sono? Da dove vengo? Dove devo andare?
Nato in Occidente come parodia del genere sci-fi, l’omegaverse è un particolare tipo di storia BL. L’idea deriva dalle relazioni amorose fra licantropi e umani, dove il comportamento del licantropo è soggetto ai concetti di lupo Alfa, Beta e Omega. Nel tempo, l’idea iniziale ha incluso elementi satirici specifici come le severe gerarchie sociali, il patriarcato e la discriminazione razziale. Visto che ogni autore interpreta in modo diverso l’omegaverse, il numero di versioni differenti è virtualmente infinito. Finora non è chiaro chi abbia davvero dato il via al genere, e non c’è una versione considerata “corretta”, ma questo grado di libertà autoriale è parte di ciò che rende gli omegaverse così attraenti.
Con dungeonverse si intende un sottogenere di fantasy che sta diventando molto popolare, soprattutto nei romanzi e webtoon coreani. Queste storie ruotano attorno a mondi o universi dove i personaggi devono affrontare dungeon pieni di mostri, risorse preziose e sfide mortali. Questi dungeon spesso appaiono improvvisamente nel mondo normale e i protagonisti diventano Hunter (cacciatori) che li esplorano per ottenere potere, denaro o risolvere misteri.
Il gruppo si ritrasse istintivamente, gridando.
«C-che?»
«Sei impazzito? Perché dovremmo prenderle?»
«Hup…!»
Sentì qualcosa di nero e gigantesco sfiorargli davanti agli occhi. Serrò inconsciamente i denti. Il dolore che sarebbe arrivato sarebbe stato così intenso da rendere difficile trattenere un urlo.
«…Uh?»
Leccami, scioglimi, mordimi, amami
«Ah, ah, ah…»
Anche dopo essere venuto, il dolore non smetteva di pulsare.
«Ah, è delizioso…»
«Mmmh… davvero il mio odore è così forte?»
Ritsu sembrava estremamente eccitato, respirava pesantemente mentre leccava ogni parte del mio corpo. Dove passava la sua lingua, la pelle sembrava pulsare di calore.
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